martedì 30 aprile 2013

Solitudine umana e liberismo


I fatti di violenza di domenica, davanti a Palazzo Chigi, mi hanno fatto tornare in mente un articolo sul tema che avevo letto in rete, ma sul momento non ricordavo ne il titolo, ne il sito.

Finalmente l'ho "riesumato" e lo ripropongo perché spiega la genesi di questi atti estremi compiuti nella società in cui viviamo oggi.

"SUICIDI, ESPLOSIONI DI FOLLIA INDIVIDUALE E NEOCAPITALISMO LIBERALE

Con questo scritto mi propongo di chiarire la relazione che esiste fra la proliferazione dei suicidi per motivi economici, la moltiplicazione dei casi di violenza e delle esplosioni di follia individuale, da un lato, e il modo di produzione neocapitalistico dominante, dall’altro lato, politicamente compendiato dalla cosiddetta democrazia liberale.

Per quanto riguarda i casi di violenza, dovuti a esplosioni di follia individuali, l’omologazione dell’occidente unificato dall’unico modello neocapitalistico ultraliberista, con l’esportazione di elementi culturali e stili di vita americani, accentua le similitudini fra la società nordamericana e quella di molti paesi europei, fra i quali vi è l’Italia in prima fila.
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In poche parole, l’obiettivo della classe neodominante non è soltanto quello di realizzare un esproprio di risorse epocale,
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Un obiettivo non economico di primo rilievo è quello di trasformare l’uomo in un precario a vita o in un escluso, aderendo così alle necessità della creazione del valore azionaria, finanziaria e borsistica e un altro obiettivo, sul piano demografico, ma anche su quello ecologico e ambientale, è di ridurre nei numeri un’umanità che eccede di molto le sovrane esigenze neocapitalistiche, liberiste e liberali. "

(tutto l'articolo qui: www.comedonchisciotte.org)

La società italiana dagli anni '80 è diventata sempre più individualistica, all'epoca spronata anche a diventare più edonista. Oggi i soldi sono spariti, è rimasta la solitudine, e le possibilità di coesione, di aggregazione sono sempre più scarse. I vecchi partiti di massa sono scomparsi. 
Ma comunque i valori dominanti non sono più quelli del gruppo, del collettivo, ma dell'uomo vincente che si arricchisce facilmente, che raggiunge il potere... e quando fallisce o si autodistrugge, o si affida al mito di "Rambo" che affronta in solitaria il mondo intero. 

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