sabato 29 settembre 2012

La campagna di Silvio



E' sempre più un Cavaliere grillesco. In questa ultima occasione alla presentazione di un nuovo libro dell'ex ministro Brunetta, anti euro dalla prima ora, o perlomeno dal novembre 2011. Quindi con Brunetta non si potevano non toccare certi temi:

"«Il grande imbroglio non è il Governo tecnico, il grande imbroglio è lEuro». 
...
«Gli stati europei - rincara il Cavaliere -hanno deciso di rinunciare alla politica monetaria e a stampare moneta, hanno passato diritto a Ue e attraverso essa alla Banca centrale europea». Nel mirino dellex premier ci sono tutti, dal governo Prodi a Berlino: «Cambiare un euro per 1.927 lire è stato un suicidio». «La Germaniaviene dalla Repubblica di Weimar, unesperienza che prostrò leconomia tedesca e aprì le porte a Hitler e al nazismo - ha spiegato -. Per questo la Bundesbank e la Merkel hanno nelle loro radici il terrore dellinflazione» e per questo la principale missione della banca centrale europea è quella di coprire linflazione. 

Ci sono due possibilità perché gli stati europei indebitati possano tornare ad avere investimenti «decenti», secondo Berlusconi. Uno è che «si arrivi alla situazione che la Banca centrale europea sia banca prestatore di ultima istanza», laltra è «che la Germania esca dalleuro. Non sarebbe una tragedia.»

 «Io ho sostenuto battaglie plurime in Europa contro chi voleva dare a tutto limpianto europeo solo regole di austerity nellillusione che portassero al rialzo delleconomia. Ma ero una voce isolata». «Sono intervenuto in Europa a fermare delle cose perché ero lunico imprenditore tra i capi di Stato e di Governo. Ho fermato, ad esempio, la Tobin Tax, che la Merkel con il sostegno di Sarkozy voleva fosse introdotta. Dissi che o veniva introdotta in tutto loccidente oppure cera il rischio che le transazioni finanziarie sarebbero andate tutte in Lussemburgo e a Singapore». Il nemico è la Germania: «Il fiscal compact esprime le idee di una politica di una Germania che è un paese egemone e non è solidale. Dissi che lItalia non poteva caricarsi lonere di ridurre il debito pubblico di 45 miliardi, posi il veto e il Consiglio si bloccò. Io non mi spaventai, mi riunii con Junker e al telefono con Tremonti ed espressi la mia contrarietà. Non riuscii a convincerli. La rigidità porta austerity che non porta la crescita e se non aumenta il pil si va verso la recessione»." 

Naturalmente dopo queste dichiarazioni si è subito preso dell'irresponsabile, ovviamente. Anche perchè una campagna elettorale impostata così dal centro destra fa paura.

Perchè gli italiani, stanno diventando sempre più euroscettici, soprattutto all'interno dell'elettorato del centro destra. Quindi se Berlusconi decidesse di infiammare gli animi, riportando le emozioni in politica, spiazzerebbe i poteri forti pro Monti, e spiazzerebbe i poteri "deboli" del centro sinistra (i bersaniani soprattutto) i quali vorrebbero una campagna elettorale un po' grigia, tranquilla, supervisionata dal Presidente Napolitano. Con parole d'ordine rassicuranti come presentabilità, serietà, competenza, tecnici, europa, euro irreversibile, riduzione del debito, pareggio di bilancio, fiscal compact ecc.

Parole in parte legittime ma in gran parte odiate dagli italiani. Se il Cavaliere decidesse di infiammare gli animi già surriscaldati degli italiani con una campagna anti europa e anti euro, per gli altri diventerebbe difficile fermarlo. E più i partiti avversari, i poteri finanziari, e anche le nazioni straniere tentassero di delegittimarlo dandogli dell'irresponsabile, più acquisterebbe consensi.

Perché è sempre stato così con Berlusconi: nella lotta politica si rafforza perchè ha la capacità di dividere gli italiani in feroci fazioni. Facendo così giungere in cabina elettorale anche chi non sarebbe andato a votare. Sia che vada a votare per lui o contro di lui. Poi dopo aver polarizzato l'elettorato, non è detto che vinca le elezioni, ma può riuscire a ridimensionare più che il centro sinistra, gli elitari fans di Monti.

E fra questi fans elitari sono da annoverare anche i media ufficiali sussidiati, che aimè stanno già facendo il tifo per un Monti bis (con grande irritazione di Bersani) non capendo una minchia (scusate il francesismo) di quelli che sono i sentimenti attuali degli italiani. Tentano di creare una opinione pubblica favorevole a Monti, ma non penso riusciranno ad essere convincenti. Gli italiani sono stanchi, e continuando la crisi, lo saranno sempre più delle "riforme" e delle assurde esternazioni naif di Monti.

Cosa farà alla fine il Cavaliere? Avrà il coraggio di impostare una campagna elettorale cattiva e incarognita? Penso ci stia pensando, ma l'ex premier è ancora molto dubbioso. Non solo sull'impostazione della campagna, ma anche della sua partecipazione. Ma è chiaro che se deciderà di tornare in campo lo farà per vincere ed utilizzerà l'artiglieria pesante, costringendo gli strateghi dei piccoli passi e degli arroccamenti ad uscire dalle proprie trincee se non vorranno essere spianati dalla rabbia popolare.

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