sabato 7 settembre 2013

Gli italiani sono stufi dell'austerità


A volte i cambiamenti arrivano improvvisi con un cambio d'umore popolare. Come nel periodo del riflusso alla fine degli anni settanta, che ci ha precipitato negli anni '80 con uno spirito diverso: fine delle ideologie, inizio di quel modo d'essere un po' vuoto, ma molto spensierato e colorato.

E oggi nell'opinione pubblica comincia ad esserci un sentimento di ripulsa verso tutto quello che hanno rappresentato i decenni precedenti. Ma anche tutto quello che oggi rappresentano le istituzioni nazionali ed europee. La casta sta perdendo presa sul popolo. Il clima si è appesantito intorno ad essa, malgrado i proclami dell'imminente ripresa, ridotta ormai ad annuncio continuo.

"Gli italiani dicono basta al governo. In un'Italia destinata al crack in modo drammatico, i balletti tra il Pd e il PdL hanno stufato. Le lotte intestine dell'esecutivo guidato dal premier Letta hanno stufato; hanno stufato anche le dichiarazioni mielose di Letta, nipote dello zio Gianni Letta, che al G20 afferma che l'Italianon è più osservata speciale, come se fosse merito suo. E soprattutto non se ne può più dei proclami del governo sulla fine della crisi.
Letta forse dovrebbe dare ascolto al presidente della Bce Mario Draghi che ha detto di non riuscire a condividere gli entusiasmi sulla ripresa, facendo un clamoroso dietrofront rispetto a quanto detto in passato."

(www.wallstreetitalia.com)

E forse in questa fiducia che lentamente scivola via, che si allontana dai così detti statisti seri e grevi, è il segreto dell'incredibile ascesa nei sondaggi di Berlusconi e del centro destra. Forse nessuno può credere che un settantenne condannato per evasione fiscale possa trascinare l'Italia fuori dalla crisi, ma qualsiasi cosa va bene pur di evadere dalla prigione europea, in cui è precipitata l'Italia, sorvegliata dai secondini Napolitano e Letta.

"I voti tornano all’ovile perché le alternative (Scelta Civica, Movimento Cinque Stelle) hanno deluso e – nonostante il Pdl –Silvio Berlusconi è una sicurezza.
Intanto i voti restano e aumentano perché il Pdl è Berlusconi e viceversa: gli elettori del Cavaliere lo sceglierebbero anche se rapinasse un supermercato in diretta televisiva. E poi la fenomenale abilità politica dell’uomo (che ha portato al trionfo dell’abolizione dell’Imu, tema elettorale imposto da lui stesso a tutti gli altri).

E su tutto, infine, l’impalpabilità della concorrenza: cercasi Pd. Sono le risposte che sondaggisti e sociologi danno a una domanda che potrebbe forse valere per un intero ventennio: come cavolo è mai possibile che il Popolo delle Libertà – un partito che ha un leader condannato in via definitiva per frode fiscale, con un piede fuori dal Senato, con la "agibilità politica" apparentemente ridotta al lumicino – continui a veleggiare nei sondaggi? "

(www.wallstreetitalia.com)

Semplice rispondere a questa domanda. E' sufficiente non essere confusi, poco incisivi, divisi, senza idee, quasi democristiani senza un Papa e una grande religione di riferimento, come lo sono nel Pd. Il Partito Democratico è anonimo come la Fiat Duna. Non sa di niente. Non ispira la passione rivoluzionaria di falce e martello ormai evaporata da tempo, non ispira nessun futuro di rinascita gloriosa. E' solo più un'oligarchia come un'altra.

Di Monti non vale nemmeno la pena parlare. E' solo un investimento politico europeo sbagliato, esattamente come gli investimenti economici del nord Europa nel sud del continente.

Il discorso è un pò diverso per il M5s. Si tratta di un movimento politico che spaventa i moderati, un movimento che può più facilmente rubare i voti alla sinistra, quella più radicale, lasciando al Pd la gestione della sinistra moderata.

Ma quello che conta, è il cambio di umore dell'opinione pubblica. Gli italiani sono stufi di sentire la parola crisi, di sentire la promessa di ripresa e crescita fatta da tecnici e politici compiti, che di questo passo la rimanderanno fino al 2114... La politica di austerità non sta funzionando, e anche chi non legge in rete i blogger alternativi come Bagnai, Messora, Bassi, Rebuffo, Seminerio ecc. comincia a sospettare che i vari interpreti dell'austerità europea o stanno mentendo o stanno fallendo. Non si può prendere in giro un popolo all'infinito.

Se poi l'austerità ha veramente il potere di farci uscire dalla crisi, il piano europeo è troppo dilatato perché l'elettorato italiano, ma di qualsiasi altro paese, possa comprenderne i benefici. Non si può pensare di ridurre un debito pubblico con un percorso lacrime e sangue lungo vent'anni (fiscal compact). E' un'idea assolutamente folle. Chi ha pensato un percorso del genere non può che appartenere ad un élite di persone abituate a vivere in ambienti ovattati, fuori dal mondo reale.

Ci stiamo avvicinando al momento della svolta, quando un'intera società silenziosamente si interroga, si guarda allo specchio, e comincia ad analizzare a fondo i valori in cui aveva creduto fino al giorno prima. Aveva creduto in Monti "salvatore d'Italia", aveva sperato in Letta mediatore fra i parti contrapposte, era stata illusa dall'euro come preludio di nuovi tempi dorati, aveva intravisto nell'Unione Europea la nascita di una grande nazione in grado di redimere i difetti dell'Italia. Niente di tutto quanto promesso è avvenuto. Si stava meglio quando si stava peggio? forse no. Ma non ci faranno star bene nemmeno le decisioni prese per noi dalla Merkel, o il fiscal compact inventato a Bruxelles.

Le politiche sbagliate si pagano. Burocrati, politici e politicanti che orbitano attorno all'euro e all'Europa e a tutte le sue sconfitte, non possono pensare di mantenere il potere a lungo su una società che non sogna più lo stesso sogno, diventato nel frattempo incubo.

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