domenica 19 agosto 2012

Riscaldamento globale: mini indagine

Stazione meteo artica

Premessa

In un'estate che dal punto di vista climatico si sta dimostrando particolarmente torrida per l'Italia, investita dai vari anticicloni Nerone, Caligola, Lucifero ecc., mi ritrovo a trascorrere una stagione, almeno fino ad ora, abbastanza fresca. Lo so che molti non mi crederanno, ma in questa parte di Piemonte occidentale dove vivo, l'estate è stata calda ma non caldissima. Con molte notti di luglio, in cui si dormiva meglio a finestre chiuse: le notti sono state fresche, a volte troppo.

Questo contrasto tra un'estate qui che non decolla, forse sotto l'influenza di qualche corrente dal nord Europa, e il resto d'Italia investita dal caldo insopportabile e da una siccità record mi ha spinto a redigere questa mini indagine sulle temperature. Non è stato facile reperire i dati necessari, soprattutto dati che comprendessero registrazioni di tutto il mondo, e fossero disponibili per essere processati. Anche grandi enti come il Noaa americano forniscono dati già trattati e difficili da armeggiare, o con maggior riferimento a zone degli Usa (come ovvio che sia).

Ho trovato una raccolta di dati quasi omogenei nel sito spagnolo www.tutiempo.net da cui è possibile reperire tabelle con le temperature annuali medie di diverse località nel mondo.
Le tabelle contengono anno per anno, la temperatura media annuale, la temperatura minima e massima media annuale, le precipitazioni annuali, la velocità media del vento e altri dati climatici. Per questa indagine sono stati utilizzati solo i dati sulle temperature.
Non conosco l'attendibilità di questi dati, ma essendo raccolte di temperature, che da 100 anni si misurano in modo relativamente semplice, penso siano abbastanza affidabili. E dopo averli trattati su un foglio di calcolo, mi pare siano genuini, in quanto misurano quasi all'unanimità aumenti di temperature, in linea con quanto affermano gli istituti di ricerca utilizzanti metodi più scientifici del mio.

Come ho scritto, si tratta di tabelle con dati quasi omogenei. In realtà, come si può constatare scorrendo un po' di pagine del sito,  non sono affatto omogenei, nel senso che alcune tabelle contengono dati fino agli anni '40, altre contengono dati per una ventina d'anni al massimo, o in molti casi le tabelle sono compilate a macchia di leopardo e sono parzialmente vuote. Naturalmente le tabelle semi-vuote sono state scartate per questa indagine. Le sequenze di dati sono più complete nell'emisfero nord (paesi occidentali ed ex sovietici), molto carenti nei continenti del sud, in particolar modo in Africa. I dati sull'antartico o sono indisponibili per il pubblico o sono molto parziali, legati alle varie missioni e basi non permanenti realizzate nel corso dei decenni.

Dato che le sequenze delle temperature si spingono nel passato in modo diverso da località a località, quello che verrà misurato qui sarà soprattutto un trend (aumento, diminuzione, invarianza), non un valore assoluto esatto di variazione della temperatura. Che peraltro mi pare molto difficile da individuare: per esempio in una stessa città si possono rilevare anche dati molto contrastanti, dipendenti dalle condizioni locali dove è posizionata la centralina meteo. Ma del resto, non si possono avere dati metro per metro, ci si deve fidare delle registrazioni strumentali disponibili, e considerare che possono anche incorporare errori di vario genere.

Inoltre anche le tabelle più complete hanno spesso dei vuoti, cioè anni in cui le temperature medie non sono state inserite. Il sito  www.tutiempo.net riporta che le caselle con il simbolo (-) non sono state riempite, in quanto i dati disponibili su quell'anno erano incompleti. Per esempio ho riscontrato che questo avviene in maniera costante su praticamente la totalità delle tabelle per gli anni 2002 e 2005. Il sito non giustifica in modo particolare le lacune per questi anni, probabilmente in questo caso le carenze riguardano il sito web stesso. L'ultimo dato di temperatura naturalmente è riferito al 2011.

