domenica 15 settembre 2013

Global warning: comincia l'inversione di tendenza?


Un confronto mese su mese potrebbe essere fallace: in un anno i massimi e minimi di estensione dei ghiacci potrebbero verificarsi in tempi diversi, ed essere comunque di diversa intensità.
Ma quanto documentato dal Daily Mail potrebbe essere una situazione che indica un inizio di inversione di tendenza. E documenta che i modelli del global warming sono errati.

Anche se è necessario affermare già ora, che questi modelli contengono errori eclatanti: innanzi tutto il modello prevedeva un aumento costante delle temperature. Poi si prevedeva un aumento di temperatura ben maggiore, invece negli ultimi anni le temperature si sono stabilizzate. Come minimo questi fatti indicano che c'è una pausa nel riscaldamento globale. Come evidenziato dal rilevamento delle temperature che sta creando problemi di interpretazione nei centri di ricerca (vedi: "Clima: troveranno un oceano di scuse...").
Ed intanto anche l'artico sembra non rispettare i modelli del riscaldamento globale:

"Un incremento del 60%rispetto allo stesso periodo di un anno fa, agosto 2012. Stiamo parlando dei ghiacci che hanno coperto le acque dell'Oceano Artico.Un milione in più di miglia quadrate. Ed è sorprendente pensare che solamente sei anni fa la BBC aveva riferito che, a causa del riscaldamento globale, i ghiacci dal 2013 sarebbero completamente scomparsi dall'Artico.
Invece, ora, il Daily Mail riporta come una lastra di ghiaccio ininterrotta che presenta una dimensione pari alla metà dell'estensione del continente europe, si stia estendendo tra le isole canadesi e le coste della Russia settentrionale.

Diversi scienziati stanno iniziando a cambiare le loro teorie e i loro calcoli e pensano che il mondo si stia dirigendo verso un periodo di raffreddamento che non finirà fino alla metà di questo secolo.
...
Non sarà forse una glaciazione, ma é possibile, come dice il professor Anastasios Tsonis, dell'Università del Wisconsin, che a causa dei cicli oceanici "il riscaldamento degli anni 1980 e 1990 si sia fermato e che vi sia una tendenza al raffreddamento, che continuerà almeno per i prossimi 15 anni".

Teoria che contrasta con quanto invece ritiene lo studio di Thomas Painter del Jet Propulsion Laboratory, che afferma che la Rivoluzione industriale ha innescato il brusco ritiro dei ghiacciai nelle Alpi europee già a partire dalla metà dell'Ottocento. Il motivo è la liberazione nell'atmosfera di grandi quantità di particelle a base di carbonio, il cosiddetto black carbon.

Intorno al 1860, i grandi ghiacciai presenti nelle valli delle Alpi cominciarono improvvisamente a ritirarsi, nonostante in quel periodo le temperature europee fossero più fredde di circa un grado rispetto alla media.

Le case, i mezzi di trasporto e soprattutto l'industria in Europa occidentale cominciarono a consumare forti quantità di carbone, immettendo in atmosfera enormi quantità di black carbon e altre particelle scure con un effetto sia sulla neve sia sul ghiaccio.

Quando queste particelle si depositano sulla neve, ne provocano lo scioglimento. Ciò espone il sottostante ghiacciaio alla luce del sole e all'aria, più calda nella prima parte dell'anno, causando una maggiore e più rapida fusione dei ghiacci."

(www.wallstreetitalia.com)

Ma affermare che i ghiacci si sono sciolti in conseguenza di una diversa colorazione del manto nevoso, è cosa ben diversa che affermare che si sono sciolti a causa dell'effetto serra indotto dalla CO2. E comunque anche questa affermazione sul deposito delle particelle andrebbe ben valutata, in quanto potrebbe essere valida per ghiacciai vicini ad aree industriali ed estrattive, ma non per i ghiacci artici o addirittura antartici.

Al riguardo del raffreddamento ravvisato dal prof. Tsonis, va detto che benché non sia ancora del tutto chiara la correlazione tra clima e attività solare, questa sembra esistere ed essere molto forte. E' noto che durante il Minimo di Maunder (piccola glaciazione nel diciassettesimo secolo) ci fu un improvviso calo delle temperature associato ad un collasso dell'attività solare documentato dalla scomparsa delle macchie solari.

Anche oggi si sta assistendo ad una modesta attività solare. La quale risulta di difficile previsione, in quanto anche in questo caso sono saltati tutti i modelli solari noti. In queste ore il sole appare manifestare nuovamente un comportamento anomalo:




"Sole al tappeto, sempre più vicino il collasso magnetico!

Osservando il disco solare anche quest’oggi nulla è cambiato!

