venerdì 14 giugno 2013

Convulsioni


Il Giappone avrà anche incrementato la crescita del Pil del 4% su base annua, ma sta anche contagiando i mercati finanziari internazionali con la sua instabilità. La malattia che lo ha colpito si chiama sfiducia, e forse la cura espansiva della Fed, della Banca d’Inghilterra, della Banca del Giappone, di quella centrale svizzera e di altre, compresa in parte la Bce, non è più sufficiente.

Il Nikkei giapponese ormai continua a fare balzi tipici di una convulsione, che prelude a un’imminente crisi anafilattica: un giorno sale di 3 punti il giorno dopo scende di sei o sette. Ieri di ben 6,35.
Non è un buon segno. Sicuramente non è un segno di salute per quest’economia malandata dell’estremo oriente. (vedi ”Se svampato il Giappone", "Giappone delle meraviglie", "Il declino demografico")

Se crescono i valori dei listini borsistici, per equilibrio diventano meno appetibili i titoli di Stato. E il Giappone con un debito prossimo al 250% del Pil non potrebbe permettersi gli interessi che paga l’Italia. Anche se poi a ben vedere non possiamo permetterceli nemmeno noi. Solo grazie all'intervento Ltro della Bce, e poi successivamente proprio della Banca centrale giapponese, i nostri titoli sono stati in qualche modo fermati sulla soglia circa del 4-4,5% sui decennali. Ma è una soglia ancora troppo alta.

E comunque non sono i tassi di interesse dei Btp ad essere fuori dal mondo, sono quelli troppo bassi degli altri paesi che hanno usufruito dell’aiutino delle banche centrali ad esserlo:

“Le azioni della Federal Reserve per mantenere i tassi a breve termine vicino allo zero e l'acquisto di obbligazioni a lungo termine hanno portato a rendimenti artificialmente depressi.
Oggi un valore  equo del rendimento dei Treasury a 10 anni sarebbe il 4,41% rispetto al rendimento effettivo del 1,94%.
Sarà molto doloroso per i titolari di queste obbligazioni quando vedrranno il rendimento tornare a livelli normali.”

Quindi in realtà, siamo noi italiani, noi “Pigs”, a vivere nella cruda realtà. Gli altri vivono in una gigantesca bolla nel paese delle meraviglie di Alice, ipnotizzati dallo Stregato della Fed. Ma ai sogni ad occhi aperti qualcuno comincia a non credere più.

Il contagio della sfiducia giapponese, per ora sta colpendo i paesi più deboli, quelli emergenti:

“Gli indici azionari, i bonds e soprattutto le valute emergenti stanno tutti franando, in particolare Brasile (-21% l'indice di borsa Bovespa più un altro -8% della valuta (solo quest'anno perchè dal massimo ha perso quasi il 50%!), ovviamente la Cina continua sempre a franare, Hong Kong che la segue, il Sudafrica che è il peggiore assieme a Cina e Brasile, poi Russia e ora anche Thailandia, Messimo, Indonesia, Filippine e solo l'India ha perso un poco di meno. E gli investitori stanno togliendo soldi in fretta da fondi e ETF emergenti, -7 miliardi questa settimana

E tutto questo senza che nessuna banca centrale al mondo abbia alzato i tassi, anzi da Israele alla Corea alla Turchia all'Australia le banche centrali continuano ad abbassarli e hai da dicembre il Giappone che pompa moneta a manetta sul suo mercato finanziario. Perchè allora questa improvvisa caduta ?

Intanto, senza che molti lo notassero perchè guardano sempre a Wall Street, diversi paesi emergenti e asiatici stanno cedendo da un anno e più e poi è bastato un vago accenno al fatto che la FED potrebbe forse intorno a settembre o ottobre cominciare a ridurre un poco i suoi acquisti di bonds (da 85 a 65 miliardi di dollari al mese) per scatenare una frana degli emergenti, …”

Nessuno può veramente credere che questa specie di “Catena di Sant'Antonio” gonfiata dalle banche centrali espansive, tramite tassi a zero e successivi quantitative easing, possa continuare all'infinito. Al minimo messaggio di ripensamento di B. Bernanke, un lampo di terrore è corso sui volti degli investitori. Che per prima cosa si precipitano a ritirare i soldi sugli investimenti più rischiosi. Occhio che dopo i così detti paesi emergenti, che intanto in questi anni hanno visto una bella crescita economica, ci sono i Piigs europei. Gli spread tornano infatti già a gonfiarsi. Dopo i Piigs, toccherà a tutto il resto dell'Europa. Non si salverà nemmeno la Germania, perché la zona euro è fragile di per se stessa. La sua struttura politico-istituzionale è inesistente. La struttura economico sociale fortemente minata.

La situazione è terribilmente pericolosa. Il nostro governicchio Letta fa come Berlusconi ai tempi d’oro: la politica dell’annuncio. Solo che ora la situazione è molto più seria e non si può nemmeno dare tutta la colpa a un tizio impresentabile.
Il problema è che non si può nemmeno scaricare le colpe su Letta nipote e il suo governo dell’inciucio. Lungi da me fare le difese di quest’ammucchiata torbida, ma il fatto è che non ci sono soldi. Letta spera di recuperarne impietosendo in qualche modo l’Europa (impresa impossibile) o facendo il giochetto delle tre carte: togliere Imu e aumento Iva in cambio della riduzione delle detrazioni fiscali. In pratica il carico fiscale verrebbe solo spostato su altri capitoli di bilancio.

La strada per Letta è stretta (bella rima), e la situazione internazionale si sta inoltre incupendo sempre più. Ma del resto le politiche espansive solo finanziarie dove potevano mai portare?

“E dunque degli Spasmi troppo violenti
avrebbero durissimi impatti sull'economia Reale che potrebbe andare in Recessione globalmente,
rimettere in sofferenza le banche imbottite di titoli di Stato
ed in sofferenza gli Stati oberati da Debitoni Pubblici sui quali aumenterebbero di brutto gli interessi da pagare etc etc
Allora il ribilanciamento s'interromperebbe, ripartirebbe il QE-to-infinity, si rischiaccerebbe il rendimento dei bond e così via...all'infinito...o meglio....fino allo schianto finale.
Insomma...come dicevo, uscire da questo Paradigma della Bolla QE-to-infinity+ZIRP-below-Zero non è un capzio facile
perchè molto probabilmente questo Paradigma è IRREVERSIBILE, senza pagare il prezzo di traumi significativi.
Del resto non ci voleva la Scienzainfusa per capire che tamponare l'esplosione di una Bolla creandone un'altra molto più Grande non fosse proprio un'ideuzza priva di rischi....”

E’ probabile che la visione profetica di B. Grillo non fosse così fuori luogo. Potrebbe essere un’estate di fuoco sull'economia mondiale. Potremmo arrivare all'autunno a pezzi. Mi consola il fatto che sarebbe una perfetta legge del contrappasso per la Germania e i suoi politici che pretendono di raffreddare la crisi europea fino a settembre, sedando il dibattito sull'euro anche nei paesi periferici, per non avere guai alle elezioni. Ho come la sensazione che le elezioni tedesche coincideranno con un momento difficile.

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