mercoledì 29 agosto 2012

Prima o poi le bolle scoppiano



Il sito Rischio Calcolato, produce delle analisi fulminanti, ben fatte e facili da comprendere. Non so dire se siano anche esatte, ma mi pare siano comunque sincere. Quello che non condivido molto spesso è la conclusione a cui giungono i redattori, che sono di solito una difesa con il coltello fra i denti del liberismo più sfrenato. Come se i danni economici prodotti dalle numerose bolle di questi anni provenissero dallo Stato cattivo gestore (il che è anche vero) e non dalla finanza privata più spavalda e deregolamentata della storia dell'umanità.

Alcuni articoli mi hanno particolarmente colpito fra gli ultimi pubblicati:

La Fine del Dollaro è Cominciata
(www.rischiocalcolato.it)

Tasso di Sostenibilita’ e Parassitismo 2011 (deficit gemelli…): confronti mondiali, nazione per nazione – Reload
(www.rischiocalcolato.it)

Verso la Bancarotta (Mondiale) – Debiti (Pubblico, Complessivo, Estero, Implicito, Immobiliare, Privato, etc): tutte le Statistiche, Stato per Stato
(www.rischiocalcolato.it)

Bolle, Bolle Ovunque
(www.rischiocalcolato.it)

Tutti questi pezzi che in sostanza affermano una cosa sola: il mondo intero si sta arrestando dal punto di vista economico, stanno per scoppiare innumerevoli bolle create dalle speculazioni degli ultimi 20 anni. E sono bolle gigantesche, ingestibili. La risoluzione delle quali può produrre altri guai, come per esempio la stampa di denaro della Fed (Quantitative easing) se da un lato ha risolto o quasi i problemi bancari e della finanza privata, ha aggravato quelli della finanza pubblica Usa.

Il mondo si sta riempiendo di debiti inesigibili. Se guardiamo qualsiasi classifica, ci sono nazioni che primeggiano in un caso, e affogano nella speculazione in altre situazioni. E' come un ospedale dove ogni ricoverato irride gli altri perchè hanno tumori, i polmoni bucati, fegati spappolati ecc. e non si rende conto di essere a sua volta irrimediabilmente compromesso da una malattia mortale... magari ben nascosta e simulata.

Usa
Partiamo dai primi della classe, o almeno come sono sempre stati considerati.
Il loro debito pubblico è enorme in termini assoluti (il primo al mondo), e si è incrementato ultimamente a dismisura a causa delle sconsiderate attività finanziarie del settore privato. Come qualcuno ha ipotizzato, negli Usa è avvenuto il più grande esperimento di politiche keynesiane, senza far uso di spesa pubblica. O almeno era stato progettato così all'inizio...

Qualche buon tempone, armato di matematici e fisici esperti in certe formule complesse dei derivati, ha pensato che era possibile fornire credito facilmente tramite questi tecnicismi. Credito per tutti, anche a chi non lo avrebbe mai potuto ottenere. Il fatto è che per quanto sia complicata, una catena di Sant'Antonio non migliora le sue prospettive se la chiami "subprime". Prima o poi si interrompe e fallisce. Quindi i crediti erogati dalle banche private sono diventati inesigibili e seguendo di nuovo le teorie keynesiane, i liberisti con i soldi degli altri, hanno chiesto ed ottenuto l'intervento pubblico. La Fed ha risposto con il Quantitative easing ed ha inondato di liquidità il mercato finanziario.

Tutto bene? no, perchè le stupidaggini del settore privato, pagate dal settore pubblico stanno contribuendo ad ingigantire il debitone pericolosamente (in proporzione non ancora grande come quello italiano) e a minacciare il dollaro:


Questo grafico qua sopra, dimostra che malgrado gli interessi sul debito siano ormai a zero (linea blu), il debitone continua a salire (barre nere). Naturalmente gli ultimi salvataggi bancari non sono i responsabili principali del debito Usa, lo sono molto di più le guerre, gli armamenti, la conquista dello spazio ecc. ma sono la goccia che può far traboccare il vaso.

