domenica 23 dicembre 2012

Breve storia di un fallimento prevedibile

produzione industriale in epoca montiana


L'andamento dei partiti tra 2011 e 2012, Monti ha terremotato anche la politica


"Monti è finito" è stato il titolo che ho dato a cinque post, a partire da aprile. Quando si sono cominciate a vedere le profonde crepe nella politica di austerità perseguita dai tecnici.

Ad aprile giungevano segnali di crollo della produzione industriale, eppure i media nazionali principali soprassedevano e sminuivano i problemi. Così scrivevo al riguardo della politica economica di Monti ad inizio aprile:

"Troppi errori, troppo appiattimento sulle richieste teutoniche. L'evidente follia di questa politica imposta dalla Merkel, dai suoi ministri, e dai suoi banchieri sta dando i risultati conseguenti. Recessione in tutto il sud Europa.
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Ancora non vedo il prof. Monti affiancato alle parole "spread", "borse a picco", "caduta della produzione" sui principali quotidiani nazionali, quasi che le dinamiche dell'economia siano sganciate dalle decisioni prese dal governo tecnico. Ma ormai anche questa premura mediatica non riesce a nascondere il fallimento di questo governo. Tirerà a campare ancora per un pò, in assenza di alternative e per apatia del Parlamento che non sa a che santo votarsi. Ma non ha più grandi prospettive davanti a se.
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il popolo italiano comincia a comprendere l'assurdità della situazione, anche se non è aiutato dagli intellettuali ancora tutti inchinati alle maestà del governo tecnico.
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Ma è comunque evidente che il problema principale è l'austerità. L'euro, moneta straniera, unito alla politica del "Salasso medievale" sta abbattendo le nazioni periferiche Piigs."

(Monti è finito)

L'immagine del salasso, non era di mia invenzione, ma comunque lo stesso riferimento lo ha fatto Krugman le cui considerazioni sull'euro e sull'Europa sono state riportate dal Sole24ore qualche giorno fa:

""L’austerità non funziona e la partenza anticipata di Mario Monti ne è l’ennesima prova. Nel suo blog sul New York Times, l’economista Paul Krugman porta avanti la sua crociata contro la linea europea che lui considera tutta sacrifici e niente crescita. Sotto il titolo “Bleeding Europe”, il popolare opinionista parla di un’Europa sanguinante, salassata inutilmente come i malati nel Medioevo, curati con salassi che li facevano ammalare ancora di più.
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“E’ proprio come la medicina medievale: salassavano i pazienti per curare i loro malanni, e quando il sanguinamento li faceva star peggio, li salassavano ancora di più”."
(www.ilsole24ore.com)

A fine aprile la situazione economica e finanziaria dell'Italia (compreso lo spread, poi risolse Draghi) si stavano aggravando malgrado Monti e malgrado le lodi sperticate dei media sussidiati:

"Ormai i segnali si moltiplicano, la crisi dello spread fuori controllo, lo spread fra Italia e Spagna che si restringe sempre più, la crisi nell'economia reale che avanza, i suicidi dei tartassati, i partiti che perdono consensi e preparano cambi di nome, le voci di elezioni anticipate e il continuo ripetere che la legislatura finirà nel 2013...

Tutte cose che rendono la vita del governo tecnico per niente facile."

(Monti è finito (2))

A maggio comincia lo sganciamento del Pdl dalla maggioranza, con alcuni colpi bassi all'esecutivo. Attacchi che culmineranno con la bocciatura e riscrittura della legge di Stabilità del governo che prevedeva aumenti Iva, e limatura delle esenzioni fiscali.

"Altra puntata della saga "pochi mesi per Monti". Come immaginavo, la disillusione verso il governo di Mago Monti, si sta evolvendo in movimenti politici ostili all'esecutivo. Che arrivano ora dal centrodestra, anche perché il premier ci ha messo del suo nell'attacco al Pdl e alle scelte del precedente governo. Lo ha fatto per difendersi dal clima nell'opinione pubblica che è notevolmente cambiato. Quindi cerca di scaricare le colpe dell'insuccesso un pò sugli altri.
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Per il governo Monti è tutta una gimkana tra un ostacolo e l'altro. Ho notato che nelle interviste più recenti, Casini non sorride più come nella famosa foto dello smartphone
("ABC in foto")."

