mercoledì 26 settembre 2012

Pdl polverizzato



Alla fine la Presidente Polverini ha dimostrato più dignità di tutti i dirigenti del Pdl che avrebbero voluto resistere pur di mantenere il sedere di alcuni impresentabili sulle relative poltrone. Ora toccherà alla Lombardia e al suo presidente dalle giacche colorate? Forse no, ma l'impressione è che a questo punto il tentativo di ricostruzione del partito iniziato da Berlusconi è abortito.

Il Pdl diventerà un altro Udc, non potrà più ambire a diventare maggioritario. Aveva la maggioranza dei voti moderati, ma spaccature nelle alleanze ed espulsioni hanno eroso sempre più consensi. Prima si è allontanato Casini, e poi Fini è stato defenestrato. Bossi si è auto liquidato con le sue mani. I tre moschettieri del centro destra si sono divisi, e D'Artagnan ha ormai perso il suo fascino... troppi lifting.

Ma del resto, perchè dovrebbe conservare o ambire alla maggioranza, un partito a cui molti italiani hanno dato fiducia inutilmente. Un partito che è stato al governo quasi 20 anni e non è riuscito a rilanciare il paese. Ricordo l'Avv. Agnelli quando diceva "vedo la fine del tunnel", ed era prima del 2003 anno della sua scomparsa. Oggi la stessa frase la dice Monti, e sono passati 10 anni! In questi anni nulla è cambiato, l'Italia attraversa una crisi decennale, che alla fine del 2011 si è acuita.

Ecco, il Pdl ha avuto un'ultima occasione alla fine del 2011 per fare qualcosa di utile, cioè riconoscere, come fanno oggi Berlusconi e Brunetta le vere cause della crisi, e prendere provvedimenti a difesa dell'economia nazionale. Ma come i finti antagonisti del Pd, è prevalsa la paura, il Pdl ha consegnato il potere a Napolitno&Monti ed ha firmato la sua condanna a morte.

Inutile piangere sul latte versato, ormai la dissoluzione del Popolo delle Libertà è imminente. E questa volta sarà definitiva; non ci sarà una rinascita berlusconiana. Il leader "padrone" è poco convinto, poco combattivo e l'anagrafe non aiuta. Ha già tentato una volta di lanciare un successore giovane, per rinnovare l'immagine del partito, ma non ha funzionato. E poi le altre rinascite  berlusconiane sono avvenute per reazione verso gli avversari della sinistra, questa volta è diverso. Il Pdl e il suo capo si sono arresi volontariamente. L'elettorato di riferimento, ho l'impressione che non abbia perdonato questa viltà. Dopo aver combattuto per vent'anni contro campagne politiche, giudiziarie e di stampa, spesso difendendo posizioni impossibili da difendere, il Pdl si è arreso ad uno spread farlocco.

Ora, però si apre una questione politica importante. Chi prenderà i voti degli elettori del Pdl?

Sondaggio politico elettorale sulle intenzioni di voto degli italiani. Il sondaggio e' stato realizzato tra il 10 ed il 12 settembre 2012 con metodo CAWI su un campione di 900 casi.

Il sondaggio riportato sopra (cliccare per ingrandire) evidenzia spostamenti di voti dal 2008 ad oggi (gli ultimi solo virtuali) che secondo me mostrano una chiara dinamica. So che gli analisti più importanti, sostengono che i voti del M5s provengono sia dal centro sinistra che dal centro destra, ma osservando la tabella, mi pare che i numeri dicano altro.

Se si osserva la situazione e la distribuzione dei voti del centro-sinistra, si nota subito una cosa lampante: la coalizione di centro sinistra si mantiene invariata intorno al 43%. In post precedenti, subito dopo le disastrose elezioni amministrative, mi ero convinto che, avendo il Pd perso voti, anche la sinistra stava perdendo consensi. In effetti non è così. La sinistra non ha perso voti, li ha persi solo il Pd a favore di Sel, Idv e altre formazioni minori.
Nel Pd dovrebbero stampare una gigantografia di questa tabella da appendere in sede a Roma in via delle Fratte. Le alleanze sono evidenti, l'elettorato è ben definito. Se gli elettori astenuti non si risvegliano di colpo giocando un brutto scherzo, sinistra più centro possono conquistare la maggioranza (42,5 + 9) da rendere effettiva e solida con un premio di maggioranza.

Invece, per tornare al tema del post, un'altra cosa salta immediatamente all'occhio: dal 2008 ad oggi, la coalizione di centro-destra ha perso (per ora virtualmente) 20 punti percentuali! Nello stesso tempo è cresciuto il Movimento 5 Stelle da "nulla" (non contemplato nel sondaggio) a +18%.
Credo non ci sia molto da aggiungere. Mi sembra di osservare una bilancia su ci sono stati spostati i pesi da un piatto all'altro.

Poi un po' di mobilità ci può essere, qualche elettore di centro sinistra è andato verso il M5s, e qualche astenuto verso Sel, alcuni elettori di centro-estra possono essere andati verso Casini, ma il più, mi pare si sia trasferito dal centro-destra verso il M5s.

L'astensione a confronto dei partiti nelle ultime elezioni.

Non bisogna naturalmente dimenticare un altro importante serbatoio di voti del centro-destra: il partito dell'astensione. Un partito notevole: può variare dal 45% al 33% (elezioni amministrative). Per ora il partito italiano più grande. E' da questo contenitore di scontenti che possono arrivare le maggiori sorprese elettorali: negative per il centro sinistra, positive per i grillini, l'ultima disperata possibilità di sopravvivenza per il Pdl.

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