E l'economia reale ne risente anch'essa pesantemente, malgrado la borsa di Wall Street sia salita senza tregua. Una salita senza motivo che denuncia l'esplosione della prossima bolla dei titoli, simile a quella che esplose sui listini tecnologici nel capodanno del 2000. O come quella già esplosa sull'immobiliare statunitense:



Una caduta vertiginosa che ha riportato i prezzi più giù del 1982!

Visti tutti questi presupposti, per quanto tempo il dollaro riuscirà a mantenere il suo attuale valore e la supremazia mondiale? Il rischio è che prima o poi incorra in una svalutazione pesante. Che potrebbe però dare un po' di respiro alle esportazioni Usa, ma far fuggire gli investitori (o speculatori) dai bond Usa.

Cina
Ultimamente si è parlato con insistenza di un passaggio di consegne tra superpotenze, dagli Usa alla Cina. Ed in effetti l'espansione vertiginosa del Celeste Impero dava adito a pensarla così. Ma il mondo è interconnesso, e le scemenze fatte a Washington o a Bruxelles si ripercuotono anche a Pechino. Così se negli Usa qualcuno ha speculato sull'immobiliare, in Cina per non farsi mancare niente si è speculato su intere città venute su dal niente. In effetti l'idea guida era quella di pianificare l'inurbamento di milioni di lavoratori trasferitisi o in procinto di farlo, dalle campagne affamate, alle città industriose.

Il problema è che si sono commessi un paio di errori: primo, come accade un po' ovunque, quando si innescano queste dinamiche di solito si esagera: crediti facili, cementificazione selvaggia, fallimenti ecc. (in Italia abbiamo sperimentato in passato queste cose); secondo, è successo che l'immigrazione di contadini ha rallentato o non è più in grado di riassorbire l'esubero immobiliare, perchè l'industria ha minor bisogno di manodopera.

E il secondo motivo della bolla immobiliare cinese, spiega la prossima esplosione di un'altra bolla cinese, quella della sovrapproduzione industriale. L'economia cinese sta rallentando più velocemente del previsto perchè con la globalizzazione sta pagando le bolle esplose e che esploderanno in America ed Europa. Niente più credito privato, niente più acquisti di prodotti cinesi (oltre che americani ed europei).

La Cina dovrebbe incrementare il proprio debito pubblico per mettere in moto un proprio mercato interno aperto alla propria forza lavoro, in modo da sostituire la quota di esportazioni declinanti. La Cina può ancora indebitarsi molto, può autosostenersi ancora per molti decenni.

Giappone
Cosa che non può più fare il Giappone. Ha un debito in termini relativi doppio di quello italiano. Il Giappone è in stasi, non cresce, non si indebita eccessivamente perchè si ricompra il debito ad interessi molto bassi. In questo modo non crolla, ma nemmeno avanza. E' bloccato in una bolla statica tutta particolare: una crescita zero che è iniziata un ventennio fa. La situazione italiana, dal punto di vista della crescita è molto simile. Anche le cause son simili: una dirigenza anziana, inamovibile, senza idee e che blocca il ricambio generazionale.

A quanto pare poi anche il Giappone sperimenta una bolla immobiliare:
"... in Giappone i prezzi medi degli immobili sono scesi del -60% con alcune punte del -70% dal 1990 ad oggi" (www.cobraf.com)

Europa
L'Europa ha soprattutto un problema politico di integrazione. Questo fa si che la crisi importata soprattutto dagli Usa, si è abbattuta sugli elementi più deboli di un'Unine fatta male. I paesi periferici, i Piigs sono diventati i capri espiatori. Senza nulla togliere alle colpe proprie dei Piigs, questi non hanno difetti che non avessero già prima della crisi. Difetti comunque che molti di essi avevano già prima di entrare nell'euro (vedi Italia) ma che si sono acuiti nella strana struttura monetaria dell'euro. Gli europei più orgogliosi, i capi di Stato e le lobby economiche, non vogliono ammettere l'errore di un euro fatto male.

