domenica 24 febbraio 2013

Mappatura del cervello


Questa volta l'Europa ha battuto sul tempo gli Usa con il suo progetto ambizioso HBP (human brain project - vedi qui il relativo post). Ma anche gli Usa hanno annunciato al mondo il loro progetto sul cervello umano, e che sia un progetto importante e strategico è evidente nell'annuncio dato non da uno sconosciuto funzionario, ma dallo stesso presidente Obama.

"L'EQUIVALENTE dello storico progetto Genoma, ma per il cervello. E' l'ultima sfida di Barack Obama, pronto a lanciare un progetto decennale per mappare la mente e scoprirne a fondo il funzionamento, analogamente a quanto è stato fatto dai genetisti anni fa con il 'Human Genome Project'
...
il piano, denominato "Brain Activity Map Project" verrà concretamente presentato a marzo e prevede la collaborazione pubblico-privato. Molte agenzie federali, assieme a fondazioni private, aiuteranno un team di neurologi e nanoscienziati nei loro sforzi di portare avanti la conoscenza dei miliardi di neuroni presenti nel nostro cervello, per capire meglio come funziona la nostra percezione sensoriale e in ultima analisi il nostro stato di coscienza. Con questo progetto si spera anche di acquisire nuovi sviluppi scientifici e tecnologici per trovare nuove terapie per malattie gravi come l'Alzheimer e il morbo di Parkinson. Ma si spera di fare passi avanti anche nella cura all'autismo e alla schizofrenia. Inoltre, ci si augura di porre le basi per nuovi studi più avanzati nel campo dell'intelligenza artificiale.
"
(www.repubblica.it)

In pratica sono gli stessi obiettivi medicali ed informatici presenti nel progetto europeo HBP. Tanto che viene da chiedersi per quale motivo Europa e Usa non uniscono i loro sforzi finanziari per giungere al medesimo traguardo. C'è evidentemente una componente di concorrenza fra le due sponde dell'Atlantico, una componente di sfruttamento in anteprima, anche per scopi non proprio nobili, di scoperte scientifiche che potrebbero dare un vantaggio strategico, economico e militare.

Ma al di la di queste considerazioni di lotte commerciali e forse anche spionistiche, c'è in entrambe le ricerche sul cervello umano un'ambizione che va molto oltre le cure mediche (seppure importanti) e l'informatica. E' la ricerca da parte dell'Occidente di una nuova superiorità.

La superiorità dell'Occidente era palese fino a venti-trenta anni fa. Le produzioni a più alto contenuto tecnologico erano appannaggio dei paesi più evoluti dell'occidente. Al limite nei paesi del secondo e terzo mondo erano collocate produzioni industriali estrattive, o a basso contenuto tecnologico.

Oggi non è più così. Anche grazie alle politiche di dislocazione delle produzioni delle multinazionali in paesi a basso costo di manodopera, molte conoscenze, come quelle informatiche sono migrate nei paesi dell'estremo oriente. Se negli anni '70 c'era solo il Giappone, fedele alleato atlantico, ad avere accesso a certe conoscenze, ma solo in funzione di "copiatore e miglioratore", oggi il Giappone stesso risente della concorrenza di Corea, Cina, India e fra poco anche Vietnam e altri dell'Asia indocinese.

E non si è solo più in una fase di pura emulazione. Anche cinesi e indiani ormai fanno ricerca in questi campi e possono raggiungere anche risultati migliori di quelli conseguiti in occidente. Dal punto di vista del benessere dell'umanità è un fatto positivo avere questo fermento tecnologico dove prima regnava la bicicletta e l'aratro trainato da buoi. Dal punto di vista dell'Occidente invece, egoisticamente parlando, è un pericolo mortale. E la messa in dubbio di una supremazia culturale storica, secolare.

Ecco perché per l'Occidente è necessario cercare nuove frontiere. Se non puoi avere più risorse del tuo avversario, devi almeno cercare di essere più scaltro. Nel post precedente sul "Cervello artificiale europeo" ho esageratamente supposto che queste ricerche servissero in realtà per creare macchine intelligenti con il compito di controllarci, come nella migliore tradizione della fantascienza da Matrix a Terminator.

Un lettore non ha gradito questa esagerazione, ma la realtà non è molto lontana da questa visione. Quello che vuole ottenere l'Occidente è abbastanza evidente: riuscire a potenziare le facoltà intellettive umane per averne un vantaggio sul resto del mondo. Che poi venga fatto attraverso la realizzazione di macchine che imitano il funzionamento del cervello umano, o attraverso uno studio e potenziamento delle facoltà dei nostri cervelli biologici, questo probabilmente è ancora da stabilire. Le ricerche sono agli inizi, vedremo quali scoperte porteranno e che tipo di vantaggi ci daranno.

Ma che siano ricerche strategicamente importanti e rivolte al mantenimento di una supremazia tecnologico-culturale dell'Occidente è evidente dalle somme che sono in gioco: gli europei, in periodo di crisi dell'eurozona, hanno stabilito di spendere almeno 100 milioni di euro per dieci anni. Ma è probabile che poi la spesa lieviterà visto l'impegno nel progetto di tantissimi organismi ed enti pubblici e privati (www.humanbrainproject.eu).

Gli Usa, anche loro in una non floridissima situazione economica, probabilmente spenderanno di più:

"I dettagli della spesa a carico delle casse dello Stato non sono ancora chiari, tenuto conto del difficile stato della finanza pubblica americana. Dalle prime stime il costo dovrebbe aggirarsi sui 300 milioni l'anno, cioè almeno 3 miliardi per la durata del progetto. Tuttavia, Obama è determinato ad andare avanti. Nel suo ultimo discorso sullo Stato dell'Unione ha dedicato a questa materia appena poche frasi, ma molto indicative, citando la ricerca sulla mente umana un esempio di come il governo "dovrebbe investire nelle idee migliori". 

"Ogni dollaro investito nella mappatura del genoma umano - ha ricordato Obama - ha fruttato 140 dollari all'economia americana. Oggi i nostri scienziati stanno mappando la mente umana per dare risposte a malattie come l'Alzheimer. Stanno scoprendo medicine in grado di rigenerare tessuti e organi, stanno elaborando nuovi materiali per produrre batterie 10 volte più potenti. Ora è il momento di andare a fondo in questi investimenti in scienza e innovazione che creano tanti posti di lavoro".

Il precedente che Obama ha in mente è appunto il progetto Genoma. Costato 3,8 miliardi di dollari, la ricerca iniziò nel 1990 e raggiunse il suo obiettivo, cioè la mappatura genetica umana completa di tutto il Dna, nell'aprile del 2003. E secondo le stime del governo federale, già nel 2010 quella scoperta rese allo stato 800 miliardi di dollari."

Genetica e studio del cervello. Due ricerche che procedendo in parallelo potrebbero portarci molto lontano. Anche in territori eticamente complicati, o addirittura molto pericolosi. Ma ogni sfida umana alla natura porta con se dei pericoli. Inoltre il potenziamento delle facoltà cognitive umane, un domani potrebbe essere fondamentale per la sopravvivenza della nostra specie in un mondo sempre più sovraffollato e sempre più impoverito delle sue risorse naturali e biologiche.

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