giovedì 21 febbraio 2013

Meno tre



Facendo un resoconto di questa campagna elettorale, devo dire che sono rimasto un po' deluso. Alla fine nemmeno Berlusconi si è esposto, o ha attivato un dibattito sul problema principale dell'Italia e dell'Europa: l'euro e la gestione della sovranità nazionale in tema economico e monetario.

Probabilmente perché il Cavaliere, basandosi sui sondaggi, ha visto che gli italiani non sono pronti a discutere di questi temi (vedi "Nella gabbia dell'euro") e quindi ha preferito puntare sulla soluzione facile, cioè sull'Imu.

E' stata più che altro la campagna elettorale delle promesse. Il signore delle promesse rimane naturalmente l'inarrivabile Berlusconi. Difficile dire se poi siano tutte palle. Sicuramente la restituzione dell'Imu del 2012 mi pare molto difficoltosa, ma potrebbe anche essere una promessa che poi mantiene. Però le promesse irrealizzabili le hanno fatte tutti, un po' meno il centro sinistra, che in realtà non ha parlato di nulla. Il centro sinistra ha puntato tutto sull'identità politica, più che su qualche programma.

Persino Monti, dopo aver scritto o fatto scrivere un'agenda "barriera" difensiva dell'austerità, ha sbracato alla grande facendo promesse di riduzione delle imposte, in contrasto con il record italiano di imposizione fiscale del suo governo. E' parso un personaggio molto indeciso e pronto a cambiare opinione in base ai sondaggi e sui suggerimenti dei guru americani.

Ma è stata anche la campagna delle balle. Culminate con quelle impreviste di Giannino. Ancora mi chiedo come poteva Giannino pensare di non essere scoperto. Probabilmente se Zingales avesse taciuto, il candidato di Fare l'avrebbe fatta franca ancora per un po', ma come dice Grillo, la rete non perdona. I filmati in rete, e altri forme di comunicazione permangono a lungo. Poi in un mondo così interconnesso non è possibile nascondere per anni due lauree false e un master inesistente. Credo che Giannino avrebbe dovuto presentarsi prima di tutto come un cittadino che vuol fare una politica pulita. Ma probabilmente dal mondo in cui lavora e si muove, non sarebbe stato accettato in quel ruolo.

"il Guardian ha beccato con le mani nel sacco due delle molte “innocue” organizzazioni che canalizzano i soldi degli ultra ricchi per influenzare l’opinione pubblica sia sui temi ambientali che politici. Due organizzazioni anglo americane, la Donors’ Trust e la Donors’ Capital Fund, hanno speso 108 milioni di dollari per finanziare 102 sedicenti organizzazioni scientifiche o singoli, dediti a contestare i cambiamenti climatici. E nel periodo 2002 -2010, hanno investito altri 311 milioni per finanziare gruppi che appoggiano le tesi liberiste sulla diminuzione delle tasse ai ricchi, l’abbassamento delle tutele, del welfare e la “riduzione dello stato”.
...
Ma a noi interessa da vicino La Mont Pelerin, una congrega, fondata da von Hayek, nata in funzione della guerra fredda e delle sue necessità ideologiche, divenuta una palestra del reaganismo e via via convertitasi al più becero fondamentalismo liberista. Ha avuto come presidenti Milton Friedman e anche Bruno Leoni. Si, proprio il Leoni cui è dedicato l’omonimo istituto, una vera e propria scuola coranica del mercato nel quale Giannino figura come senior fellow, proprio l’istituto dal cui sito è scomparsa la corposa biografia accademica del leader di fermare il declino che, a quanto pare, si riduce a qualche esame di giurisprudenza."

(ilsimplicissimus2.wordpress.com)

Anche Monti ieri ne ha sparata un'altra delle sue facendo credere che la Cancelliera Merkel avesse riferito di non aver piacere di vedere Bersani primo ministro. Anche in questo caso, come poteva pensare Monti che questa palla reggesse più di un giorno? Infatti ha retto meno, in serata il portavoce della Merkel ha smentito Monti.

Ho l'impressione comunque, che la ricreazione sia quasi finita. Probabilmente la speculazione internazionale ci ha risparmiati non comprendendo quanto avveniva nella politica italiana. Ma ora i sondaggi sembrano consolidarsi e nello stesso tempo cresce l'incertezza. Dove si fermerà la crescita esponenziale di Grillo? Riuscirà il centro sinistra a vincere in modo convincente? e se no, sarà sufficiente un'alleanza con il centro montiano? e se si, sarà un'alleanza abbastanza solida? Sentiremo parlare di nuovo di spread?

"Da quello che leggi in giro negli ultimi due giorni su reuters, wall street journal, financial times Il mercato si prepara ad attaccare l'Italia 
I titoli sono del tipo: "Roma brucerà qualunque sia il voto..". Il Wall Street Journal vede un Senato senza maggioranza e questo è sufficiente per un attacco ai BTP e titoli italiani

Qui si sarebbe negativi su BTP, Euro e azioni italiane già da un tot, ma parlando ora specificamente dell'elezione italiana, che è per una volta assai importante per i mercati, il feeling è che ci sarà qualche crac. Nessuno può indovinare con certezza se Monti e Bersani avranno la maggioranza sia al Senato che alla Camera. Se questo si verificasse il mercato rimbalza di sicuro, specie Btp e titoli bancari.

Ma dovendo scommettere ora, l'opinione informata sui mercati sembra stia scommettendo contro questo esito "positivo" (positivo per i mercati). Il mercato si attende del caos in Italia"

(www.cobraf.com)

La previsione caos è abbastanza facile. Così facile che l'ho fatta anche io in alcuni post molto vecchi (Verso il caos per calcoli sbagliati).

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