Si è pertanto trovato il colpevole nel debito pubblico, almeno in Italia, ma forse non è così:
"...La Spagna viene ora costretta all'austerità, tagli di pensioni, stipendi, aumenti di tasse, disoccupazione giovanile al 50%, decine di migliaia di persone che emigrano in Sudamerica ecc... e tutti parlano della "spread" dei tuoi titoli di stato. Ma non c'entrano niente. La Spagna ha tuttora un debito pubblico inferiore a Francia e Germania
...
Il problema era in Spagna una montagna assurda di credito bancario per costruire immobili
...
Il martellamento continuo sul debito pubblico spagnolo, "la spread" e i bonds spagnoli è una pura propaganda rivolta a coprire il ruolo delle banche"
(www.cobraf.com)

E' anche la tesi di Bagnai: il debito pubblico non centra molto, è una conseguenza del debito privato, nella crisi dell'euro. E' una crisi tutta legata all'esportazione di capitali (dai paesi più forti ai periferici) e di esportazioni di beni e servizi (bilancia dei pagamenti sbilanciata dei Piigs a favore dei virtuosi). Per l'Italia si aggiunge un problema di competitività scomparsa con l'euro. Impossibilità di fare svalutazioni competitive che in passato hanno risolto in parte i nostri problemi. Ma anche un'economia ingessata e una tassazione asfittica che blocca ogni intrapresa.

L'Italia è prima in Europa per debito pubblico (linea verde) in rapporto al Pil:
In termini assoluti non è il maggiore, ma è comunque il secondo dopo quello tedesco. Cambiano però i rapporti se si considerano i debiti totali pubblici e privati:

debiti complessivi 650x432 Verso la Bancarotta (Mondiale)   Debiti (Pubblico, Complessivo, Estero, Implicito, Immobiliare, Privato, etc): tutte le Statistiche, Stato per Stato

Non è comunque poco consolante verificare di essere dietro Regno Unito, Spagna e Francia. Questo grafico comunque evidenzia alcuni problemini europei.

La situazione della Spagna è molto grave, se con un'economia meno reattiva di quella italiana, in breve tempo ha accumulato una tale mole di debiti. Impiegherà molti anni ad uscire da questa situazione, a meno che non venga fatto come per la Grecia, cioè la remissione della maggior parte del debito complessivo. Probabilmente gli aiuti dell'Esm/ Efsf non saranno sufficienti a salvare le banche spagnole.

La Francia non è quel paradiso che sembra. Sta continuando a sostenersi con un deficit molto alto (circa il 5% in peggioramento, contro circa il 4% italiano in miglioramento). Insomma, la Francia sta per acquistare la tessera del club Piigs. Per ora si salva perchè paga interessi molto bassi sul debito. Ma appena lo speculatore si accorge dei problemi, i tassi salgono e diventa difficile ridiventare credibili (vedi Italia).

Il Regno Unito naviga sul debito con le stesse modalità degli Stati Uniti, ma forse da quanto denuncia il grafico, molto più pericolosamente. E' una nazione che ospita al suo interno il centro della speculazione internazionale, la city di Londra. Non è in bolla, è la "nazione bolla" per eccellenza.

 Voglio inserire il consolatorio grafico del debito implicito tanto per tirare un po' su il morale. Ma con un'avvertenza: il debito pubblico è reale, il debito implicito è una possibilità futura. Una previsione insomma, che non si sa quanto realistica:

debito pubblico italiano l1 Verso la Bancarotta (Mondiale)   Debiti (Pubblico, Complessivo, Estero, Implicito, Immobiliare, Privato, etc): tutte le Statistiche, Stato per Stato

Sul resto d'Europa c'è poco da dire. La Grecia continua a far parlare di se, ma una nazione zombie. Un morto che cammina. Portogallo, Irlanda, Islanda seguono più o meno le stesse orme.

Inoltre, oltre alla Spagna, piccole bolle immobiliari scoppiano qua e la:

"oggi i prezzi medi delle case in Italia sono un 50% più alti di quelli in Germania, nonostante il reddito procapita dei tedeschi sia un 23% più alto del nostro"
(www.cobraf.com)

"Il maggiore gruppo immobiliare e di costruzioni olandese BAM, ha annunciato una perdita di 400 milioni di euro e dice che l'Olanda avrà "un crollo immobiliare simile alla Spagna". BAM si aspetta un altro calo degli immobili olandesi del -15% che porti la perdita di valore medio dal picco del 2007 a -30% e che i prezzi delle case continueranno a calare fino al 2015. Bam ha messo a bilancio perdite di valore dei suoi immobili pari al 25% del suo portafoglio
...
perchè il debito delle famiglie per mutui è pari al 105% del PIL. E già ora un quarto delle famiglie olandesi che hanno fatto mutui per comprare casa hanno "equity negativa"" 

cioè l'immobile vale meno del mutuo...


