martedì 2 ottobre 2012

La borsa Usa è in bolla



La borsa Usa continua a salire da molto tempo, a tutti i costi, cascasse il mondo. Infatti il mondo sta crollando. Almeno quello dell'economia reale. Sia quella mondiale che di riflesso, o come concausa, quella americana. Per quale motivo c'è questa discrepanza tra economia reale ed economia "virtuale" dei listini borsistici?

Finora ho riscontrato alcune ipotesi, che poi potrebbero anche essere concomitanti.

La prima è quella della finanziarizzazione selvaggia dell'economia. Cioè le borse sono solo più vere e proprie bische che scommettono su meccanismi cartacei, slegati o poco supportati dai dati dell'economia reale. Le azioni contano poco, quindi l'economia reale non c'entra più molto con l'andamento degli indici borsistici. Gli investitori-speculatori (più i secondi) utilizzano meccanismi a leva finanziaria sempre più raffinati. Quindi sempre più derivati e meno economia reale. Per ogni dollaro di economia reale pare ce ne siano 10 di derivati e simili. E' chiaro che allora le borse Usa sarebbero molto simili a palloni gonfiati con gas esplosivo: prima o pi si arriva al limite di tenuta e alla deflagrazione.

Questa tesi può essere complementare a quella sostenuta dal blog "Il Grande Bluff". Del resto da qualche parte devo arrivare i fondi che vengono investiti-scommessi in borsa:

"Due Mondi sempre più lontani: le Borse e l'Economia Reale....
ed in particolare la Borsa USA e l'Economia Americana, con un solco scavato dalla FED e dal suo QE-to-infinity a fare da spartiacque ed a creare una delle maggiori sfasature mai viste.

Pensate che giovedì scorso il DJ è salito dello 0,54% e l'S&P500 addirittura del +1% con dati macro del genere:

Usa, ad agosto ordini beni durevoli -13%, calo maggiore dal 2009
...
Trai tanti segnali negativi provenienti dagli USA (che sono sotto terapia intensiva da parte della FED e del Governo Federale...eppure non solo crescono a stento ma addirittura rischiano la Recessione...) un sotto-indice fondamentale negli ordini di beni durevoli made in USA è finito a livelli che storicamente hanno sempre rappresentato RECESSIONE:

...
E' come il topolino nel labirinto al quale viene indicato un percorso ben definito perchè le altre vie sono precluse...
La FED non ha lasciato altre vie d'uscite agli investitori se non l'equities, le commodities, l'oro e poco altro....Tutto il resto negato, azzerato.
La Bolla continuerà ad essere gonfiata ad arte (anche se intervallata da notevoli correzioni)
fino a quando un bel giorno ci beccheremo un crollo da 1987, tutto in un giorno...
...
Marc Faber: il QE aiuta solo le persone ricche
Il QE aiuta le persone benestanti che vedono i prezzi dei loro assets salire insieme al loro valore ma non aiuta la persona comune che è costretta a fronteggiare un costo della vita sempre più alto con i prezzi che crescono.
Il risultato del QE è che una piccola porzione dell'economia va in Boom mentre la maggioranza dell'economia ne viene danneggiata....."


Quindi le borse Usa verrebbero mantenute in rialzo grazie a un pompaggio di liquidità artificiale. I Quantitative Easing della Fed andrebbero a sostenere i già ricchi, i quali non trovando conveniente investire nell'economia reale, andrebbero a gonfiare a dismisura i listini borsistici. Se le cose stanno così, allora la borsa Usa si trova in una pericolosa bolla e potrebbe esplodere da un momento all'altro.

Per H. Blodget, creatore di un blog economico americano, la cosa invece è più complessa. La globalizzazione iniziata negli anni '90, ha prodotto negli Usa (ma la cosa è simile in Italia ed Europa) una progressiva delocalizzazione delle produzioni fuori dagli Usa. Questo ha prodotto una riduzione dell'occupazione, e a causa della concorrenza tra lavoratori, un abbassamento dei salari. Questo implica per Blodget un forte allarme sulla situazione dell'economia Usa, cioè sul mercato interno che diventa sempre più stagnante (idem per l'Italia).

