lunedì 15 ottobre 2012

Tutto scorre

(la luce in fondo al tunnel... ma forse abbiamo imboccato il tunnel sbagliato)

Tutto va secondo i piani di Draghi, Merkel, Monti e della Bce. Almeno così appare. Tutto scorre lentamente, lo spread si è stabilizzato, Draghi afferma che:

"«La situazione migliora, ci sono segnali di ottimismo». Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, in merito alla crisi dell’Eurozona, nel corso della conferenza stampa al termine  dell’assemblea annuale del Fmi, tenuta a Tokyo.

«Il futuro supervisore bancario europeo sarà pienamente operativo, quanto al raggio di azione, tra circa 1'anno»"

(www.ilsecoloxix.it)

E il governo italiano di concerto afferma:

"Vittorio Grilli, ha detto: «La via delle riforme è obbligata, si tratta di impegni assunti con l’Europa e la comunità globale: non c’è alternativa». "

Come abbia fatto Draghi a stabilizzare gli spread, è abbastanza misterioso, visto che gli acquisti di titoli dei Piigs attraverso il Mes non sono ancora operativi. Non credo bastino le minacce della Bce. La Spagna, che è la prima candidata alla domanda e sottomissione al Memorandum, non ne ha ancora fatto richiesta. Sembra che Rayoj non ne abbia nessuna intenzione al momento.

Ma gli spread rimangono stranamente congelati da qualche mese. Il mio sospetto è che la Bce stia agendo con l'autorizzazione della Bundesbank all'acquisto sottotraccia di titoli spagnoli e italiani. Perché la Germania avrebbe improvvisamente ceduto? Non ha ceduto affatto, si sta solo avverando la previsione di Soros: "la Germania fa il minimo indispensabile per evitare il crollo dell'Europa", ma nessuno si aspetti una spinta verso la crescita. E questo è probabilmente il risultato delle imminenti elezioni tedesche.

La cancelliera Merkel cerca di mantenere la sua popolarità. Una richiesta di aiuto della Spagna, alle condizioni dell'austerità imperante, equivarrebbe a precipitarla in una condizione greca. E a quel punto sarebbe una sconfitta evidente per la politica economica imposta dalla Germania all'Europa del sud. Subito dopo toccherebbe all'Italia, e poi sarebbe il caos in Europa, perché cadrebbe anche la Francia.

Ci pensa anche il Nobel a stemperare gli animi irrequieti degli europei, con un premio alla pace, che cade proprio in un periodo di turbolenze sociali. Un premio del tutto fuori luogo oggi, ma propedeutico alle élite per dimostrare che tutto va nella giusta direzione. Tutto procede secondo i piani europei di integrazione dall'alto.

Quindi tutto scorre tranquillamente, o quasi. In Italia, non si fanno più manovre "lacrime e sangue" ma la "legge di stabilità", una ridenominazione per disorientare i cittadini. E udite udite, prevede anche una riduzione delle aliquote fiscali! si ma poi, successivamente, in futuro, forse nel 2013, mentre la riduzione delle agevolazioni fiscali è retroattiva... il "cetriolo globale" (quello di Guzzanti alias Tremonti) è sempre in agguato, alle spalle del contribuente...
Insomma, il governo continua nella sua politica di ricerca di qualsiasi pretesto per tassare e torchiare per rimpinguare le casse dello Stato. Anche senza che ve ne sia un bisogno impellente, ma si deve ricercare il mistico pareggio di bilancio, una specie di Santo Graal della finanza europea.

Intanto però politicamente qualcosa si muove, e questa volta il "cetriolo" insegue la casta:

Sondaggio SWG: PD 25,2% M5S 19,4% PDL 15,1%. Primarie CSX: Bersani 37%, Renzi 26%, Vendola 22%

Sondaggio DEMOPOLIS: PD 26% M5S 18% PDL 16%

Si avverte una percepibile avanzata del M5s, anche se non in tutti i sondaggi, avvicinandosi alle elezioni nazionali. Un'avanzata in un contesto in cui dal 35 al 45% degli elettori non risponde. La sorpresa alle elezioni è annunciata: gli indecisi potrebbero essere sia elettori pronti alla rivoluzione al seguito dei nuovi movimenti, sia elettori del centro-destra che non hanno il coraggio di appoggiare pubblicamente i loro partiti. Ma nel segreto della cabina, può accadere di tutto.

In Italia, abbiamo già avuto un'esperienza di mutazione improvvisa dei gusti politici, con la scomparsa quasi incredibile della gigantesca Dc, del Psi e di tutti i partiti del "pentapartito". Si ripeterà qualcosa del genere nel 2013?
Il problema è che se il M5s diventa il secondo partito e incrementa ancora, c'è anche la possibilità di una sindrome greca: nessun partito o coalizione potrebbe vincere, e probabilmente anche la grande coalizione attuale non avrebbe la maggioranza. 
Se invece Pdl, Lega e comprimari del Cdx, dovessero recuperare una parte consistete dell'elettorato non rispondente ai sondaggi, si ridurrebbero le percentuali degli altri partiti. Risultato: nuovo governo Monti forzato dai numeri. Ma in una situazione politica esausta, in cui i partiti non conterebbero più nulla. Si accenderebbe una conflittualità, e litigiosità ingovernabile e ingestibile.

Tutto scorre tranquillamente verso il disastro. Una caduta al rallentatore. Una lentezza esasperante, non si conseguono risultati positivi, quelli negativi si incrementato, ma tutto è congelato in modo che nessuno fiati, si lamenti.
Anche la ricerca della mitica "crescita", ci sta portando in un vicolo cieco. Perché anche la crescita sarà un costo sulle spalle dei più deboli:

" ...i media di regime evitano di spiegarlo, il gatto e la volpe [Monti & Squinzi ndr] ci vengono a dire che la ripresa passa per un aumento della produttività e dunque per maggior lavoro a parità di salario.
...
Scambiare la produttività con il numero di ore lavorate è una pura truffa, però talmente ribadita per anni che è diventata una verità.
...
Certo aumentare l’orario di lavoro a parità di costi aumenta un qualche tipo di produttività, ma solo quella del capitale quindi va vantaggio esclusivamente dell’imprenditore: non ci vuole molto a capire perché Squinzi e Monti premano in questa direzione facendo finta che questa sia la soluzione del problema, mentre invece è il problema, un altro passo verso una società priva di diritti e oligarchica dal punto di vista della politica, povera e inefficiente da quello dell’economia. Del resto produrre di più e non meglio dentro una crisi che è essenzialmente una crisi di domanda è una pura idiozia che ci immette direttamente nel circolo vizioso della recessione."


Mentre magari chi potrebbe investire nella crescita, preferisce non farlo:

"stando ai proclami del suo management, Fiat saltella allegra su un fiume di liquidità e non aveva collaterale sufficiente per partecipare all'asta Ltro?
...
Stando a quanto dichiarato, la liquidità a disposizione del gruppo torinese sarebbe addirittura di circa 23 miliardi: a cosa servono quei soldi, solo per completare la scalata a Chrysler, forse? Possibile che quella montagna di soldi non possa essere utilizzata in parte per mantenere e migliorare la produzione in Italia? O, forse, si è già fatta la scelta strategia di andarsene ma non si sa come dirlo al governo?"

Tutto scorre, anzi non scorre più. Tutto si sta trasformando in palude, tutti i miasmi tossici della Repubblica Italiana, privati e pubblici, si stanno arrestando e coagulando in un brodo immondo. Lentamente ma inesorabilmente. E quando non scorrerà più, tracimerà da qualche parte...

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