domenica 27 gennaio 2013

Atene brucia... i mobili

Panorama ateniese

Questa foschia ateniese, pare non sia nebbia. E' l'Europa che affama i greci. E' l'Europa del nord che soffoca il sud. Il sud Europa soffoca nelle nebbie mefitiche che nel nord ammorbano i cervelli di politici ed burocrati fuori di testa.

"Una capitale Europea nel 2012 peggio della Londra a Carbone di Oliver Twist. Succede oggi, adesso ad Atene.

Fa freddo, la gente non ha i soldi per il gasolio o per l’elettricità e brucia quello che ha in casa. Mobili, plastica, scarpe. Decine di migliaia di piccoli “termovalorizzatori”.

Ma va bene, è tutto ok: E’ l’Europa che lo chiede.

Non un solo TG sta coprendo questa immonda vergogna, noi sia mai che anche dalle nostre parti venga ,messo in dubbio ciò che l’Europa e le Banche ci Chiedono.

di Fabio Pupulin

Racconta un blogger da Atene:

“… Infatti, ho appena realizzato quanto il gasolio sia dannatamente amico dell’ambiente, rispetto al bruciare cose in un camino o una stufa. Si, ho proprio detto “cose”: la gente sta bruciando mobili, plastica, materiali da costruzione e persino le ciabatte per scaldarsi quando fa freddo. E questo rende la coltre di fumi che copre le nostre città ancora più tossica.”

Scrive l’amico Paolo Barnard sul suo sito:

“Le notizie che arrivano dalla Grecia sono di quelle che uno non ci può credere. Li hanno ricacciati al medioevo. I greci stanno disboscando i parchi, i campi e le colline per scaldarsi. Buttano nel fuoco i libri di casa, i mobili, qualsiasi cosa bruci, con vernici e tutto. Ad Atene le malattie polmonari sono aumentate del 300% a causa dei fumi della legna arsa negli appartamenti. Ma vi rendete conto? Bruciano legna in casa, nel condominio, per non morire di freddo.“
Non stiamo parlando di fantascienza, stiamo parlando di quello che sta accadendo in queste ore drammatiche in Grecia, un paese amico e goegraficamente vicino a noi italiani, gran popolo di pecoroni, che mentre viene tosato e spolpato, ringrazia e implora i suoi carnefici di continuare.

In Grecia, mezzo milione di famiglie sono senza elettricità perché non sono più in grado di pagare la bolletta, ed intanto i nostri mezzi di disinformazione di massa se ne stanno bellamente in silenzio, limitandosi a riportare la notizia tra le righe, senza ricercare i veri motivi o approfondirne le cause.

Anzi, una simile tragedia viene strumentalizzata dai pavidi conduttori da salottini per V.I.P., per permettere al mentitore Monti, di affermare che in Italia, se non siamo costretti a bruciare i mobili, è solo grazie a Lui!

Il tutto per permettere a quest’impostore di farsi campagna elettorale in assoluta solitudine, senza avere di fronte nessuno a contraddirlo.
Assurdo, mai vita una cosa simile nella storia di questa disgraziata repubblica.

Questo attempato signore si sta prendendo gioco di un intero popolo, e si sta candidando a condurci tutti quanti all’inferno.

Un inferno fatto di disoccupazione, di deindustrializzazione, di attività che muoiono come mosche, di fuga di capitali e persone capaci all’estero, di fuga di investitori da un Paese ormai avviato verso l’inesorabile declino.

Un inferno fatto di forze dell’ordine impotenti davanti ai veri criminali e senza benzina per le auto e cancelleria per gli uffici.

Un inferno fatto di povertà e disperazione, che priva di una qualsiasi speranza di costruirsi un avvenire le giovani generazioni, ormai ridotte ad un tasso di disoccupazione che viaggia spedito verso il 40% e non intende arrestarsi, mentre chi è “fortunato” e trova un lavoro, è costretto al precariato a vita.

Un inferno voluto da pochi per far pagare a tutti noi le loro perdite al casinò della finanza speculativa (v. i derivati-bomba celati dentro tutte le più grosse banche del Paese) e soddisfare i loro peggiori istinti di prevaricazione dell’uomo sull’uomo.

Un inferno fatto di criminali senza scrupoli che si spacciano per salvatori della patria.

Noi italiani abbiamo solo una fortuna, guardando ora la Grecia, è come se ci guardassimo allo specchio tra un anno, o poco più, ma siamo talmente vili che facciamo finta che l’immagine riflessa sia di qualcun altro."

(www.rischiocalcolato.it)

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