domenica 9 settembre 2012

Monti naif

(Ivan Rabuzin - Na bregovima prasuma - le colline torreggiano sulla foresta -1960)

"Il termine Naïf è una parola francese che corrisponde all'italiano ingenuo, primitivo. ... spesso indica una produzione non sorretta da una vera e propria formazione professionale o comunque scolastica. L'opera dell’artista Naïf è espressione di una creatività che non si colloca all'interno di correnti ... di pensiero."

Il nostro premier nasce come mago, chiamato dal consesso politico, a risolvere la crisi con qualche magia austerica: strozzare l'economia e massacrare gli italiani, e magicamente ottenere la rinascita del paese. Chissà perchè la magia non è riuscita...

Per questo, il nostro mago si è ora riciclato in artista. Un artista naif di nuovo genere. Non dipinge quadri con pennello e tavolozza, ma con prose poetiche. Frasi quasi infantili, fuori dal mondo degli adulti che vivono normalmente la quotidianità. Ha creato un mondo tutto suo, un racconto naif dove lui si descrive al centro di un universo incantato, dai colori vivaci e le forme tonde...

Vediamo alcune delle sue migliori opere:

"Abbiamo evitato il baratro". Questa è un'opera dove il nostro si immagina al centro di un romanzo, o di un film hollywoodiano a lieto fine. Siamo alle battute finali e il cattivo mostro spread è stato quasi distrutto dal super eroe di turno. E' la classica immedesimazione nella personalità di un altro (un altro Mario, ma quello della Bce). Il nostro premier si prende il merito di un altro come un bimbo birichino, ma non lo fa con malizia,  pensa veramente di aver contribuito, di essere stato protagonista della storia, di aver ucciso il mostro. Protagonista lo è stato, ma non in questo senso. Più un intralcio verso la rinascita economica che un contributo al miglioramento del sistema Italia. Ma nella sua ingenuità d'artista naif non se ne rende conto.

"La ripresa è dentro di noi". Una vera perla, una frase poetica, naif e priva di senso, nello stesso istante. Molti stanno ancora cercando di capirne il significato. Pare che l'artista intendesse dire che la ripresa economica, del suo mondo naif, incantato e fiabesco, non si misura con i numeri (al contrario del disastro misurato dai numeri italiani) ma con personali percezioni e vibrazioni. Una specie di sensorialità newage. Ma questa frase, denuncia anche la volontà dell'artista di uscire dalla realtà, di costruirsi personali castelli in aria.

"In Europa pericolosi populismi". E' la sua ultima opera verbale. Anche questa frase così ingenua, denota la assoluta mancanza di capacità d'analisi di uomo comune. L'incapacità di relazionare eventi di causa ed efetto, azione e reazione. Per il nostro artista i populismi scendono dalla luna di notte, misteriosamente senza un motivo. Non intravvede nessuna responsabilità in questa genesi misteriosa, ne sua, ne dei suoi compari "artisti" europei. Non c'è nessuna causalità, fra la politica economica intrapresa dall'Europa e i populismi, tra politica monetaria inesistente e rabbia popolare, tra crisi e difficoltà crescente dell'economia reale. Il nostro artista vive in un mondo tutto suo, in una disneyland personale dove quel che pensa si avvera. Quel che si avvera è magico, sceso dalle stelle, immotivato.

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