sabato 5 maggio 2012

Monti è finito (3)


Monti è finito
Monti è finito (2)
Il Pdl si vendica

Altra puntata della saga "pochi mesi per Monti". Come immaginavo, la disillusione verso il goveno di Mago Monti, si sta evolvendo in movimenti politici ostili all'esecutivo. Che arrivano ora dal centrodestra, anche perchè il premier ci ha messo del suo nell'attacco al Pdl e alle scelte del precedente governo. Lo ha fatto per difendersi dal clima nell'opinione pubblica che è notevolmente cambiato. Quindi cerca di scaricare le colpe dell'insuccesso un pò sugli altri.


"...«governo ostile» ... sorta di presa d’atto - per alcuni anche a malincuore - dopo gli affondi del premier su Berlusconi, Alfano e Forza Italia... «È stato un malinteso», ha detto Monti) viene derubricata a una mezza presa in giro. 

... «Che intendeva dire? Che Berlusconi, Alfano e tutti noi non siamo in grado di capire cosa dice in pubblico il premier?», sbotta un dirigente di punta di via dell’Umiltà. Peraltro, dice Guido Crosetto, «vada per noi politici che magari siamo faziosi» ma «è strano che abbiano equivocato tutti i giornalisti ed i giornali italiani che sono molto ben disposti nei confronti del premier». Tutti ragionamenti fatti nel corso di una riunione dei vertici del partito con il Cavaliere in collegamento telefonico da Arcore....

siamo davanti a un governo ostile e non se ne capisce la ragione visto che lo sosteniamo pagando un prezzo altissimo dal punto di vista elettorale. Di qui la convinzione ribadita a diversi interlocutori nel corso della giornata: «Dobbiamo uscire dalla maggioranza e dare l’appoggio esterno». 

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dopo i ballottaggi delle amministrative ... «tutto è possibile». Compresa, appunto, l’eventualità di un «appoggio esterno» al governo,
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il governo potrebbe essere nella condizione di non porre più la fiducia per blindare i provvedimenti e doverli invece discutere caso per caso con un Pdl che a quel punto rinuncerebbe anche ai vertici Alfano-Bersani-Casini" ( www.ilgiornale.it )


Devo dire che Monti non ha colpe tutte sue. Effettivamente le politiche recessive di aumento del carico fiscale le aveva già iniziate il governo Berlusconi. Però non si può nemmeno dire che l'Imu di oggi è solo un anticipo di quella di Tremonti, già programmata. Perchè quella di Tremonti sarebbe stata una tassa da inserire all'interno della riforma federalista, che prevedeva anche l'introduzione dei costi standard. Quindi un provvedimento diverso e più complesso.

Ma anche da sinistra può arrivare qualche brutta notizia per Monti. Una richiesta di cambio di passo che potrebbe metterlo in imbarazzo e costringerlo a rinnegare le politiche rigoriste seguite fino a qui.


Hollande? La sua vittoria seppellirà l’anomalia della sinistra italiana
( www.linkiesta.it)


"Se Hollande vincerà in Francia la sinistra italiana entrerà in ebollizione. ... Il Pd sostiene con lealtà l’attuale premier anche se è scontento di lui e soprattutto lamenta il ritardo nel lancio della fase due. Le stesse nomine dei tre supertecnici che affiancheranno l’esecutivo ha suscitato grandi dubbi e persino irritazione con la nomina di Amato a controllore dei costi della politica
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L’eventuale vittoria di Hollande confermerebbe nel Pd due tesi: la prima è che è possibile avere una strategia diversa da quella che punta solo sull’austerità, la seconda che va ricontrattato il rapporto con la Germania. ... Non c’è dubbio che la vittoria di Hollande, assieme alla fine delle avventure del New Labour e della consimile esperienza tedesca, rilancia la questione socialista.

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Il successo socialista francese accelererebbe l’inversione di rotta rispetto ai tempi del lancio del Pd come formazione di centro che guarda a sinistra."

Per il governo Monti è tutta una gimkana tra un ostacolo e l'altro. Ho notato che nelle interviste più recenti, Casini non sorride più come nella famosa foto dello smartphone ("ABC in foto"). Forse ho capito perchè si è improvvisamente oscurato. 
Ma l'ostacolo maggiore è la situazione socio-economica italiana, ben evidenziata dall'assalto armato alla sede Equitalia e dall'andamento piuttosto piatto ( tendenti al crollo ) degli indici economici.




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