venerdì 16 gennaio 2015

E se la Germania lasciasse l'euro?



Che succede in Svizzera? All'improvviso l'aria fresca delle alpi ha svegliato il sonnacchioso banchiere centrale e l'ha fatto cadere dalla sedia. Si è accorto che continuare a stampare franchi per tenere basso il loro valore (1,20 sull'euro) surriscaldava eccessivamente le rotative? Ma quello che stupisce è la rapidità e la violenza della scelta. La BNS poteva scegliere un passaggio graduale, stendere un materasso sotto la soglia di 1,20 e scendere (anzi salire...) pian piano.

E dire che "10 giorni prima Jordan (Presidente della BNS) avesse dichiarato baldanzosamente in TV ... (hat tip a Wainer Cerè)

"La soglia di 1,20 è irrinunciabile"...

"(www.ilgrandebluff.info)

Al di la delle cause di questa indecifrabile decisione (almeno per me, ma leggo in giro poche certezze) è interessante vedere cosa insegna la vicenda: bloccare con scelte politiche la libera fluttuazione delle monete è sempre deleterio, sia in salita che in discesa. Sia che si puntelli in alto la moneta come l'Argentina (parità con il dollaro sotto Menen), o la si zavorri in basso come la Svizzera, alla fine la scelta si paga pesantemente quando ritorna l'equilibrio naturale. E l'euro rappresenta una situazione simile ed ancora più incasinata.

Ma la domanda sulla Svizzera rimane sempre la stessa: perché una scelta così drastica?

Ieri pensavo che qualcosa deve c'entrare l'euro, cioè la sua stessa sopravvivenza come moneta, ed in effetti non sono l'unico ad avere tali sospetti.

Condivido in modo particolare l'analisi di Fannyking, anche se poi penso che la questione potrebbe essere più complicata:

"OGGI E’ SCATTATO IL PIÙ COLOSSALE STOP-LOSS DELLA STORIA DELLE BANCHE CENTRALI

La BNS, la Banca Centrale Svizzera oggi ha accettato di incamerare ingenti perdite (immagino che in parte abbia cercato di coprirsi con strumenti derivati nei giorni scorsi, non vorrei essere nei panni della controparte) sull’enorme e pazzesco portafoglio titoli denominato in Euro servito a tenere ancorato il Franco all’Euro.

Di fatto per tutti questi anni, cioè da quando è scattato il PEG, enormi capitali venivano comunque importati dalla svizzera, e contemporaneamente la BNS creava nuovi Franchi da vendere al mercato per comprare asset in Euro. Il risultato è un inventario che a fine 2014 (lo sapremo tra un mese) dovrebbe avere superato il 100% del PIL Svizzero.

La BNS avrebbe potuto serenamente continuare, in fondo non esiste un limite al cielo, e i Franchi creati dal nulla sono impulsi elettronici virtualmente infiniti fino a quando qualcuno è disposto a pagarli bene.
...
Scusate tanto ma a me l’unico Perché che mi viene in mente è ciò che molti di voi aspettano con ansia e che finalmente avarnno:


IL CROLLO DELL’EUROSISTEMA

Non mi viene su un altra spiegazione, proprio nessuna.

Non l’uscita della Grecia, o dell’Italia (seeee state freschi con il duo Renzi e Berlusconi), no no.

Qualcosa di peggio tipo non so, una roba tipo l’uscita della Germania o qualcosa del genere.

Cioè in sostanza qualcosa che avrebbe potuto rendere la montagna di Euro in mano alla BNS carta straccia, o giù di li.(parentesi: la BNS ora dovrà vendere quella roba)"

(www.rischiocalcolato.it)

O come afferma www.ilgrandebluff.info, l'azione di contenimento della BNS sul franco a 1,20 rispetto all'euro sarebbe diventato presto troppo costosa a causa del prossimo quantitative easing della Bce che deprimerà ulteriormente il valore dell'euro, già ora sotto 1,16 con il dollaro.

"Jordan deve essere venuto a conoscenza di qualcosa che in 10gg ha cambiato radicalmente il quadro della situazione (alterando il rapporto costi/benefici del mantenimento del "cap") e gli ha fatto cambiare idea e dunque togliere la soglia ad 1.2 eur/chf....