Ma invece :

"Una cosa da tenere a mente quando pensiamo a come risolvere questo stato di cose è che non si tratta di un'epoca in cui tutti stanno soffrendo. Non stanno soffrendo tutti. Le grandi aziende e i loro proprietari e alti dirigenti non sono affetti. Stanno andando alla grande. Le grandi aziende e i loro proprietari e dirigenti, infatti, stanno facendo meglio di quanto abbiano mai fatto nella storia, almeno a giudicare dall'ammontare di profitti che stanno producendo.

Sono tutti gli altri che stanno andando a pezzi."


Quindi, secondo questa teoria, chi investe nella borsa Usa, non è affatto un intrallazzone e un biscazziere, ma sta facendo investimenti oculati. Cioè le aziende sono sane e redditizie (le multinazionali naturalmente), è la situazione del mercato interno Usa ad essere difficile e in fase recessiva.

"I margini di profitto aziendali sono al livello più alto che mai. Le aziende stanno guadagnando di più per ogni dollaro di vendite di quanto non abbiano mai fatto prima. (Questo grafico, tra l'altro, smentisce il luogo comune che le aziende sono affette da "eccesso di regolamentazione" e "troppe tasse." Forse le piccole imprese, ma quelle più grandi no di certo)."


"La disoccupazione è al livello più alto degli ultimi tre decenni. Una delle ragioni per cui le aziende sono così redditizie è che non impiegano tanti americani quanto prima."


"Le retribuzioni in percentuale dell'economia sono al livello più basso che mai. Questo è allo stesso tempo causa ed effetto. Uno dei motivi per cui le aziende sono così redditizie è che pagano i dipendenti meno che mai in percentuale del PIL. E questo, a sua volta, è una delle ragioni per cui l'economia è così debole: quei "salari" sono redditi di altre società ».
Una cosa è chiara: il nostro sistema e filosofia attuale non è sostenibile."



Blodget suggerisce una redistribuzione delle ricchezze su base volontaria. I manager dovrebbero rinunciare ad una fetta dei loro guadagni da redistribuire tra i lavoratori. I lavoratori di una azienda sono i clienti dell'altra. Il ragionamento fila, ma dubito che possa funzionare un mercato basato su domanda e offerta, sul buon cuore di qualche manager.

Comunque, in questo caso un'esplosione della bolla borsistica sarebbe meno probabile e meno violenta. Ma non di meno possibile, in quanto se è vero che le aziende Usa sono "sane" e redditizie, con questo metodo internazionale della ricerca del modo sempre più conveniente di produrre, in pratica stanno desertificando i mercati mondiali. Quando tutti i mercati interni delle nazioni più ricche saranno stagnati, avremmo un'immensa Cina mondale, cioè una società formata dal 90% di poveri che non consumano e un 10% di super ricchi che possono vivere di rendita, ma non sanno in cosa investire. Non hanno più mercati su cui vedere i loro prodotti.

L'economia mondale rimarrà inceppata, e le disuguaglianze di reddito provocheranno l'esplosione della rabbia sociale. Tornerà di moda l'economia statalizzata, sull'onda delle richieste che arriveranno dagli strati più poveri della popolazione. Prima o poi la maggioranza  dei cittadini farà sentire la sua voce, e la politica dovrà adeguarsi alle nuove esigenze. Le lobby più ricche troveranno sempre più difficile orientare l'opinione pubblica verso un mercato libero in modo selvaggio. Il mercato internazionale sarà ingabbiato in regolamenti più stringenti. Se non avverrà, potrebbero tornare di moda anche il protezionismo e le barriere doganali.

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