lunedì 29 ottobre 2012

Un tempo conti e duchi, oggi commissari



Un tempo i sovrani incaricavano conti, marchesi, duchi e altri vassalli dell'amministrazione di parte dei loro territori. Oggi si pensa di delegare l'amministrazione di pezzi di economia ai commissari europei. Cambiano  i tempi, ma una cosa accomuna i due sistemi: l'ignorare i fondamenti della democrazia.

Nel medioevo era comprensibile: i ricordi delle democrazie greca e romana dell'antichità si erano ormai affievoliti fino a scomparire. Ma oggi non è più scusabile questa dimenticanza, questa non curanza per le conquiste sociali degli ultimi tre secoli, dalla democrazia al welfare.

Fanno paura le ultime considerazioni di Draghi rilasciate in un'interviste al tedesco Spiegel:

"Il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble (Cdu), ha ragione nel chiedere un supercommissario alla valuta, che controlli i conti dei Paesi dell'Eurozona. E su questo ha il pieno appoggio di Mario Draghi.
...
«sarebbe intelligente se i governi la esaminassero attentamente. Di una cosa sono sicuro, se vogliamo ristabilire la fiducia nell'Eurozona, i Paesi devono cedere a livello europeo una parte della loro sovranità»
...
«Molti governi non hanno ancora capito di aver perso la loro sovranità nazionale da molto tempo perché si sono pesantemente indebitati e sono alla mercé dei mercati finanziari»."


Da evidenziare l'ultima frase, sembra pronunciata dallo strozzino di turno che sta per distruggere tutta la tua vita. Praticamente ci informa che siamo in bancarotta e non abbiamo più nessuna possibilità di decidere sul nostro destino. Siamo schiavi dei creditori.

C'è anche un avvertimento per la politica italiana: i vari Bersani, Renzi o berlusconiani non pensino di potersi allontanare troppo dalla rotta tracciata da Monti. E' inutile agitarsi troppo per la campagna elettorale, tanto, come già spiegato da Monti, l'agenda 2013-2014-2015... ecc. è già stata scritta:

"...acquisteremo bond solo di quei Paesi che accettano rigide condizioni e verificheremo esattamente se le condizioni sono state rispettate». Alla domanda se davvero la Bce bloccherebbe questi acquisti, nel caso in cui un Paese non realizzasse le riforme promesse, il presidente della Bce non ha esitazioni: «Ovviamente, se un Paese non rispetta gli accordi, non riattiveremo il programma (di acquisto di bond, ndr). Abbiamo annunciato che le operazioni verranno sospese, non appena il Paese in questione verrà sottoposto ad un controllo». A quel punto, «chiederemo al Fmi e alla Commissione europea di valutare se quel Paese rispetta gli accordi. Solo in seguito riprenderemmo le operazioni"
(www.corriere.it)

E poi c'è un ennesima conferma delle profezie/considerazioni di Soros:

"«Non vogliamo eliminare del tutto lo spread tra i vari Paesi», conclude Draghi, «ma interverremo quando le differenze tra i tassi sono eccessive»"

La Germania, e a quanto pare anche la Bce, non hanno nessuna intenzione di risolvere la crisi. Ma fanno il minimo indispensabile per mantenere a galla i paesi europei più in crisi, mantenendo la supremazia della Germania sull'Europa, a tutto vantaggio della sua economia.

Ma queste esternazioni di Draghi, supportate da tutta l'élite finanziaria continentale, non fanno altro che lubrificare le ghigliottine di domani. Una classe dirigente che si sta rendendo odiosa, più del guitto Berlusconi, e non se ne rende nemmeno conto. Da per scontato che calpestare i diritti di pensionati, lavoratori, giovani, studenti, infermi ecc. sia la cosa giusta da fare, approvata dalle masse popolari, in quanto approvata dai maggiori salotti che frequentano.

E a proposito del Cavaliere, se da un lato sono schifato dalle sue continue giravolte, dal lato opposto spero che faccia un gran casino. Che sfasci il Pdl (già in estinzione), che faccia cadere il governo dei tecnocrati, che renda le elezioni un referendum sull'euro e sull'Euopa, che obblighi la televisione e i maggiori media a parlare giorno e notte di questi temi, che si parli di quello che è un tabù e di cui nessuno vuole che si parli. Dal Fiscal Compact al Mes, dal ritorno della Lira all'estinzione del debito con un clic (da leggere l'ennesimo illuminante articolo di Zibordi: "Alleggerimento quantitativo per il popolo") ecc.

Il Cavaliere non vincerà mai più le elezioni. Ma l'ultimo regalo che può fare all'Italia (sempre che ne abbia fatti prima), è diventare un B. Grillo moltiplicato per 100. Far scendere dallo scranno i professori, ed obbligarli a confrontarsi con le necessità del popolo. Monti e Napolitano si dicono preoccupati? evviva, finalmente hanno trovato sulla loro strada qualcun che dice "no", e può fermarli. Finalmente anche loro sono preoccupati, perché gli italiani lo sono ancora di più, e forse per  motivi opposti. Qualcuno mi odierà per queste considerazioni, ma visto che la situazione è quella che è, bisogna approfittare di qualsiasi situazione. Si deve fare il pane con la farina che c'è.

Quindi ben venga la follia e la rabbia berlusconiana, se serve finalmente a fare un po' di pulizia dell'ipocrisia istituzionale che permea Presidenza, Governo e Parlamento. Del resto sono sempre le stesse categorie a dire la verità: i bambini, gli ubriachi ed i folli. 
Muoia Sansone-Berlusca con tutti i Filistei...
Forse lo spread tornerà a salire, ma forse è meglio pagare un prezzo subito e liberarci delle catene euro-austeriche, piuttosto che continuare a morire un pezzo ogni giorno, fino a trasformare l'economia italiana in un deserto.

Intanto attendo il risultato delle elezioni siciliane sperando che questa volta il "boom" sia bello forte e raggiunga le orecchie ovattate di certi ottuagenari.

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