domenica 1 settembre 2013

Clima: troveranno un oceano di scuse...



Stanno cominciando a non capirci più nulla. Il riscaldamento globale si sta arrestando nonostante l'aumento di anidride carbonica. Allora se tutta la teoria sul riscaldamento antropico salta, come fare a trovare una soluzione che metta d'accordo capra e cavoli? Si da la colpa ad un fenomeno temporaneo. Il problema è che probabilmente dovranno trovare delle scuse e dei fenomeni temporanei per i prossimi 50 anni...

"Il riscaldamento globale sta rallentando nonostante l‘aumento delle emissioni di anidride carbonica. Il “merito” è de “El Nino“, il fenomeno climatico ciclico tipico dell’oceano Pacifico in grado di influenzare il cambiamento di temperature e precipitazioni. A svelarlo è una ricerca dell‘Istituto di Oceanografia di San Diego, in California, condotta dai climatologi Yu Kosaka e Shang-Ping Xie e pubblicata sulla rivista Nature.

I climatologi hanno scoperto che l’abbassamento della temperatura dell’Oceano Pacifico ha “raffreddato” l’atmosfera, causando ilrallentamento. Ma per chi pensa che questo cambi le sorti del clima mondiale la notizia non è buona: il fenomeno è solo temporaneo e l’aumento di emissioni di anidride carbonica comporterà comunque il surriscaldamento dell’atmosfera.
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Kosaka ha spiegato all’Indipendent: “La nostra ricerca afferma che il riscaldamento globale è solo in pausa. Non sappiamo prevedere quando le temperature torneranno a salire, ma è certo che tra qualche decennio riprenderanno la loro corsa, anche a causa delle emissioni di gas inquinanti”."

(www.blitzquotidiano.it)

Tra qualche decennio? Troppo facile cavarsela così. Tra qualche decennio probabilmente l'attività solate sarà in ripresa e le temperature tornare a salire in modo naturale. Sempre che nel frattempo non si entri in Peg (piccola era glaciale) ed allora la risalita delle temperature ci riporterà solamente a quelle dei nostri giorni.

"Anche Richard Allan, meteorologo dell’università di Reading, ritiene che si tratti solo di una pausa: “Questa è un’ulteriore prova che il riscaldamento globale è stato frenato dalle fluttuazioni naturali dell’oceano. I risultati spiegano anche anche alcuni fenomeni, come l’estrema siccità nella zona meridionale degli Stati Uniti. Purtroppo però si tratta di uno stop solo temporaneo”."
(www.blitzquotidiano.it)

Quante scuse dovranno trovare per spiegare il prossimo abbassamento delle temperature globali. Eppure i grafici dell'attività solare (macchie solari) sono perfettamente comparabili all'evoluzione delle temperature globali storiche. L'anidride carbonica in atmosfera, anche raddoppiata, è insufficiente a spiegare l'aumento delle temperature globali. Si tratta di una quantità ancora inferiore all'1% del volume dell'atmosfera. Ci sono altri gas in atmosfera, come per esempio il vapor acqueo e il metano che sono molto più pericolosi per l'effetto serra.

Gli oceani sono degli accumulatori di energia che poi rilasciano gradualmente in atmosfera. Si pensava che grazie all'accumulo e scambio termico delle grandi masse di acqua gli effetti della bassa attività solare si sarebbero manifestati sul clima solo dopo una decina d'anni. Invece probabilmente il cambiamento climatico con relativo raffreddamento avverrà più velocemente.

Il polo nord ed il polo sud si stanno nel frattempo comportando in modo differenziato (vedi "La Terra è tonda, il clima è globale"). Il nord è investito da correnti anomale provenienti dal Pacifico attraverso lo stretto di Bearing che provocano lo scioglimento dei ghiacci. Che a loro volta provocano anomalie nella Corrente del Golfo che renderà più rigido il clima europeo. Sembra un paradosso, ma meno ghiaccio al polo significa più freddo in Inghilterra e Scandinavia.
Il polo sud invece, per motivi ignoti o poco convincenti, sta aumentando il suo strato ghiacciato e si sta raffreddando. Il clima è in evoluzione, ma non lo fa in modo lineare e semplice come ci fanno credere certi media.

Il sole continua comunque la sua scarsa attività (vedi grafico a inizio post), malgrado spesso arrivino allarmi di pericolose eruzioni solari o quello più recente dell'inversione magnetica. Le eruzioni solari possono manifestarsi anche con scarsa attività, ma quelle avvenute finora sono state poche e poco importanti. L'inversione magnetica è un fatto naturale, e l'allarme di qualche giorno fa era persino ridicolo. Il vero allarme di questo fenomeno è in realtà che non è ancora avvenuto. Pare sia in ritardo e alcuni studiosi affermano che potrebbe anche non avvenire. In tal caso potrebbero esserci delle conseguenze anche per noi, ma al momento sono ignote.

Questi allarmi manifestano piuttosto il pio desiderio di certi enti come la Nasa, che hanno sbagliato ogni previsione su questo ciclo solare, e quindi sperano che l'attività solare riprenda più forte per veder confermate le loro tesi al momento errate.

"Durante la sua progressione verso il massimo solare, il ciclo 24 ha da subito manifestato un’intensità notevolmente inferiore a quella che gli esperti avevano pronosticato http://science.nasa.gov/science-news/science-at-nasa/2006/21dec_cycle24/ . Ma gli ultimi 18 mesi, dopo il picco dell’autunno 2011, hanno di fatto reso improbabile che questo ciclo possa prendere un diverso andamento rispetto a quello fatto vedere fino a questo momento. In definitiva il Sole è entrato in una fase di “stallo”: pur con naturali oscillazioni in alto ed in basso dei vari indici di attività, nel periodo in questione il solar flux (il miglior indicatore dell’attività solare finora noto) non ha mostrato in media alcun trend particolare, né crescente né decrescente.
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Riguardo all’eventuale 2° picco di attività pronosticato anche dalla NASA http://science.nasa.gov/science-news/science-at-nasa/2013/01mar_twinpeaks/, nel caso in cui ciò non dovesse aver luogo, data l’esigua (per ora) consistenza della “ripresa” dell’ultimo trimestre, il ciclo 24 sarebbe condannato ad un lento ma inesorabile tramonto.
Pur mantenendo quindi una certa prudenza (il Sole ci ha da anni abituato a continue sorprese, a repentini “cambi di marcia”), ormai mesi e anni sono trascorsi senza evidenti e durature accelerazioni del ciclo: siamo ormai a 4 anni e mezzo (55 mesi) dal minimo del dicembre 2008. Dobbiamo quindi constatare che il livello attuale di attività assomiglia poco a quello di un massimo solare e poco a quello dei cicli immediatamente precedenti
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Questo ciclo 24 è sicuramente una grande occasione per il mondo scientifico in quanto ci offre la possibilità di studiare “in diretta” situazioni che fino ad ora avevamo potuto solamente immaginare o “ricostruire” attraverso simulazioni, dati proxy e modelli matematici: molto probabilmente, e non siamo solo noi a dirlo, ci troveremo ad affrontare un periodo (forse anche relativamente “lungo”) di attività solare molto più bassa rispetto a quella a cui, in qualche modo, eravamo abituati."

(daltonsminima.altervista.org)

E le temperature scendono. Se poi il prossimo ciclo undecennale del sole sarà ancora meno intenso di questo, allora saranno anni gelidi. Molti rimpiangeranno il periodo del riscaldamento globale.

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