La stessa immagine da oltre 20 giorni a questa parte e certamente non ci sono i presupposti perchè si possa parlare di una sua imminente ripresa, situazione che probabilmente perdurerà, guardando la superficie solare completa, fino alla fine del mese di settembre.

Dal Behind zona est in approccio 3 piccole zone attive, ma che sinceramente non credo possano stravolgere il trend delle ultime settimane."
(daltonsminima.altervista.org)

Immagine dal satellite Stereo Behind: è posizionato in modo da mostrare il lato destro del sole rispetto alla visione dalla Terra. Le parte sinistra dell'immagine mostra metà della faccia retrostante del sole che nei prossimi giorni ruoterà verso la Terra.

"Raggi X deprimenti, da record assoluto per un solar max, addirittura nella giornata di oggi,NOAA, ente di raccolta dei dati, segnala X RAY di Classe A8, la più bassa, mai visto valori così deboli da quando è ripartito il ciclo 24, se si eccettuano situazioni da minimo, come si conviene con questi valori.Solar Flux a 91, almeno del 60/65 % inferiore ad un classico periodo di massimo solare. Inoltre dal 7 settembre rimane al di sotto dei 100 e questa situazione andrà ancora avanti almeno per qualche giorno."

Solar flux, medie mensili

"Macchie solari che in questo momento non superano i 1.700/2.000 Gauss.
Media mensile AP Index poco sopra i 5, per la precisione a 5.88, anche in questo caso media da minimo solare, e voi sapete che un valore così basso, come possa influenzare il nostro clima….

Drammatico inoltre osservare la mancanza di luminosità delle macchie solari, viste dalla sonda SDO/EVE ai raggi UV 0.1/7.0 nm.

DA QUI SI CAPISCE BENISSIMO COME AL SOLE SIA ACCADUTO QUALCOSA DI MOLTO GRAVE, CEDENDO DI SCHIANTO LA FORZA MAGNETICA!!
...
E’ la prima volta che la osserviamo con i nostri occhi, una situazione che neppure i nostri bisnonni hanno vissuto!
...
Fisici solari del calibro di Makarov, Tlatov, Fatianov, Sivaraman, Callebaut, Usoski, ma ce ne sono altri, dove dai loro studi approfonditi sulle dinamiche solari, tra l’altro dinamiche molto complesse, e con l’aiuto della tecnologia al radiocarbonio (C14), sono riusciti a ricostruire con ottimi risultati la situazione solare che si venne a creare nel periodo del Minimo di Maunder (1645-1715).

Ora ci troviamo di fronte ad un bivio molto pericoloso con soltanto due possibilità percorribili!

1) A breve avviene la tanto sospirata inversione magnetica anche del secondo emisfero, quello sud. Lentamente il ciclo solare 24 si adagia su se stesso, con bassissima attività solare, che ci condurrà verso un minimo che comunque sarà molto profondo, molto più lungo del minimo del 2008/2009, con successivo ciclo 25 molto debole simile al Minimo di Maunder, andando comunque ad influire pesantemente sulla temperatura futura e a modificarne profondamente la circolazione atmosferica.

2) Ci troviamo di fronte ad una situazione molto simile al Minimo di Maunder, catapultandoci diritti nel XVII secolo, quando la fase monopolare fu prerogativa di tutto il periodo del minimo e con attività solare ai minimi livelli! Questo perchè dagli studi dei due fisici solari Makarov e Tlatov ne viene fuori che in una situazione del genere potrebbe avvenire il collasso completo del ciclo, nel caso in cui il numero di Wolf non dovesse superare i ~ 40 ± 10 complessivamente come accaduto nella maggior parte del tempo in questo ciclo e con maggiore enfasi nelle ultime settimane.
A questo punto l’inversione di un emisfero si blocca, mentre quello opposto potrebbe invertire comunque, (come già accaduto nell’emisfero nord), e per più cicli. Questo avviene per il forte disgregamento del campo magnetico globale, GMF (Global Magnetic Field), ormai da tempo in fase octopolare, con una Dinamo Solare che non sarebbe più in grado di trovare la forza per formare macchie solari per la mancanza cronica di convettività tra il Tachocline e la Dinamo Solare, come sta avvenendo in questo ultimo ciclo, ma molto più amplificato nelle ultime settimane trascorse."

(daltonsminima.altervista.org)

Qualunque sarà l'epilogo di questa attività anomala della nostra stella è lecito aspettarsi un impatto sul clima terrestre. E difficilmente quest'impatto potrà essere un aumento continuo delle temperature.

Mi chiedo dove sia l'informazione indipendente e libera, perché ancora una volta per conoscere la verità si devono fare ricerche carbonare nel web, mentre i media mainstream continuano a sfornare articoli ad effetto sui pericoli del surriscaldamento o su alquanto improbabili eruzioni solari che dovrebbero incenerirci da un momento all'altro.

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