domenica 7 ottobre 2012

Il Pd rimanda lo scontro



E quindi per ora evita il suicidio politico. Ma a quanto pare non viene risolto nessun problema, si prende atto che Renzi si è candidato, pur non rispettando lo statuto che prevedeva come unico candidato Pd il segretario.
Quindi in effetti l'unico felice dell'esito dell'assemblea del Pd dovrebbe essere proprio Renzi.

Tutte le altre ipotesi, cioè doppio turno e iscrizione degli elettori in un albo, rimangono da decidere nel dettaglio più avanti con il resto della coalizione. Renzi aveva già fatto sapere di essere d'accordo per il doppio turno, forse perché è la modifica statutaria che lo danneggia di meno. O comunque si può giocare tutto in una seconda fase in cui si contrappone il "nuovo" con il "vecchio". E di solito vince il nuovo.

Al comitato elettorale di Renzi non piace invece l'iscrizione degli elettori delle primarie 20 giorni prima. Evidentemente questa "barriera" potrebbe tagliare fuori quell'elettorato di centro destra che abbandonerebbe volentieri Berlusconi per Renzi. Ma che probabilmente non è interessato ad iscriversi in un elenco politico piddino. Renzi potrebbe avere un qualche vantaggio nel caso questa iscrizioni diventi di tipo informatico in rete. In questo caso, soprattutto nei piccoli centri, anche l'elettorato proveniente dal centro destra, potrebbe iscriversi protetto da un certo anonimato. Inoltre darebbe un vantaggio a Renzi in quanto è più facile che il suo target di elettori giovani sia abituato ad utilizzare la rete, al contrario dei vecchi militanti che hanno più dimestichezza con le sedi  i circoli di partito. In questo caso si tratterebbe di un'evidente scontro generazionale.

Ora cosa accadrà? E' tutto ancora da mediare e stabilire:

"I punti più controversi sul regolamento delle primarie, ovvero la possibilità di registrarsi direttamente ai gazebo e non un altro luogo e la possibilità di votare al ballottaggio anche per chi non ha votato al primo turno, sono di fatto rinviati al tavolo della coalizione. Bersani arriva con un documento preciso del Pd, ma dovrà essere discusso con gli alleati. E per dire, Nichi Vendola ha già fatto sapere che lui vuole aprire il secondo turno a tutti gli elettori. "
(www.lastampa.it)

Quindi lo scontro da interno al Pd, si allarga all'esterno, in quanto le primarie interessano l'intera coalizione.

Di fatto però Bersani e la vecchia guardia piddina, sono stati costretti a una mezza retromarcia. Perché il rischio di un blocco o anche un'espulsione di Renzi, sarebbe stato troppo pericoloso per la tenuta elettorale del Pd. Che già così, pur avendo più chance del centro destra dissolto, ha un compito molto complicato e non è detto che riesca ad ottenere la maggioranza parlamentare.

Renzi sta diventando molto potente all'interno del partito. E' persino riuscito a far valere il suo punto di vista, pur non essendo fisicamente presente all'assemblea del Pd. E' riuscito a sovvertire il detto che afferma che "gli assenti hanno sempre torto", quindi è un segno che il suo nome è temuto dal "cerchio magico" del Pd.

Anche la vicenda Renzi, assieme al sostegno al governo Monti, a mio parere indica una strategia completamente sbagliata dell'attuale dirigenza del Pd. Una totale mancanza di iniziativa nei tempi giusti. Avrebbe potuto il Pd creare una coalizione a inizio anno e vincere facile le elezioni anticipate, come dice una nota pubblicità. Solo qualche mese fa Renzi non sarebbe stato un problema, non avrebbe avuto il tempo di emergere come sta facendo ora. E il Pd non si sarebbe dovuto invischiare nella destrorsa politica economica montiana per mesi e mesi, votando stangate a raffica.

I dirigenti Pd, con in testa il segretario affermano di aver sostenuto Monti per spirito di responsabilità. Credo invece che lo abbiano fatto sotto ricatto, come tutte le altre forze politiche. Come dimostrato dal video del Sen. Garavaglia (www.youtube.com).
E se invece non sono stati ricattati, allora hanno sbagliato tutti i calcoli. Ed ora rischiano di avere un partito spaccato, di non vincere o vincere male le elezioni, di ritrovarsi costretti a un nuovo governo di larghe intese con Berlusconi e Monti. E quindi di entrare in una spirale di lenta o veloce estinzione per disinnamoramento dell'elettorato.

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