mercoledì 5 settembre 2012

I promessi sposi



Quel ramo del mare Adriatico, che volge a mezzogiorno, verso la Puglia... un governatore del Tavoliere si recava un po' più a nord a Reggio Emilia, in quel della festa dei democratici. Quando incontrando seduta sul palco uno dei "bravi" dell'ex margherito Don Rodrigo vaticano, tale Maria Rosaria Bindi, nell'ambiente della teppa chiamata Rosy, si sentiva da lei proferire queste parole:

“Or bene,” gli disse la Rosy, all’orecchio, ma in tono solenne di comando, “questo matrimonio non s’ha da fare, nè domani, nè mai.”

Il governatore, un po' Renzo Tramaglino e un po' Don Abbondio ha incassato, ma intanto ha fatto bella figura e ha marcato il territorio.

Questa alleanza a sinistra sembra sempre più una miscela non miscelabile, come olio e acqua, i componenti tendono a separarsi. C'è da aspettarsi di tutto. Di Pietro, alleato recalcitrante, è già stato espulso. Rimane Vendola, che però pone temi scomodi per un terzo dei piddini ex margheriti. 
E rimane Casini, che piace alla destra Pd, cioè tutti quelli che hanno intorno a 70 anni, ma che probabilmente non sta molto bene vicino al Pd, come una cravatta marrone su un vestito blu. 
Ma questo è un discorso che vale per gli elettori, non per i vertici del Pd.
Infatti nel Pd che conta, tutti vorrebbero stringere alleanza con l'Udc, e dopo le elezioni allearsi anche con Sel. Ma a causa di vecchi ricordi di sinistra, sono costretti a fare il contrario.

Dentro al Pd crescono poi le differenze intergenerazionali, soprattutto a causa dell'ambizione di Renzi, sindaco rampante e telegenico, che rischia di far fare una brutta figura al segretario destinato per volere divino ad essere il prossimo premier. Che poi magari è un'illusione, come la vecchia "macchina da guerra" di Ochetto.

Ma tornando a Don Rodrigo, questa ostinazione del "bravo" Rosy Bindi che il matrimonio gay non sa da fare perchè lo vuole la Costituzione è una cosa che puzza lontano un milione di chilometri di penosa scusa per non urtare le gerarchie ed ideologie cattoliche.

Se lo vuole l'Europa e i banchieri si può cambiare la Costituzione in un attimo e in segreto senza dibattito pubblico, si può inserire il pareggio di bilancio che è un vero suicidio economico-sociale, ma cambiare o aggiungere concetti nel Titolo II - Rapporti etico-sociali, no quello non si può. 
Che poi la costituzione parla in modo generico di genitori, famiglia, matrimonio, figli. Ma non dice espressamente se si tratta di matrimoni etero od omo. Basterebbe poco per togliere ogni dubbio alla Rosy.

In Costituzione sia la parola "uomo" che la parola "donna" appaiono una sola volta. La parola "maschi" appare una volta in relazione all'esilio dei Savoia. Le parole "femmina" o "femminile" non compaiono mai. La parola "sesso" appare due volte in relazione alla parità di diritti fra i generi e mai in riferimento al tipo di attività sessuale degli italiani.

Ma il Don Rodrigo vaticano, dal suo castello, dal suo palazzo, manda i suoi "bravi" a dire come devono amarsi gli italiani. La Chiesa Cattolica in Italia è come un vecchio polveroso soprammobile. Una palla di vetro che la giri e scende la neve finta. Ogni tanto si passa davanti al mobilio e ci si chiede a chi e che cosa serva quel vecchio reliquato. Viene sempre la tentazione di gettarlo via, ma poi arriva la solita zia (Rosy) e dice che no! è un vecchio ricordo del nonno che ha fatto il viaggio di nozze a Roma e quindi si tiene.

Il problema generazionale non riguarda solo la politica. Anche la Chiesa sta diventando una istituzione di vecchi per vecchi. Le Chiese sono vuote più delle fabbriche. In questi giorni, con la scomparsa del card. Martini i giornali si sono riempiti di coccodrilloni infiniti. Tutte pagine sciupate, che fanno fare bella figura all'editore, ma che la maggior parte dei lettori ha saltato velocemente alla ricerca di notizie più interessanti: dall'economia, alla politica e forse anche lo sport.

La Chiesa è un'istituzione che serve a se stessa o quasi. La maggior parte degli italiani la ritiene superflua e inutile, ma non lo può dire. E non può dirlo nemmeno la politica, nemmeno se i diritti delle persone urtano l'ideologia cattolica. Non è un caso che gli ecclesiasti che vanno contro l'ortodossia della Chiesa stessa (Don Gallo, in parte Martini) diventano così popolari. Il fatto è che l'ortodossia della Chiesa, è qualcosa che infastidisce gli italiani perchè impedisce l'evoluzione sociale di questo paese. 

Prima o poi dovremo chiederci cosa  fare della Chiesa, di questo polveroso soprammobile inutile. Si certo, il Vaticano è uno Stato autonomo e l'Italia non ha alcun diritto o giurisdizione su esso. Però andrebbe sancito anche l'inverso. Qualche diritto lo abbiamo comunque, visto che l'otto per mille viene dalle nostre casse. Dovremmo anche qui riprenderci la nostra sovranità, quella etica. Vogliamo tenerci il folklore vaticano perchè attira i turisti? Allora facciamo come l'Inghilterra che ha messo le cose in chiaro con la sua monarchia da cartolina e ne ha ridimensionato pretese e appannaggi. 

Questo non è più nemmeno il tempo di "libera Chiesa in libero Stato", ma semmai ci stiamo inoltrando in tempi di "riserve indiane", in cui dobbiamo decidere come tutelare le minoranze di "nativi" ecclesiasti che stanno scomparendo e blaterano di cose strampalate come "grandi spiriti" e "bisonti bianchi e manitù" nei loro sempre più rari "tepee". Li teniamo a beneficio della tradizione, per ricordarci come eravamo 100 anni fa, o li teniamo perchè possono ancora fare e dare qualcosa di utile? Ma se poi continuano a puntare i piedi e impedirci di andare avanti, forse è meglio abbandonarli e isolarli nelle loro riserve indo-cattoliche, e che se la cantino e se la suonino fra loro.

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