(Monti è finito (3))

A giugno anche dalle parti del centro sinistra cominciano ad aumentare i dubbi circa la competenza e le possibilità che i tecnici ci potessero portare fuori dalla crisi:

"Che si guardi la faccenda da destra o da sinistra il risultato non cambia.

Mario Monti "non ha più il sostegno in Parlamento" e dovrebbe valutare l'ipotesi di"anticipare al prossimo autunno le elezioni politiche fissate nella primavera del 2013".
A pronunciare questa sorta di sentenza politica è stato il responsabile economico del Partito Democratico, Stefano Fassina, le cui parole hanno scatenato il putiferio in seno al Pd.

"Se l’intervista fosse stata letta per intero e non solo nel titolo, si sarebbe capito che la mia intenzione era di esprimere una preoccupazione politica seria per il quadro che abbiamo di fronte
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«In questo contesto politico e con questo Parlamento, Monti non ha la forza di portare avanti altre riforme». Un’intervista alla Reuter del responsabile economico del Pd Stefano Fassina fa scoppiare un polverone tra i democrat. Secondo Fassina, infatti, il governo Monti è svuotato, e la soluzione è andare al voto a settembre.
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Bersani naturalmente è in disaccordo e conferma che si voterà nel 2013.
Ma quello che dice Fassina ormai lo pensano in molti. Se il governo Monti non ha risolto il problema dello spread, non ha fatto nessun intervento per la crescita, ha solo aumentato le tasse e ridotto i diritti dei lavoratori conquistati in anni di lotte (pensioni e riforma del lavoro), perché si dovrebbe continuare a sostenerlo?
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Perché i maggiori partiti continuano a sostenere Monti contro il loro interesse?"

(Monti è finito (4))

Dai mesi estivi, il governo Monti si è portato avanti stancamente cercando di portare a termine i provvedimenti decisi nei mesi precedenti. Ma comunque in autunno la carica rinnovatrice (o piuttosto ultra conservatrice) dell'esecutivo si era ormai esaurita. Era ormai un governo sotto tutela del Parlamento.

"Sempre più, inesorabilmente e tristemente si conclude la lenta parabola del morente governo Monti. Ormai si avvicinano le elezioni e i partiti sono "ingovernabili". Non vogliono più sentire ragioni. E soprattutto non vogliono sentire la frase "...a saldi invariati".

I partiti si accorgono sempre a ridosso delle elezioni di avere un elettorato di riferimento da accontentare e quindi, dell'austerità invocata dal governo Monti se ne fanno beffe.
Sono giorni che Bersani va in giro a minacciare di non votare l'ultima manovra, la legge di stabilità, perché ritenuta iniqua, soprattutto quando colpisce gli insegnanti
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Anche per il Pdl, più che un partito "un morto che cammina", il Cavaliere, supportato da Alfano e Brunetta, ha detto che non voterà la legge di stabilità così come è stata proposta
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Per di più anche dall'economia e dai protagonisti della medesima giungono sempre e di continuo cattive notizie, che i media cercano di non enfatizzare, ma che agli italiani arrivano lo stesso:

Debito pubblico record,
peggio di noi solo la Grecia

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Ed ora arriva la prima tranvata al governo, da parte della sua eterogenea e scalpitante maggioranza, che avrebbe una voglia matta di mandare a casa Monti e tutte le fisime degli eurocrati (come molti italiani), ma non può farlo.
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Esodati, governo battuto sui numeri
I partiti ampliano la platea degli interessati

(www.corriere.it)

