domenica 26 agosto 2012

Riscaldamento globale: mini indagine (7)

Base italo-francese Concordia - Antartide

Premessa

Le stazioni e missioni in Antartide sono numerose e anche i dati presenti www.tutiempo.net sono più numerosi che in altre località della Terra molto più popolate. Ma numerosi, non vuol dire completi e sopratutto molto addietro nel tempo. Il problema potrebbe essere della mancanza di dati a diffusione pubblica non disponibili su www.tutiempo.net, oppure potrebbe derivare dalla natura dei progetti e missioni esplorative dell'Antartide, che molto spesso sono finanziate per una stagione, se va bene alcuni anni, se va molto bene per alcuni decenni. Si tratta di strutture sostenute da costosi progetti statali (trasporto, mantenimento del personale, strumentazioni...) che dipendono necessariamente da scelte politiche, che possono essere revocate per qualsiasi motivo.
E poi possono sempre accadere degli incidenti imprevisti:


"E’ ridotta ad un cumulo di ceneri la stazione di ricerca brasiliana “Comandante Ferraz” che sorgeva in Antartide, sulla King George Island nelle Isole Shetland. Un incendio, scoppiato nella sala dei generatori, ha distrutto l’intera base e ucciso due delle 59 persone che si trovavano all’interno"
(www.montagna.tv)

Vista l'incostanza dei dati sulle temperature riscontrata nelle varie basi antartiche, sono state aggiunte anche due località cilene ed argentine poste nella vicinanza di Capo Horn.

Ulteriori precisazioni si trovano nel primo post dedicato a questo argomento.

Per verificare i dati in modo più omogeneo, sono stati suddivisi in 7 fasce climatiche:
Dato che le sequenze delle temperature si spingono nel passato in modo diverso da località a località, quello che verrà misurato qui sarà soprattutto un trend (aumento, diminuzione, invarianza), non un valore assoluto esatto di variazione della temperatura.

Inoltre anche le tabelle più complete, utilizzate per i grafici, hanno spesso dei vuoti, cioè anni in cui le temperature medie non sono state inserite. Il sito www.tutiempo.net riporta che le caselle con il simbolo (-) non sono state riempite, in quanto i dati disponibili su quell'anno erano incompleti. L'ultimo dato di temperatura disponibile è naturalmente riferito al 2011.

La metodologia adottata per la realizzazione dei grafici, è stata quella di ignorare la mancanza delle temperature per uno o due anni (grafico continuo), mentre nel caso di dati più incompleti, il grafico è stato interrotto. Non è pertanto da ritenersi un'indagine scientifica al 100% come già scritto, ma anche con questi limiti è possibile verificare la tendenza delle temperature sul lungo periodo.
Per facilitare la visualizzazione di questa tendenza, è stata aggiunta una linea di media mobile su cinque anni (MmT = (T1+T2+T3+T4+T5) / 5) che smorza gli spigoli dei grafici delle temperature (in gradi Celsius) con il caratteristico andamento a dente di sega. Dove i dati erano scarsi è stata usata una media mobile su tre anni (MmT(3a)).

Didascalie dei grafici:
  • T = temperature medie annuali;
  • TM = temperature massime medie annuali;
  • Tm = temperature minime medie annuali;
  • MmT = media mobile a 5 anni ((T1+T2+T3+T4+T5) / 5) temperature medie annuali;
  • MmTM = media mobile a 5 anni temperature massime medie annuali;
  • MmTm = media mobile a 5 anni temperature minime medie annuali;
  • MmT (3a) = media mobile a 3 anni temperature medie annuali;
  • MmTM (3a) = media mobile a 3 anni temperature massime medie annuali;
  • MmTm (3a) = media mobile a 3 anni temperature minime medie annuali;

Antartide

La prima stazione meteorologica è il polo sud medesimo (Latitudine 90° sud, longitudine 0°) denominata Amundsen-Scott. La stazione fornisce temperature medie annuali (medie, massime e minime) a partire dal 1958, ma purtroppo la serie si interrompe nel 1986. E' però presente il dato del 2011. Rispetto al 1986, si registra una discesa delle medie annuali di mezzo grado, rispetto al 2011 si ha invarianza (aumento inferiore a un quarto di grado):


Ad una latitudine ben inferiore, troviamo la base Halley (75,5° sud); i dati non vanno molto lontani nel tempo: le temperature sono state registrate dal 1994 e non sono state misurate in maniera continuativa; indicano un aumento di 2,5° Celsius, ma non le ritengo molto affidabili. E' l'unica base antartica che registra un aumento di temperature medie annue di questa entità:



Infatti la base Syowa (69° sud) con registrazioni che iniziano nel 1990, indica una sostanziale invarianza delle medie annuali, da quella data:


La base meteo successiva è quella di Casey (66,2° sud), con registrazioni che iniziano dal 1991, ed anche in questo caso si registra una sostanziale invarianza delle temperature:


La base Dumont presenta anch'essa pochissimi dati dal 1994; anche in questo caso non risulta nessuna variazione significativa delle medie annuali:


La base Davis è posizionata in zona antartica dove si trova il numero maggiore di stazioni: la penisola Antartica che si prolunga verso il continente sudamericano.
Le temperature sono registrate dal 1989 e evidenziano una sostanziale invariabilità, malgrado per gli anni '90 il grafico risulti piuttosto "mosso"; tale andamento si riscontra anche nel grafico della base Casey:


