mercoledì 17 aprile 2013

Argentina aspettaci, stiamo arrivando


Il primo paese salvato dall’Europa, sta andando felicemente verso un possibile default in stile Argentina. In pratica tutti i massacri sociali attuati dalle Trojke e commisioni varie sono servite solo a prendere tempo. Il tempo necessario perché le marce banche tedesche e francesi, piene di subprime e derivate, e piene di prestiti elargiti ai Pigs senza ritegno, recuperassero un po’ di contante.

"NEW YORK (WSI) - Mentre cresce l’attesa sui risultati del nuovo round odierno di negoziati tra Lisbona e la Troika (Ue-Fmi- Bce) per evitare un nuovo bailout, c’è chi pensa che, allo stato attuale, l’unica strada sensata per il governo lusitano sia quella di dichiarare default. La pensa così l'ex leader lusitano Mario Soares,che ha invitato il paese a copiare l’Argentina e dichiarare bancarotta per il suo debito per evitare un collasso economico.

Secondo quanto si legge in un articolo del Telegraph, Soares, che ha guidato il paese verso la democrazia dopo la dittatura di Salazar, ha detto che tutte le forze politiche dovrebbero unirsi per "far cadere il governo" e respingere le politiche di austerità della Troika.

"Il Portogallo non sarà mai in grado di pagare i propri debiti, per quanto possa continuare ad impoverirsi. Se non è possibile pagare, l’unica soluzione è non pagare. Quando l’Argentina era in crisi non pagò. E che ‘cosa è successo? Non è successo niente ", ha dichiarato ad Antena 1.

L’ex Premier Socialista ed ex Presidente del paese ha detto che il governo portoghese è diventato un servo del cancelliere tedesco Angela Merkel, e che esegue disciplinatamente qualunque ordine ricevuto. "Nel loro desiderio di fare contenta la Signora Merkel, hanno venduto tutto e rovinato questo paese. In due anni questo governo ha distrutto il Portogallo ".

A questo proposito, Dario Perkins ricercatore presso Lombard Street Research, ha detto che un default a muso duro costringerebbe il Portogallo all’uscita dall’euro. "Una situazione del genere creerebbe una ostilità incredibile. La Germania si preoccuperebbe del fatto che altri paesi potrebbero seguire la stessa strada e per evitarlo adotterebbe una linea molto dura".

Perkins ha inoltre aggiunto che tutti gli stati periferici hanno "un gran paura" di essere buttati fuori dall’Ue. "Temono che le loro economie potrebbero crollare, cosa che però è ridicola. Ma alla fine gli elettori cominciano ad eleggere politici che si rifiutano di accettare politiche di austerità, come stiamo vedendo in Italia, e l’Unione europea perderà il controllo della situazione".

(www.wallstreetitalia.com )

Se il Portogallo dovesse seguire l'Argentina, sarebbe un massacro per tutti i Pigs. Le agenzie di rating declasserebbero i paesi del sud dell'Europa uno dietro l'altro a livello spazzatura.
Dal Portogallo non si può più spremere nulla, ora lo lasceranno fallire. Poi toccherà alla Grecia, alla Spagna e poi a noi. L’Italia sembra seguire esattamente il destino greco a distanza di un anno. Fra poco si ripeteranno le elezioni, che come in Grecia, verranno quasi vinte dal partito conservatore. E quindi si procederà a formare un governo che accetterà tutte le richieste dell’Europa. Da nuove patrimoniali alla confisca dei conti correnti. 

Intanto, i desiderata tedeschi non sono per nulla nascosti, e si riflettono benissimo in Italia con l'idea di eleggere Amato (il primo confiscatore di c/c d'Europa) Presidente della Repubblica.

"BERLINO (WSI) - Anche in Germania hanno i loro saggi. Il consiglio di esperti economici tedeschi (soprannominati "i cinque saggi") ha appena confermato quello che i media speculavano da settimane, ovvero dopo l'imposizione di un prelievo forzoso (in alcuni casi estremi di anche il 60% dei risparmi) imposto a Cipro: l'arrivo di una patrimoniale.

Come riferisce Il Telegraph, i due professoriLars Feld e Peter Bofinger hanno consigliato a Berlino che d'ora in avanti siano gli stati in difficolta' a pagare di tasca loro per scongiurare un fallimento delle finanze pubbliche, dal momento che "nelle case e beni privati nel Mediterraneo c'e' abbastanza benessere da coprire tutti i costi deipiani di salvataggio".

Colpire i risparmiatori senza criteri e' un errore, dal momento che "i ricchi non fanno altro che trasferire i loro soldi nelle banche del Nord Europa evitando di pagare". Nei prossimi 10 anni invece i piu' benestanti "dovrebbero pagare le tasse su una parte dei loro asset".

Il fatto che gli italiani siano in media ricchi quanto i tedeschi "dimostra che la Germania ha il diritto di mantenere la linea dura nei piani di aiuti in Eurozona".

Le implicazioni che avrebbe una tassa patrimoniale - che implicitamente andrebbe a colpire i piu' ricchi dell'area meridionale dell'Eurozona - agita lo spettro di una spaccatura del blocco a 17.

L'imposizione di una patrimoniale potrebbe erodere la fiducia nell'area euro da parte dei ricconi del Sud d'Europa. Le politiche aggressive della Bce di acquisto dei bond dei paesi deboli della periferia ha risparmiato lo strato di classe piu' benestante finora, mentre l'austerity e' andata ad abbattersi sulle persone comuni e meno abbienti, creando disoccupazione e disagi sociali.

Il dibattito politico sull'appartenenza all'area euro potrebbe cambiare in modo drastico se i benestanti di Cipro, Italia, Spagna e Portogallo dovessero incominciare a vedere l'Unione Monetaria come una minaccia ai loro risparmi, invece che una corazzata in difesa di essi.

Una patrimoniale finira' per includere quasi certamente bond e azioni. Cio' significa che i dividendi e i coupon a reddito fisso saranno tassati. Ma cosi' facendo, nessun money manager extra europeo mettera' piu' un soldo nelle casseforti delle banche dell'Eurozona, in particolare dei paesi piu' indebitati che sono piu' a rischio "prelievo forzoso".

In uno scenario di questo tipo, se in futuro una nazione finira' in grave difficolta' finanziaria, a pagare per la salvezza delle casse statali saranno anche i risparmiatori, che proprio come avvenuto a Cipro vedranno espropriati i loro depositi."

(www.wallstreetitalia.com)

Con Amato presidente, i nostri destini sembrano già segnati. "Con il «niet» a Marini e alla Finocchiaro, infatti, Renzi ha scremato la lista dei pretendenti al Colle, spianando la strada ad una possibile intesa sul nome di Amato, su cui sarebbero già pronti a convergere i centristi. E dato che sul nome dell'ex sottosegretario di Craxi il «rottamatore» sa di non poter opporre resistenza, Bersani avrebbe ora la possibilità di fare a Berlusconi il nome di una personalità che il Cavaliere considera «presentabile»." (www.corriere.it).

Sarebbe una ripetizione in grande del 1992. Trattenuta sui c/c senza scampo (imposta retroattiva) che sarà però piuttosto violenta in stile Cipro. Roba da far rimpiangere la tassa dello 0,6% di Amato. E poi, come nel 1992, non servirebbe a nulla: come allora siamo poi usciti dallo Sme svalutando, oggi verremo buttati fuori dall'euro con una svalutazione ancora maggiore.

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