Per ordinare i dati, ho scelto di trasformare le tabelle in grafici più facili da osservare e comprendere. Come già scritto i grafici mostrano quasi sempre un trend al rialzo, ma ci sono anche eccezioni che confermano la regola. Inoltre osservando anche l'andamento delle temperature massime e minime si osservano a volte strani andamenti.
Per verificare i dati in modo più omogeneo, sono stati suddivisi in 7 fasce climatiche:
In questo post saranno raccolti i dati sull'artico, nei prossimi saranno inseriti i dati delle altre fasce climatiche. I link dei rispettivi post saranno aggiornati per facilitare la consultazione, mano a mano che saranno disponibili.

La metodologia adottata per la realizzazione dei grafici, è stata quella di ignorare la mancanza delle temperature per uno o due anni (grafico continuo), mentre nel caso di dati più incompleti, il grafico è stato interrotto. Non è pertanto da ritenersi un'indagine scientifica al 100% come già scritto, ma anche con questi limiti è possibile verificare la tendenza delle temperature sul lungo periodo.
Per facilitare la visualizzazione di questa tendenza, è stata aggiunta una linea di media mobile su cinque anni (MmT = (T1+T2+T3+T4+T5) / 5) che smorza gli spigoli dei grafici delle temperature (in gradi Celsius) con il caratteristico andamento a dente di sega. Dove i dati erano scarsi è stata usata una media mobile su tre anni (MmT(3a)).

Artico

Per l'artico sono disponibili soprattutto dati europei e americani. Purtroppo la maggior estensione, quella siberiana, è poco coperta da località e centraline con dati pubblici delle temperature nel corso degli ultimi decenni. Si tratta di terre desolatamente inabitabili e quindi soggette a missioni esplorative periodiche, ma non dotate di basi continuativamente attive. O comunque i dati non sono disponibili sul sito preso in esame.

Didascalie dei grafici:

  • T = temperature medie annuali;
  • TM = temperature massime medie annuali;
  • Tm = temperature minime medie annuali;


  • MmT = media mobile a 5 anni ((T1+T2+T3+T4+T5) / 5) temperature medie annuali;
  • MmTM = media mobile a 5 anni temperature massime medie annuali;
  • MmTm = media mobile a 5 anni temperature minime medie annuali;


  • MmT (3a) = media mobile a 3 anni temperature medie annuali;
  • MmTM (3a) = media mobile a 3 anni temperature massime medie annuali;
  • MmTm (3a) = media mobile a 3 anni temperature minime medie annuali;

Comincerei dall'Europa più estrema, l'Islanda sul parallelo 64,1° nord (cliccare sui grafici per ingrandire):


Il grafico della T media annuale denuncia un aumento delle temperature di circa un grado abbondante (linea rossa media mobile) dagli anni '40, ma con un'oscillazione complessiva di 2 gradi. La tendenza è al rialzo, anche per le temperature minime e massime:


I grafici seguenti, sono quelli più impressionanti di tutta la serie e di tutte le località terrestri prese in considerazione. Si tratta dei grafici elativi alle isole norvegesi Svalbard, parallelo 78,2° nord. Manifestano un aumento delle temperature medie indicativamente di 3° C! un'enormità, anche se le medie rimangono ancora sotto lo zero:


L'aumento delle temperature è generalizzato e della stessa intensità sulle massime e minime:


La violenta progressione sembra iniziare a fine anni '70 con dati a patire dal 1976. La stessa intensità di aumento di temperatura non si manifesta invece nelle altre località norvegesi sul continente:
- Hammerfest, parallelo 70,7° nord, con dati a partire però dal 1985; aumento medio di 1,5 gradi C, circa la metà rispetto al grafico delle Svalbard dal 1985.


- Alta, parallelo 70° nord, con dati a partire dal 1985; aumento della temperatura di cica 1,5-2 gradi C.