La Germania è l'unica che si salva? E' sempre nelle zone alte delle classifiche, ma non è tutto oro quel che luccica. Ci sono anche li delle porcherie spazzate sotto i tappeti, e tenute ben nascoste. Ma prima o poi le bolle si palesano e scoppiano. Le bolle sono un po' come le "balle", hanno le gambe corte:

"La Commissione propone che la Bce sorvegli non soltanto i principali istituti di credito, ma in sostanza tutte o quasi le circa 8400 banche europee. Molti esponenti politici della coalizione di centrodestra al potere in Germania ritengono invece inutile che la Eurotower vigili anche su banche di dimensioni non rilevanti e non transnazionali
...
In che condizioni sono le Sparkassen e le banche regionali tedesche, da sempre vicine al potere politico in Germania…tuttobene in Germania?
...
la Bce finirà per essere chiamata a intervenire per ogni problema, e il rischio che diventi una bad bank aumenterebbe drammaticamente [dicono i tedeschi - ndr].
...
Quante sono le banche tedesche che continuano a contabilizzare secondo i criteri ” mark to fantasy ” la spazzatura subprime incorporata in questi anni e le sofferenze e gli incagli sul credito facile che ha invaso mezza Europa."

(icebergfinanza.finanza.com)

Anche il preciso e rigoroso banchiere di Dusserdolf  ha qualcosetta da nascondere: investimenti sbagliati nelle praterie dei Piigs, ed acquisti incauti nelle bische di Wall Street... Prima o poi salteranno fuori anche queste bollicine, o bollicione che siano. E poi il bund che prezza in negativo, è in bolla o no?

Ancora una classifica in cui non sfiguriamo del tutto, siamo i migliori fra i peggiori:

2011 tasso sostenibilita1 Tasso di Sostenibilita e Parassitismo 2011 (deficit gemelli...): confronti mondiali, nazione per nazione   Reload

"il TASSO DI SOSTENIBILITA’ E PARASSITISMO, che e’ pari alla somma del CONTO CORRENTE DELLA BILANCIA DEI PAGAMENTI e del DEFICIT PUBBLICO. In sintesi e’ un’indicatore che da’ l’idea di quanto in una nazione, Stato, Imprese e Cittadini dilapidano risorse prese a prestito, o dall’estero, o delle generazioni a venire
...
Il conto corrente della bilancia dei pagamenti fornisce informazioni non soltanto sugli scambi internazionali di merci (normalmente per grandi categorie merceologiche), ma anche sugli scambi internazionali di servizi, sui redditi e sui trasferimenti correnti. Per tutte queste operazioni, la bilancia dei pagamenti registra il valore dei crediti (esportazioni) e dei debiti (importazioni).
...
Come potete notare, tra le nazioni avanzate, gli USA sono a -15,8%, Giappone a -6,9% e UE a 27 a -4,7%. In sintesi gli States sono in una situazione dove attualmente prendono a prestito dall’estero o dai propri figli risorse imponenti, piu’ che doppie rispetto al Giappone e piu’ che triple di quelle dell’Unione Europea. La situazione degli USA non e’ troppo lontano in quanto a sostenibilita’ e parassitismo a quella greca
...
In Europa, tra le grandi nazioni, solo la Germania fa la formica (+4,7%), mentre l’Italia (-7,1%) e’ meno cicala di Francia (-7,4%), UK (-10,2%) e Spagna (-12,2%).

L’Italia nel 2012 dovrebbe vedere scendere tale indice a circa il 4%, grazie ad un lieve miglioramento del deficit pubblico (dal 3,9% al 3,0% circa) e soprattutto della bilancia corrente dei pagamenti (che si attestera’ in deficit all’1,0% circa)."

( www.rischiocalcolato.it )

Probabilmente non sono ancora finite le risorse naturali di questo pianeta, ma stanno esaurendosi le opportunità di crescita in tutto il mondo.

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