"La commissione lavoro della Camera ha approvato all'unanimità (solo il deputato del Pdl Giuliano Cazzola non ha partecipato) un emendamento alla Legge di Stabilità che amplia le garanzie per gli esodati, i cittadini che hanno lasciato il lavoro immaginando di potere andare in pensione con le «vecchie» regole
...
Incomincia l'interregno. Da qui alle elezioni il governo tenterà di imporre invano le sue ricette, e i suoi provvedimenti, ma sarà ostaggio del Parlamento. Del resto Monti non ha più armi adeguate per minacciare la politica: lo spread non spaventa più, grazie agli interventi di Draghi. Inoltre i suoi successi sono effimeri o del tutto immaginifici, persino più modesti di quelli del governo Berlusconi.
Lo scontento popolare sta risvegliando le segreterie dei partiti, e sta mettendo a dura prova l'esecutivo. Il ministro Fornero è riuscita a sollevare un vespaio di proteste indignate con le sue infelici dichiarazioni. Ancora una volta è stata paragonata alla estraniata Maria Antonietta delle brioche: ed effettivamente il paragone è sensato, e secondo me vale per tutti i componenti del governo. "

(Monti è finito (5))

La situazione era già troppo degenerata e dopo le primarie del centro sinistra, si è giunti all'epilogo. Alfano ha staccato la spina, ma se non fosse stato il Pdl, sarebbe avvenuto comunque per qualche altro motivo. I partiti sentivano le elezioni avvicinarsi e quindi una certa irritazione per un governo che è durato anche troppo a lungo.

Un governo dai risultati così pessimi che forse è anche responsabile del ritorno di Berlusconi:
"mi chiedo, a nome di chi ha Berlusconi a noia, come me, ma anche a nome di chi lo odia fino al midollo, era pensabile che dopo un anno di governo Monti disastroso il Cavaliere rimanesse cheto in cantuccio e tacesse per sempre?

Se il governo Monti avesse fatto non dico il meglio, ma almeno qualcosa di buono, i media sussidiati avrebbero ragione a lamentarsi.
Ma i risultati di questo governo, sono disastrosi, e lo hanno ripetuto in tutte le salse gli stessi media che sui numeri almeno non potevano mentire. L’unica cosa che si sono ben guardati dal fare, è il confronto fra il governo Monti e gli altri. Se lo avessero fatto, avremmo visto che persino il governo Berlusconi è stato decisamente migliore per quanto riguarda i dati economici.

Ma che gli si può rimproverare al Cavaliere? Lo hanno fatto mettere da parte, senza che avesse avuto un voto contrario del Parlamento. Il Capo dello Stato ha agito, usando un eufemismo, arditamente con le istituzioni, imponendo un primo ministro che nessuno aveva eletto.
E dopo aver combinato cose al limite del golpe, dopo aver addossato a Berlusconi chissà quali colpe per lo spread che saliva, oggi il risultato del governo che ha “salvato” l’Italia è questo disastro"

Il governo Monti non è riuscito a far dimenticare quello di Berlusconi, anzi penso che siano in molti dopo la cura Merkel a rimpiangerlo.

"Berlusconi cercherà di fare concorrenza a Grillo. Il Pd e i suoi alleati saranno stritolati in mezzo tra grillini e berlusconiani arrabbiati. Certo sarà un male per le sorti dell’economia e dell’amministrazione pubblica italiana. Lo spread tornerà a salire. Ma di questo, i soloni bocconiani incompetenti, non dovrebbero accusare Berlusconi, ma solo la loro incapacità di governare, la loro capacità di massacrare l'economia e irritare gli italiani con le loro scelte scellerate. Ammantati della loro scienza e tecnica economica, alla fine non hanno fatto altro che aumentare qualsiasi tassa, dimostrando di avere le competenze di un governicchio qualsiasi della prima repubblica."
(La strategia del cavaliere (2))

In realtà il centro destra sta recuperando pochissimi punti percentuali nei sondaggi e molto lentamente. Quindi il pericolo di ingovernabilità, a causa di un centro destra concorrenziale con il centro sinistra, non dovrebbe esserci. Probabilmente il centro sinistra riuscirà a formare un governo, al massimo con il sostegno dei centristi. Rimane l'incognita Grillo, ma con il Porcellum il pericolo è sventato.
Ma comunque è evidente che in un anno di Monti, non solo è franata l'economia, ma anche la politica italiana. O almeno una certa politica. Insomma l'eredità di Monti è un gran cumulo di macerie.

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