lunedì 15 luglio 2013

Berlusconi salvato dall'Europa


Ieri cacciato dall'Europa fra gli sghignazzi di Merkel e Sarkozy, domani probabilmente salvato dalla stessa Europa che lo ritiene indispensabile per puntellare questo governo Letta (evoluzione del Monti 1.0) di massimo inciucio e sostenuto in pratica da un solo grande partito: il PUD€ (Partito Unico dell'Euro).

Le minacce dei falchi e delle colombe del Pdl sono state tutta una pantomima, per mostrare a Napolitano cosa rischia se il loro boss dovesse essere giudicato nel modo "sbagliato" dalla Corte di Cassazione. Napolitano è il garante del governo italiano per conto della Bce, Berlino e tutte le troike d'Europa. Lo deve tutelare, deve inventarsi qualsiasi cosa pur di mantenere in vita un governo qualsiasi pro euro, e pro accordi di austerità imposti da Bruxelles (cioè Berlino). E con l'avanzata improvvisa e imprevista del M5s l'unico governo possibile che tuteli gli interessi delle caste superiori contro gli "intoccabili" (cioè noi poveracci) è quello Letta.

L'Europa ha bisogno del tanto disprezzato Caimano. Un uomo indubbiamente sempre baciato dalla fortuna, anche quando si trova in una posizione molto scomoda. Infatti, mentre i colonnelli del Pdl mostravano i denti e affilavano i coltelli, lui se né rimasto cheto cheto senza emettere un fiato. Sapeva di non dover temere nulla, le stelline europee già lo proteggevano dall'alto dei pennoni.

Un'ordalia di violente minacce al governo per poi farsi intervistare il venerdì sera da quei "comunisti" de La Sette, sorridente e con un atteggiamento da grande statista: conciliante con la Cassazione, invitando tutti a mantenere la calma e dichiarando di voler sostenere fedelmente il governo.
Chiaramente una strategia studiata a tavolino: prima si mandano avanti gli sgherri a minacciare e poi ci si mostra estranei e concilianti con chi doveva ascoltare e rimediare.

Napolitano, come informa "Libero" di Belpietro, ha ascoltato e capito tutto. Peccato che qualcuno ha fatto circolare la notizia con troppo anticipo:

"Il momento più acuto delle tensioni sulle vicende giudiziarie del Cavaliere si è avuto ieri, quando il Presidente della Repubblica Napolitano ha risposto con un comunicato di fuoco alle illazioni del quotidiano “Libero” sulla presunta concessione della grazia a Berlusconi nel caso la Cassazione confermasse la condanna in appello. Un’eventualità che il Quirinale ha smentito con toni duri ed inusitati per il Capo dello Stato. “Queste speculazioni su provvedimenti di competenza del capo dello Stato in un futuro indeterminato sono un segno di analfabetismo e sguaiatezza istituzionale. Danno il senso di una assoluta irresponsabilità politica che può soltanto avvelenare il clima della vita pubblica”, si legge in una nota informale.

Una presa di posizione molto forte, nel giorno in cui “Libero” titolava “Grazia a Silvio, ci sta anche Letta”, spiegando come la proposta della grazia fosse venuta proprio da Napolitano, che ne avrebbe discusso anche con il presidente del Consiglio Enrico Letta, il quale avrebbe risposto “con un silenzio-assenso”. Ma dal Quirinale hanno fatto sapere che “si smentisce nel modo più assoluto che ci siano sulla scrivania del Presidente pratiche immaginarie come quella descritta”.

Intanto Berlusconi si è detto sereno e sicuro che per lui ci sarà una “assoluzione piena”.

(www.direttanews.it)

Un uomo decisamente fortunato il Cavaliere. Se la Cassazione lo ricondanna, alle sue spalle il Presidente premuroso, con alle sue spalle un'Europa incredibilmente premurosa con il peggior "unfit", gli caveranno le castagne dal fuoco.

E se non dovesse riuscirci il Presidente, ci sono sempre i nemici/alleati del Pd pronti ad offrire il petto al plotone d'esecuzione al suo posto. Che eroi!

"Al Senato c'è un ddl sulle incompatibilità che sta scatenando polemiche nella maggioranza, ma il presentatore Massimo Mucchetti (Pd) precisa: "Con il Cav non c'entra niente". "Il ddl che ho presentato al Senato non c'entra nulla con Berlusconi. Annunciai in alcune interviste mesi fa la mia intenzione di modificare la legge del '57 perche' inadeguata e non in linea con i tempi. Non capisco perché si faccia ora tanto clamore su un testo che comunque non farebbe mai in tempo ad essere approvato".

"Il ddl, infatti, non è stato ancora assegnato alla commissione competente e i tempi di esame, come si sa, sono lunghi. Non si farà mai in tempo per Berlusconi, visto tra l'altro che la sentenza della Cassazione potrebbe arrivare già il 30 luglio ".
...
Mi misi a studiare la legge del '57 e mi resi conto che l'art.10 risultava ambiguo e poco chiaro.
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Ci sono dei nuovi conflitti di interessi che vanno disciplinati e regolamentati tanto che nel ddl si prevede che in presenza di grandi azionisti, questi, entro tempi certi, debbano optare o per il seggio o per la vendita delle azioni". "Dopo la stagione delle leggi ad personam - prosegue l'ex giornalista del Cds - questa non è una legge contra personam, ma una norma che punta a risolvere i problemi del paese.
...
"Cosa ne penso del dibattito sull'ineleggibilità di Berlusconi? Penso che i colleghi della Giunta delle Elezioni debbano agire secondo i propri convincimenti e secondo la propria coscienza. Io però, se fossi in loro - conclude - non voterei a favore dell'ineleggibilità basandomi sull'art.10 della legge del 57. Evidentemente chi è lì si prenderà le sue responsabilità...".

(www.wallstreetitalia.com)

Tutto questo per salvare un grande imprenditore italiano? Per salvare una importante azienda mediatica italiana? Per salvare un importante politico che deve poter manifestare il suo pensiero liberamente? Per salvare il centro destra italiano tenuto assieme dalla colla berlusconiana? No, nulla di tutto ciò.

Per salvare l'euro. E nel Pd, il vero "core" del più grande PUD€, sono disposti a sacrificare anche il loro onore per l'euro. Mentre il Pdl è solo blandamente eurofilo, cioè solo quando conviene al suo capo, nel Pd lo sono convintamente come del resto ha manifestato lo stesso Letta nel suo saggio "Morire per Maastricht". Questa euro-fissazione delle élite europee porterà a fondo il continente, e con esso pure questi pazzi pronti a sacrificare i popoli europei per il dio euro.

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