mercoledì 26 novembre 2014

Ma in che realtà viviamo?



Non ho più parole, e vista la devastante astensione al voto in Emilia e in Calabria, penso che sia così per la maggioranza dei miei concittadini. Non sappiamo più a che santo affidarci. I politici sono diventati tutti grigi ed inutili funzionari che rigirano frittate strafritte, cucinatori di molto fumo e scarsissimi arrosti. Nemmeno i nuovi arivati sulla scena politica scaldano i cuori degli italiani. Anche i vaffa di Grillo hanno deluso, e in un tempo record il movimento pentastellato rischia di passare dal 25% al nulla.

Non ho voluto cimentarmi con i numeri elettorali per disgusto, per fortuna ci ha pensato qualcun altro. La seguente tabella dimostra che ormai si vincono le elezioni con il 16% dei voti. Che desolazione...



Impressionante il dato di Forza Italia che ai tempi d'oro di Berlusconi appena sceso in politica si aggirava sul 40%, che al netto dell'astensione poteva essere un 30-35% effettivo. E l'exploit della Lega Nord di domenica è veramente piccola cosa. Un successo di modeste dimensioni (7%) che fa apparire Salvini un gigante rispetto alle altre opposizioni.

Ma del resto come possono gli italiani credere ancora in questa banda di illusionisti e fancazzisti che si premurano di governarci. Dicono che dirigono, decidono, fanno e disfano. Ma poi leggendo certe cose vengono mille dubbi:

""È necessario e possibile uno shock per la crescita". E' quanto ha detto il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan..."
(www.wallstreetitalia.com)

"E' necessario"? A chi si rivolge l'esimio Sig. dott. prof. comm. P.C. Padoan? Dobbiamo prepararlo noi lo shock scendendo in strada e bruciando le città? Non è per caso lui quello che sta nella stanza dei bottoni, quello che può prendere dei provvedimenti per tirarci fuori dalla crisi?

Ma evidentemente Padoan è uno di noi. Cioè non conta nulla. Infatti le sue parole sono una pietosa richiesta d'aiuto a Juncker, il quale poi è quasi sullo stesso piano di Padoan. Anche Juncker è un renziano banfone che non conta un piffero. Tutto chiacchere e distintivo: non ha alcun potere e non può decidere proprio niente. Del resto come si può definire uno che promette pomposi investimenti per 300 miliardi di euro, e poi si scopre che non c'è un centesimo in cassa.

"Il programma di rilancio che il neo commissario Ue Juncker ha previsto per la regione è appeso a un filo molto sottile.
...
Il fondo promesso dal lussemburghese a luglio, i cui dettagli sono stati illustrati stamattina alla plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo, non farà appello a nuove "risorse proprie", ma sarà difatti basato essenzialmente su un meccanismo di "ingegneria finanziaria".
Ciò significa che dipenderà totalmente dall'effetto leva che riuscirà a ottenere sugli investitori privati, secondo un moltiplicatore per cui ogni euro pubblico messo nel Fondo europeo sarà in grado di mobilitare investimenti privati per 15 euro.

...
Fonti Ue hanno comunque riferito a Reuters che sarà basato su un nuovo "Fondo europeo per gli investimenti strategici" con una dotazione di capitale pubblico di almeno 21 miliardi di euro in tre anni, provenienti dal bilancio Ue (16 miliardi), e dalla Banca europea per gli investimenti (Bei, 5 miliardi), più i contributi volontari degli Stati mmebri, non prevedibili al momento, che comunque non verranno contabilizzati nel loro deficit pubblico ai fini della valutazione del rispetto dei parametri del Patto di Stabilità.
...
Una prima parte del Fondo pari a 16 miliardi di euro generarà investimenti privati per progetti di lungo termine pari a 240 miliardi, e una seconda parte da 5 miliardi di euro mobiliterà investimenti privati per le Pmi pari a 75 miliardi.
Riassumendo, "il piano parte dal presupposto che la liquidità sul mercato esiste, ma che gli investitori hanno attualemnte posa attitudine al rischio, e non finanziano quindi progetti strategici che non garantiscono un ritorno sicuro degli investimenti".

In pratica Juncker e soci sperano che servendosi di fondi pubblici per garantire gli investimenti a rischio, gli investitori ritroveranno fiducia e l'"appetito" necessario per credere nei progetti, finendo per finanziarli di tasca loro. Ovviamente non è un fattore da dare per scontato."

(www.wallstreetitalia.com)

Ma del resto c'era da immaginarlo. Per un attimo mi ero illuso che la i soldi li avrebbe in qualche modo "creati" e prestati la Bce (non osavo pensare che non li avrebbe reclamati indietro, del resto ha fatto così con il Ltro). Invece niente, è tutta fuffa. Che fa rima con truffa. Teniamoci stretti gli 80 euro di Renzi, perchè al confronto con il piano di Juncker, la donazione renziana sembra il Piano Marshall.

Questi matti a Bruxelles pensano di creare un po' di crescita (300 miliardi sono largamente insufficienti) giocando con qualche derivato da strapazzo. Roba che se va bene non produrrà nessuna crescita e se va male creerà nuovi danni economici che poi dovranno essere ripianati a colpi di debito pubblico.

"21 miserabili miliardi di euro contro 4500 miliardi messi a disposizione subito immediatamente per salvare banche decotte in tutta Europa, ci stanno prendendo per i fondelli, servirebbe un immenso New Deal ora, subito e adesso, con investimenti pubblici in deficit e questi si inventano fondi a leva da avviare tra sei mesi se va bene!
Per forza che gli avvoltoi non vedono l’ora di sbranare la carcassa dell’Europa! Financial Times e Moody’s non scommettono sulle riforme dell’Italia "

Questi sono completamente matti e la loro follia li porterà verso un mesto destino. Il dramma è che trascineranno anche molti incolpevoli nel gorgo. Non è nemmeno chiaro il motivo per cui i vertici europei e mondiali adottano comportamenti così illogici, che a lungo andare danneggiano anche le loro rendite di posizione. Forse abbiamo consentito a dei malati di mente di raggiungere i posti comando senza rendercene conto.

Sono distantissimo dalla Chiesa cattolica, ma non posso fare a meno di dare ragione a Mazzalai e constatare che Papa Francesco è rimasto l'ultimo statista vero al mondo:

"Meglio fermarsi qui, porta angoscia questa Europa, angoscia e tristezza, come dice anche il nostro Papa, un Papa populista e sovversivo suppongo un papa antieuro suppongo…

<<…”è andata crescendo la sfiducia da parte dei cittadini nei confronti di istituzioni ritenute distanti, impegnate a stabilire regole percepite come lontane dalla sensibilità dei singoli popoli, se non addirittura dannose. Da più parti si ricava un’impressione generale di stanchezza e d’invecchiamento, di un’Europa nonna e non più fertile e vivace”. E ancora: “I grandi ideali che hanno ispirato l’Europa sembrano aver perso forza attrattiva, in favore dei tecnicismi burocratici delle sue istituzioni”. La soluzione per il Papa può essere una sola: “L’Europa non deve ruotare intorno all’economia, ma intorno alla sacralità della persona umana”>>

E’ giunto il tempo di urlare che noi che non vogliamo l’euro, noi vogliamo un’ Europa nuova, le cui fondamenta sono la sacralità della persona umana."

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