venerdì 21 giugno 2013

Siamo sul crinale


Siamo sul punto più alto di tute le bolle finanziarie mondiali. I capitali sono in fuga da tutto. E' cominciata, la fuga, già da qualche settimana dai paesi emergenti.

Il contagio della sfiducia giapponese, per ora sta colpendo i paesi più deboli, quelli emergenti:

“Gli indici azionari, i bonds e soprattutto le valute emergenti stanno tutti franando, in particolare Brasile (-21% l'indice di borsa Bovespa più un altro -8% della valuta (solo quest'anno perchè dal massimo ha perso quasi il 50%!), ovviamente la Cina continua sempre a franare, Hong Kong che la segue, il Sudafrica che è il peggiore assieme a Cina e Brasile, poi Russia e ora anche Thailandia, Messimo, Indonesia, Filippine e solo l'India ha perso un poco di meno. E gli investitori stanno togliendo soldi in fretta da fondi e ETF emergenti, -7 miliardi questa settimana

E tutto questo senza che nessuna banca centrale al mondo abbia alzato i tassi, anzi da Israele alla Corea alla Turchia all'Australia le banche centrali continuano ad abbassarli e hai da dicembre il Giappone che pompa moneta a manetta sul suo mercato finanziario. Perchè allora questa improvvisa caduta ?

Intanto, senza che molti lo notassero perchè guardano sempre a Wall Street, diversi paesi emergenti e asiatici stanno cedendo da un anno e più e poi è bastato un vago accenno al fatto che la FED potrebbe forse intorno a settembre o ottobre cominciare a ridurre un poco i suoi acquisti di bonds (da 85 a 65 miliardi di dollari al mese) per scatenare una frana degli emergenti, …”
(www.cobraf.com)

Nessuno può veramente credere che questa specie di “Catena di Sant'Antonio” gonfiata dalle banche centrali espansive, tramite tassi a zero e successivi quantitative easing, possa continuare all'infinito.


Ora però dopo i primi avvisi dalla succursale giapponese, arrivano i moniti pesanti dai creatori della teoria Quantitative easing. Ora sono tutti in ansia, perché malgrado Bernanke dica che continuerà la politica di stampa di dollari fino a quando la disoccupazione rimarrà ancora alta, in realtà l'uscita dovrà avvenire ugualmente. Non è pensabile continuare a distorcere il mercato finanziario all'inverosimile.

"Nessuna Via d’Uscita

Ma aspettate un minuto. Se la FED continua a tenere alti i prezzi delle azioni per altri cinque anni, ciò non le farà finire in un terreno fatto di “esuberanza irrazionale”?

I tassi di interesse artificialmente bassi – per un periodo così esteso – non creeranno lo stesso tipo di distorsioni e bolle che hanno portato alla crisi del 2008-09?

Beh… sì… ovviamente.

Ma la FED è sul caso, e lo fa sapere dai giornali. I governatori della FED “stanno prendendo in considerazione una strategia d’uscita.” Uscire da cosa? Stanno cercando di capire come scendere.

Per quattro anni si sono arrampicati su e su – offrendo prestiti a tassi di interesse reali negativi – cercando di incoraggiare le persone a prendere in prestito e spendere. Vogliono che la gente si separi dai propri soldi, non che li risparmi. E hanno anche incrementato in modo significativo la base monetaria attraverso il QE1, il QE2 ed ora il QE3. Nella versione corrente, stampa $85 miliardi al mese e li pompa nel sistema bancario!

Tale denaro non ha fatto molto per l’economia reale (il tasso di disoccupazione è sceso, ma solo perché le persone hanno lasciato la forza lavoro), ma ha fatto meraviglie per i prezzi delle azioni. Il Dow è più che raddoppiato sin dal 2009. E’ salito anche quest’anno – segnando record dopo record."

(www.rischiocalcolato.it)

Ora la vera natura di questa immissione di denaro insensata, fatta non per favorire il lavoro, e quindi non di tipo keynesiano, viene alla luce. Una gigantesca speculazione attuata appositamente per arricchire i già debordanti centri finanziari con giochetti delle tre carte. Certo sempre meglio dell'austerità europea, ma comunque una politica monetaria poco lungimirante e assai pericolosa.

Cosa avrebbe invece dovuto fare la Fed? stampare denaro da assegnare al bilancio federale Usa per far ripartire la spesa pubblica, le infrastrutture, l'istruzione, gli investimenti nell'industria ecc. Che senso ha stampare un fiume di denaro da "regalare" a centri finanziari che acquistano azioni di aziende libere poi di investire ovunque o di non investire affatto, di assumere americani o cinesi? Non c'è nessuna certezza che tutto questo denaro produca ricchezza diffusa, che crei posti di lavoro negli Usa.

Ed ora il gioco d'azzardo è allo scoperto. Nei prossimi mesi potrebbe verificarsi un fuggi fuggi disastroso, che non ci sarebbe stato se questo denaro fosse stato investito in beni ed opere certe e concrete: ponti, autostrade, ferrovie, porti, scuole, impianti industriali rimangono sul territorio per decenni, la puntata al tavolo verde evapora nel giro di un lancio di pallina...

Inoltre l'obiettivo principale di tanta stampa di denaro è stato fallito.

"La fed non taglia il programma di acquisto da 85 mld di $ al mese sui titoli di Stato americani per tenere a bada i Tassi di interesse, in un mondo sensato ti aspetteresti una reazione perlomeno tranquilla invece:"


Tutto ciò sta cominciando a diventare pericoloso. Il Qe della Fed è ormai paragonabile ad una droga. La dose deve essere sempre aumentata se no non fa effetto; se si smette si va in crisi (d'astinenza), ma se si continua si va incontro a danni al corpo dell'economia ancora peggiori. Sarà difficile per Bernanke e tutte le banche centrali che l'hanno seguito, riuscire ad uscire dalla "tossicodipendenza" senza creare un gigantesca crisi mondiale.

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