venerdì 21 dicembre 2012

Chi espelle autoritariamente [non] è [partito] democratico



Interessante video di Tribe Tv commentato da C. Messora (Byoblu.com) che evidenzia la sproporzione dell'esposizione mediatica delle espulsioni dal movimento di Grillo (Favia, Salsi e pochi altri) rispetto al silenzio assoluto delle televisioni nazionali sulle espulsioni a valanga nel Pd.

"Federica Salsi e Giovanni Favia non avevano "altre idee" su programmi o progetti da realizzare all'interno del Movimento Cinque Stelle
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Quello che la Salsi e Favia hanno fatto, con tutti i distinguo del caso,... era avere "altre idee" su cosa dovesse essere il Movimento, ovvero volevano farne un'altra cosa, forse più funzionale alle loro esigenze personali.
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in altri "partiti" non si viene cacciati perché si violano punti precisi dello statuto, ma anche solo perché si denunciano attività palesemente illegali del partito stesso, anche se si definisce "democratico" (come una certa democrazia d'altri tempi, mai estinta, si definiva "cristiana"), per le quali si verificano epurazioni di massa che al confronto le fosse ardeatine erano niente
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Conti alla mano, gli attivisti del Movimento Cinque Stelle cui Grillo ha ritirato l'uso del simbolo saranno una decina o giù di lì. Il totale degli attivisti è invece di 250mila persone. Parliamo dello 0,004 per cento.
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Come mai tutta questa attenzione sconfinata verso lo 0,004% di un Movimento che ha fatto eleggere i suoi candidati al Parlamento, quando tutti gli altri hanno solo "nominati", e che ha rifiutato centinaia di milioni di euro in rimborsi elettorali...?"

(www.byoblu.com)

Potessero dare la colpa della crisi a Grillo, l'avrebbero già fatto... Ma lo faranno sicuramente se Grillo vincesse le elezioni: lo spread schizzerebbe a 1.000!

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