Le prossime località, non fanno parte del continente antartico, ma comunque godono ancora degli influssi del clima antartico. Si tratta di una località cilene ed una argentina, non lontane da Capo Horn:
- Punta Arenas (53° sud Cile - una latitudine equivalente a quella di Amburgo in Germania...) ha sequenze di temperature registrate dal 1976; pur non avendo un clima strettamente antartico con nevi perenni, banchise di ghiaccio galleggiante e iceberg, ha comunque una sequenza di dati più significativa delle basi antartiche e vale la pena utilizzarla per un confronto; Si registra anche qui una quasi invarianza delle medie annuali, con una modesta crescita di un terzo di grado Celsius:


- Rio Gallegos (51,6° sud Argentina) presenta una sequenza di dati delle temperature medie dal 1973; anche questa località, presenta una sostanziale invarianza delle medie annue da quella data:


L'unica variazione degna di nota è la divergenza tra T medie massime e minime:


Con la Base Maranbio (64,2° sud), si ritorna sul continente antartico. Sono disponibili registrazioni delle temperature dal 1981 ma con numerosi vuoti; difficile avere un responso preciso da questo grafico: se si considera la misurazione del 1981, le temperature risultano in diminuzione di quasi un grado, se si tiene conto della variazione misurata con la media mobile, risulterebbe un aumento delle medie annuali di mezzo grado. Facendo una sintesi, si può considerare anche in questo caso un'invarianza delle temperature medie:


La base Mawson (67,6° sud) ha una sequenza di dati che inizia dal 1991; da quella data si registra un aumento delle medie annuali di mezzo grado; anche in questo caso il grafico degli anni '90 ha un andamento sali-scedi piuttosto brusco:


Evidente anche da questo grafico, la divergenza tra T medie massime e minime:


La base Esperanza (63,4° sud) propone dati dal 1986, ma molto discontinui; il grafico mostra un aumento delle temperature di quasi un grado:


La base Neumayer (70,7° sud) presenta una sequenza di dati dal 1992 che evidenziano una invarianza delle temperature medie annue, con un modesto aumento di un terzo di grado:



Conclusione


L'unica colonnetta elevata è quella che si riferisce alla variazione delle T medie della base Halley, che mi pare a questo punto non molto affidabile. Mediamente il grafico superiore segnala un modesto aumento delle temperature per il continente antartico inferiore a mezzo grado. Anche se i dati troppo recenti e discontinui non permettano di avanzare delle ipotesi certe sul valore assoluto di tale aumento, si può stimare che in Antartide non si assiste al fenomeno di aumento più violento che si registra nell'artico (Isole Svalbard aumento di 3,5° Celsius).

A seguire i grafici con le variazioni delle T medie massime e minime:




Ulteriori analisi conclusive

Come ribadito negli ultimi tre post, quelli riguardanti l'emisfero australe, la sensazione è che nelle rilevazioni inerenti questa parte del globo, non si assista allo stesso fenomeno di aumento delle temperature che verifichiamo alle nostre latitudini. Probabilmente non è un caso che i ghiacci marini artici diminuiscono mentre quelli antartici aumentano.

L'aumento delle temperature è comunque un fenomeno evidente a livello globale, ma da questa mini indagine molto parziale, è un fenomeno molto variabile da luogo a luogo e soprattutto da nord a sud. Per evidenziare queste "sensazioni" ho raggruppato i dati delle conclusioni (grafico con barre verdi) in un unico grafico con le coordinate di latitudine e longitudine (cliccare sopra per ingrandire):


Da come si può constatare, le piramidi più alte (giallo, arancio e rosso) che segnalano le località dove sono registrate i maggiori aumenti delle temperature medie annue, si trovano nell'emisfero nord; l'unica al sud è quella della base Halley in Antartide, che appare fuori luogo in quella zona dove non ci sono quasi variazioni.

Le uniche piramidi rovesce (azzurro e blu) che stanno ad indicare diminuzioni delle temperature,oltre ad essere meno evidenti, sono distribuite in zone particolari: la costa pacifica delle americhe, il Sudafrica e il sud dell'Australia. L'artico pare proprio la parte del globo ad aver subito i maggiori effetti dal global warming,  l'antartico appare invece meno colpito da questo fenomeno (sempre che i dati della base Halley siano un'eccezione o errati).

Impossibile con questa indagine indicare un valore assoluto di aumento delle temperature, e non era intenzione di farlo fin dall'inizio. I dati elaborati sono troppo disomogenei e discontinui per poter ricavare un valore assoluto di una qualche validità scientifica. Quello che appare evidente a livello globale è un trend all'aumento delle temperature, che secondo le più recenti e complete rilevazioni dovrebbe essere inferiore a quanto previsto anni fa: circa 0,2° gradi Celsius.

Inoltre da questa, come da qualsiasi altra indagine  sull'aumento delle temperature, è impossibile capire se la causa è naturale o antropica. Il termometro segnale una variazione, non un responsabile. Anche i modelli che sono stati creati per valutare la relazione tra l'aumento dell'anidride carbonica e temperature non sono molto condivisi a livello scientifico. E' difficile correlare l'aumento di temperature con l'aumento dell'anidride carbonica nell'aria ai livelli bassissimi in cui è diluita nella nostra atmosfera (meno dell'1% dell'aria che respiriamo). L'anidride carbonica prodotta ogni giorno dalla natura è maggiore di quella prodotta dall'uomo, e ci sono state epoche in cui la sua concentrazione era maggiore, malgrado la Terra attraversasse ere glaciali.

Io credo che le temperature alte siano un'opportunità per la nostra civiltà, e non un problema. Il grafico sottostante indica la variazione delle temperature nelle ultime ere geologiche terrestri. Come si può notare, ora "abitiamo" sull'ultima vetta a destra, che appare già molto più consistente in spessore delle precedenti. Ci stiamo avvicinando al burrone? cadere nel burrone significa veder calare le medie annuali di 6-8 gradi in breve tempo. Al confronto un global warning di 0,2 gradi è ridicolo:



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