venerdì 25 gennaio 2013

Trend elettorale


(clicca l'immagine per ingrandire)


E' facile appassionarsi ai sondaggi elettorali che per queste elezioni sono sfornati a ritmo serrato. Anche qui nel blog (vedi "Nuovo sondaggio Tecnè") Mi è successo di cedere al fascino delle percentuali.

Ma a ben guardare, questo continuo uscire di nuovi sondaggi mi pare serva più che altro ad attirare lettori, che a fare chiarezza.
Un po' come gli oroscopi nelle ultime pagine dei giornali.
Capita infatti di leggere nello stesso giorno, su media diversi, da una parte: "scendono tutti nei sondaggi eccetto Grillo ed Ingroia" e da un'altra parte: "Grillo continua a perdere consensi scendendo dell'uno percento rispetto alle precedenti rilevazioni". Il sondaggio diventa un'arma di propaganda elettorale per demoralizzare gli avversari e galvanizzare i sostenitori.

Chi ha ragione? nessuno, perché i sondaggi non sono i risultati delle urne. I cittadini interrogati dai sondaggisti possono essere più o meno sinceri, o il campione selezionato, formato da qualche migliaio di persone, può essere casualmente sbilanciato verso una certa formazione. Mi pare che il margine di errore è almeno del 3%, una percentuale minima ma che può anche voler dire per il centro sinistra vincere o perdere il Senato.
Ma gli errori possono essere anche clamorosamente più alti, come è avvenuto per i sondaggi siciliani (vedi "Possibili errori nei sondaggi").

Per questo motivo trovo molto intelligente il lavoro fatto su www.scenaripolitici.com che non si sofferma più di tanto sulle percentuali, quanto piuttosto sui trend di medio periodo.
Nel grafico a inizio post, si stima il trend elettorale delle due maggiori formazioni politiche: centro sinistra (Ibc - verde) e centro destra (cdx - azzurro).

Il grafico non è formato da un singolo sondaggio, ma ogni punto colorato, indica una percentuale riferita alle due formazioni, desunta da vari sondaggi. La percentuale si legge sull'asse verticale sinistro.
Le linee azzurra e verde riassumono in modo semplificato il trend delle "nuvole" di punti colorati. La linea rossa indica la differenza percentuale fra le due formazioni (indicata sull'asse verticale destro).

Come si può vedere il trend indica, per il 24 febbraio, una leggera diminuzione dei consensi del centro sinistra e una decisa crescita dei consensi del centro destra. La linea rossa indica che la differenza fra le due formazioni tende a diminuire.
La tendenza generale indica quindi che si va verso uno scenario tipo 2006: vince il centro sinistra ma rischia di avere numeri troppo esigui per governare.
Avevo previsto che potesse accadere questo già agli inizi della campagna elettorale:

"Credo a questo punto che anche Bersani abbia festeggiato la vittoria elettorale con troppo anticipo. Se Berlusconi scende di nuovo in campo, ma questa volta arrabbiato e populista più che mai, antieuropeo e vendicativo, risolleverà probabilmente le sorti del centro destra. Non credo possa vincere, ma sicuramente produrrà un riallineamento delle percentuali dei sondaggi elettorali. Creando problemi di governabilità al centro sinistra."
(La strategia del Cavaliere (2) - 7.12.2012)

"Pertanto dai prossimi sondaggi mi aspetto tre cose: una limatura delle preferenze alla coalizione di centro sinistra, non perché perderà voti a favore del Cavaliere, ma perché arriveranno nuovi elettori dalle file degli astenuti verso Grillo e Berlusconi;
Un incremento di preferenze per la coalizione di centro destra, che dipenderà da quanto vorrà estremizzare la campagna elettorale il Cavaliere;"

(Effetto B. - 8.12.2012)

Secondo il grafico sopra riportato, i due maggiori contendenti tendono entrambi al 35% dei consensi. Questo significa che M5s e centro montiano (più tutti i partiti minori) dovranno spartirsi il restante 30%. E' uno scenario possibile. Ma va considerato che nelle elezioni siciliane, i sondaggi sottovalutarono proprio la formazione di Grillo (di tantissimo) e la formazione di centro. Per quanto riguarda le rilevazioni del M5s, va detto che, come avvenne per i sondaggi in Sicilia  (vedi "Indecisione elettorale"), c'e una grande differenza tra un sondaggio e l'altro: si va dal 10% al 16% (60% di differenza). In Sicilia questa incapacità di rilevamento della forza del Movimento, è stata seguita da un successo elettorale inaspettato. Sarà così anche a livello nazionale?

Questo vuol dire che i sondaggi, anche quelli degli studi demoscopici più seri ed equidistanti dai partiti, vanno presi con le pinze. In realtà la situazione è ancora apertissima. Le due formazioni maggiori potrebbero sommare assieme al 60%, oppure solo una delle due ( per es. il centro destra come in Sicilia) essere sopravvalutata. Nel primo caso aumenterebbero le difficoltà di formare una maggioranza al Senato, nel secondo il centro sinistra potrebbe sognare un governo anche senza il centro di Monti.

Sorprese maggiori, invece penso non ce ne possano essere: difficile che grillini e lista civica per Monti possano raggiungere una maggioranza autosufficiente. Ancora di più che possa farlo Rivoluzione Civile.

Inoltre, se il trend di Scenaripolitici.com verrà confermato, indica una volta in più che l'ingrediente Berlusconi è essenziale per la lievitazione della pietanza centro destra. L'obbiettivo minimo del Cavaliere verrebbe raggiunto: far vincere male gli avversari.
E vero che questa volta il centro sinistra ha a disposizione la carta Monti, ma questi più che una soluzione potrebbe diventare un ulteriore problema di governabilità.

La strategia per il centro destra è ottima. Lo stesso non si può dire per l'Italia. Berlusconi si avvicina agli ottanta, a chi giova una politica di logoramento del centro sinistra? Non voglio nemmeno pensare che il Cavaliere possa avere una recondita ambizione di ripresentarsi ad eventuali elezioni nel 2014 o 2015...

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