- Oslo, al limite dei 60° nord presi a riferimento per questa ricerca (in realtà il circolo polare artico si ferma a 66,33° nord); aumento delle temperature a partire dagli anni '40 di circa 1 grado C:


Ma sorpresa! se si prendono in considerazione solo gli anni dalla fine dei '70 ad oggi, l'aumento sarebbe di circa 3 gradi, come quello misurato da allora sulle I. Svalbard. Questo significa che la parzialità dei dati non sempre permette di avere le idee chiare. Quello che pareva un aumento di temperature medie incredibile, in realtà era la misurazione di una caduta delle temperature negli anni '70. A ben guardare anche il grafico islandese manifesta lo stesso andamento, anche se con un'escursione di "soli" 2 gradi.

Ora alcuni grafici siberiani, con due sole località purtroppo, su un'estensione di costa di circa 2.500 Km:
- Vorkuta (Russia europea 67,5° nord), dati a partire dai primi anni '60; tendenza temperature medie in aumento di circa 1,5 gradi C anche per minime e massime:


 - Anadyr (Mar di Bering, Pacifico 64,7° nord), dati a partire dagli anni '60; tendenza temperature medie in aumento di circa 1,5 gradi C abbondante, di 2 gradi circa sulle medie delle massime:


Attraversando lo stretto di Bering, si giunge in Alaska e si trovano i primi dati disponibili preso la base di Fairbanks (parallelo 64,7° nord). Le temperature sono state registrate a partire dal 1947 e da allora l'aumento medio è stato di un grado scarso. Anche qui si riscontra il salto maggiore a metà anni '70 come nelle località europee:


Sembra che il trend previsto dalla media mobile a patire dagli anni 2000, sia verso una diminuzione delle temperature. Tale andamento è più vistoso sulle medie delle T minime.

Dall'Alaska, si sorvola tutto il Canada e si giunge direttamente in Groenlandia:
- Godthaab / Nuuk, parallelo 64,2° nord. Anche qui si registra un aumento medio inferiore a 1 grado, a partire dal 1973. Qui la caduta delle temperature non c'è stata a metà anni '70, ma negli anni '80 e '90. Oggi pero la media annua rasenta la linea degli 0° C, il che vuol dire che quella località si trova in zona in cui l'equilibrio dei ghiacci artici è precario:


- Frederikshaab, parallelo 64° nord. Qui a pochi chilometri di distanza, si ha un aumento della temperatura di un grado abbondante, quasi 1,5 gradi. I dati partono dal 1973 e l'andamento delle curve delle temperature è simile a quello della località precedente. Ma la particolarità è che qui le T medie annuali hanno già superato i 0° C a partire dal 2000 circa, rendendo ancora più precario l'equilibrio dei ghiacci polari (i giorni sotto lo zero, sono inferiori a quelli sopra lo zero):




In conclusione, l'indagine sulle zone artiche, benchè molto parziale, dimostra che un aumento delle temperature c'è stato. Probabilmente dell'ordine di grandezza fra 0,5 e 1 grado dalla fine della seconda guerra mondiale. Ma ci sono state nel frattempo delle cadute delle temperature medie tali che in alcune località sono stati registrati aumenti parziali fino a 3° Celsius. Non è dato sapere se avendo a disposizione dati ancora più antichi si riscontrerebbe lo stesso aumento delle temperature. Inoltre, queste registrazioni, non sono in grado di dimostrare se l'aumento delle temperature odierne è di origine artificiale antropica o è avvenuta per causa naturali (attività solare in aumento per esempio).

A seguire i grafici con le variazioni totali riscontrate nelle singole località prese in considerazione (ogni linea tratteggiata orizzontale corrisponde a un grado C). Si tratta di grafici di scarso valore scientifico, poichè partono da dati non omogenei (con estensioni temporali troppo diverse). In particolare non sono da tenere in considerazione i valori di Svalbard, Hammerfest e Nuuk perchè si fermano agli anni '70.






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