Io continuo a propendere per una telefonatina "del giorno prima" con super-Draghi...nella quale...
1. gli è stato detto che il QE della BCE sarà molto più "banzai!"del previsto e dunque mantenere il cap ad 1.2 sarebbe diventato un macello per la BNS (questo spiegherebbe la bubble-euforia delle borse europee e del ns. FTSE MIB medioevale)
2. gli è stato detto che il QE della BCE sarà il primo passo che poi porterà alla divisione dell'euro in euro-Nord ed euro-Sud...e successivamente chissà..."

(www.ilgrandebluff.info)

Malgrado penso sia molto difficile che la Bce possa mettere in campo un vero Qe efficace come quello della Fed (si fa per dire, efficace per la speculazione...) la cosa non è del tutto impossibile.

Mi immagino questa situazione:
la Germania si oppone al Qe, che considera deleterio (non senza qualche ragione in effetti), ma Draghi è "costretto" ad intervenire con una mega espansione monetaria. Obbligato da chi? Dagli Usa per esempio, dove la Fed è ormai stremata ed ha bisogno di una staffetta. Quindi la Bce si dovrebbe sostituire alla Fed creando nel suo bilancio un'espansione monetaria ben superiore ai 1.000 miliardi di euro previsto. Tutto per salvare ancora una volta le chiappe al sistema finanziario internazionale (ma più che altro americano) dal prevedibile collasso. In pratica il compito imposto alla Bce sarebbe di gonfiare l'ennesima bolla.

Ma a questo punto la Germania potrebbe defilarsi ed essere la nazione che lascia l'euro per prima, altro che Grecia... I tedeschi lo dicono ormai in tutti i modi: il Qe non serve. L'Europa non ne ha bisogno. E' una scelta che non condividono in alcun modo.
Del resto i tedeschi si sentono sia economicamente forti, sia abbastanza detestati dal resto d'Europa. Di cui pensano sia una inutile zavorra che gli impedisce di correre. Potrebbero pensare di fare l'ennesima scelta sbagliata, ma da loro ritenuta una gran furbata. Subito dopo si ritroverebbero peggio della Svizzera di oggi:

"vi elenco alcuni aspetti del massacro:

1. Crollo della borsa elevetica
2. Ogni singolo budget aziendale per le aziende esportatrici (cioè quasi tutte) senza più alcun senso logico
3. Iper concorrenza dei lavoratori frontalieri verso i lavoratori svizzeri
4. Blocco o comunque forte diminuzione delle operazioni di delocalizzazione patrimoniale e personale verso la Svizzera, almeno fino a quando la situazione non si stabilizza. (anche con la comparsa di una sana e forte deflazione)
5. Incertezza sul mercato dei cambi e dunque maggiori costi per hedgiarsi dal rischio cambio"
(www.rischiocalcolato.it)

Per una Germania dotata di un nuovo marco i pericoli deriverebbero soprattutto dai punti 2 e 3. Per le aziende tedesche non ci sarebbero grandi problemi per restare competitive: delocalizzerebbero massicciamente ad est. Ma per il grosso della popolazione tedesca e per lo Stato sarebbe un massacro, una caduta pesantissima nella recessione con l'aumento velocissimo della disoccupazione.

Ma se davvero la Germania minaccia di andarsene  a causa delle divergenze dentro la Bce (e con l'alleato americano), o la Bce minaccia di stampare euro come non ci fosse un domani, o sta per scoccare l'ora X dell'abbandono dell'euro (che ci viene nascosto fino all'ultimo secondo), per la Svizzera continuare a scommettere sull'euro sarebbe assurdo, poichè si aprirebbero scenari imprevedibili.

Lo stesso accadrebbe per esempio con la creazione di due euro divergenti. Uno a nord che si apprezza rendendo difficile le esportazioni, e uno a sud che si deprime rendendo costosa l'importazione di materie prime. In entrambi i casi sarebbero monete inefficaci e dannose.

Verso quale shock economico ci stiamo dirigendo? Solo il capo della BNS Jordan lo sa con certezza: a meno che sia improvvisamente impazzito ed abbia agito senza motivo...

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