sabato 23 febbraio 2013

Meno uno


In Italia bisogna inventarsi movimenti di cittadini, con ferree regole di disciplina e con ovvie regole di etica ed onestà pubblica per tornare ad un minimo di ragionevole decenza amministrativa. Da noi succede questo (vedi immagini di piazza S. Giovanni riempita dal M5s) e soprattutto succede che in caso di scandali quasi sempre il politico coinvolto non solo non si dimette dalla carica pubblica, non solo nega l'evidenza, ma rilancia con sfide al sistema giudiziario o difese corporative.

Duemila anni di storia non ci hanno insegnato nulla:

"... ebbi a leggere, su uno degli annali del Liceo (LOGOI N°8), una parte del celebre discorso di Pericle agli Ateniesi (461 a.C.): “Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi e per questo viene chiamato democrazia. Qui noi ad Atene facciamo così. Le leggi qui assicurano una giustizia uguale per tutti […]; non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza […] e la povertà non costituisce un impedimento. Qui noi ad Atene facciamo così. […]; Un cittadino Ateniese non trascura i pubblici affari […]; ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private. Qui ad Atene noi facciamo così. Ci è stato insegnato anche di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi […]. Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo ma inutile […]; e noi non cacciamo mai uno straniero. Qui ad Atene noi facciamo così…”

Per un attimo, mentre attendevo che gli studenti prendessero posto dentro l’aula magna, ho immaginato chi dei nostri governanti passati o futuri potesse scrivere un discorso del genere sugli Italiani… e mi sono chiesto: non lo si può scrivere perché non abbiamo un pensatore così sopraffino o perché oggi l’oggetto del discorso non offre questi spunti?"


La disonestà pubblica non è solo un atteggiamento criminale da punire nei tribunali, ma è anche un pericolo per la democrazia. Mettere il potere nelle mani di disonesti, crea delle camarille e delle organizzazioni criminali che sopravvivono come cancri nel corpo dello Stato, uccidendolo a poco a poco. E' quello che sta accadendo all'Italia.

Anche oggi, in altre nazioni c'è un più alto senso etico e un maggior rispetto per i cittadini. Non che non si commettano errori. Ma sicuramente quando si viene pizzicati in flagrante, scoperti con le mani nella marmellata, o anche solo scoperta qualche bugia di troppo (vedi tesi di laurea copiate dai ministri tedeschi), si traggono le dovute conseguenze e si lascia la "cadrega".

Esemplare è il caso di seguito riportato avvenuto negli Usa, evento che per noi è pura fantascienza:

"COSE DELL’ALTRO MONDO…
…di quello di là dell’Atlantico, intendo.

di Piero Cammerinesi (corrispondente dagli USA di Coscienzeinrete Magazine e Altrainformazione)

Mi rendo perfettamente conto che la febbre da elezioni in Italia non dia molto spazio all’osservazione di quanto comunque continua ad accadere intorno al Belpaese, tanto presi come siamo a vituperare, avversare, osannare e sperare. Vi sono tuttavia degli avvenimenti che potrebbero essere di stimolo a capire meglio come si muovono le cose in altri Paesi e magari – perché no? - anche a confrontarci con gli altri, nel bene e nel male, s’intende. Ebbene, notizia di oggi, Jesse L. Jackson Jr. parlamentare ex-rappresentante dei Democratici nell’Illinois è comparso davanti ad un tribunale per rispondere dell’uso improprio di 750.000 dollari, provenienti dai fondi elettorali. Mr.Jackson era stato eletto al Congresso nel 1995, a soli 30 anni, a Chicago, dove era cresciuto, ed è stato uno dei giovani politici afro-americani di riferimento del Paese, attivo in particolare sulle questioni relative all'assistenza sanitaria ed all’educazione delle classi meno abbienti.

Fin qui nulla di strano, anche noi abbiamo avuto i nostri spensierati scialacquatori di fondi elettorali, ed anche in misure ben più cospicue, o sbaglio? Quello che diversifica questa vicenda da quelle ‘nostrane’ è che – prima di tutto - Mr.Jackson Jr. tre mesi fa, non appena ricevuto le imputazioni di cui deve rispondere, si era immediatamente dimesso dalla sua carica pubblica.

Ma il meglio deve ancora venire.

Proprio oggi, nel corso della prima udienza del procedimento penale, dopo il classico giuramento sulla Bibbia, richiesto dal giudice di dichiararsi colpevole o innocente – li avete visti i film americani no? – ha dichiarato letteralmente: "Colpevole vostro onore. Ho ingannato il popolo americano”. E ha aggiunto: “Ho speso del denaro che avrebbe dovuto essere usato per la campagna elettorale”. Lo accompagnava in tribunale il padre, quel Reverendo Jesse L. Jackson, icona dei diritti civili, che ha avuto una parte straordinaria nei movimenti democratici USA dell’ultimo terzo del secolo scorso.

A chi gli ha chiesto perché si era dichiarato colpevole ha risposto: “Non ho interesse a sprecare tempo o denaro dei contribuenti”.

Voi direte: ma ci sarà l’immunità parlamentare…dovranno chiedere al Congresso il permesso di arrestarlo. Niente affatto – a prescindere dal fatto che si è dimesso immediatamente e quindi non è più un deputato - a differenza di quanto avviene nel Belpaese il nostro spendaccione va incontro a una condanna di almeno 4 anni di carcere ed una multa da 10.000 a 100.000 dollari, dato che negli USA non c’è comunque immunità parlamentare per crimini di questo genere. Inoltre tutte la parti politiche si sono espresse chiaramente, escludendo nel suo caso la libertà provvisoria dopo la sentenza, la quale è prevista non tra due o tre anni, ma il 28 giugno e potrete rimetterci l’orologio.

Sapete cosa ha detto uscendo dal tribunale ai reporter? “Fate sapere a tutti che mi dispiace di averli traditi, Ok?

Come ha detto? Tempo e denaro dei contribuenti? Mi dispiace di avervi tradito? Ma vi rendete conto? Da noi, dopo la commozione di rito di fronte a parole del genere, cui i nostri parlamentari non ci hanno certo abituato, gli intitoleremmo almeno una piazza e gli assegneremmo una pensione a vita… O no?"


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