mercoledì 8 agosto 2012

Lo spread della sensibilità politica



Se esistesse lo spread della sensibilità politica quello di Monti sarebbe pari a zero. Incredibile, se non esistesse bisognerebbe inventarlo un premier così. In un paio di interviste consecutive (anche se in differita di un mese) è riuscito a giocarsi alleanze internazionali e di governo. Oltre ad un grande acume economico (certificata la discesa del Pil del 2,5% su base annua), oltre ad essere stato inutile per la discesa dello spread Btp-Bund, sta dimostrando una predisposizione nel provocare irritazioni politiche di ogni genere. E l'incapacità di utilizzare un linguaggio diplomatico nel trattare temi delicati.

Quando un politico (tecnico) rilascia un'intervista non può dire la verità:
1) non si può dire che in Italia è stata sospesa la democrazia parlamentare per volontà tedesche, o ventilare l'ipotesi che la stessa cosa possa valere anche per la Germania;
2) non si può dire che il tuo più grande alleato di governo stava per provocare il default dell'Italia e poi pretendere che continui a sostenerti.

E comunque, il dubbio che sia meglio la politica economica di Monti o lo spread a 1200 rimane molto forte.

Facciamo due conti.
Con Berlusconi il Pil sarebbe cresciuto a zero virgola (e di questi tempi apparirebbe già un merito) e probabilmente lo spread sarebbe a 1200 come afferma Monti.
Con Monti il Pil è sceso del -2,5% (per ora, ma penso scenderà ancora), e lo spread è mediamente a 400 punti base.

Non ho tempo di fare le dovute verifiche, ma sommariamente sono stati emessi titoli di debito pubblico, da dicembre 2011, per 120-140 miliardi di euro. quindi:

Con Berlusconi:
- Pil zero - nessun vantaggio;
- spread 1200 =  interesse del 14,5% = 140 x 14,5% = 20,3 miliardi;
- totale costo governo Berlusconi = 20,3 miliardi.

Con Monti:
- Pil -2,5% - 1650 x -2,5% = -41,25 miliardi;
- spread 400 = interesse del 6,5% = 140 x 6,5% = 9,1 miliardi;
- totale costo governo Monti = 50,35 miliardi.

Il segreto non è nella dimensione della percentuale, ma nella dimensione della somma su cui tale percentuale viene applicata. E per il momento vince il Pil sul debito (avevo già proposto il giochino qui ad aprile). E' vero che il debito è al 123% del Pil, ma non tutto il debito è stato collocato in questi 8-9 mesi. Ci vorrà quindi ancora molto tempo perchè gli sfaceli berlusconiani superino quelli di Monti.

Posto che non è possibile sapere se il Pil sotto Berlusconi avesse tenuto un trend zero, non si può nemmeno sapere se lo spread avrebbe raggiunto i 1200 punti base. Quindi la simulazione vale quel che vale. Ma è abbastanza probabile che la causa del Pil a -2,5% è da attribuire alla politica fiscale asfissiante di Monti.
Non è detto che con Berlusconi non sarebbe successo lo stesso, ma probabilmente sarebbe stato quasi meglio fare default e tornare alla lira, piuttosto che imbarcarsi in questa assurda avventura di salvataggio dell'euro che ci porterà in recessione per 20 anni.

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