martedì 28 agosto 2012

Callaghan non abita più qui



In questi giorni l'ennesima sparatoria in un luogo pubblico negli Usa. Questa volta il palcoscenico è a New York. Ma la serie di quest'anno è molto lunga e preoccupante:

"Solo nell’ultimo mese e mezzo c’è stata la strage al cinema di Aurora, quella nel tempio Sikh, la sparatoria in Texas e il week end di fuoco a Boston. Tragedie estive che allungano ancora la storia di violenze negli Usa, con teatro soprattutto le università americane: da Columbine a Virginia Tech. Massacri apparentemente senza motivo.
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Il più recente, che ha scioccato l’America, è quello al cinema di Aurora ... Il bilancio è di 12 morti.
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Solo 15 giorni dopo, il 5 agosto, l’ennesima follia: un ex militare specialista di guerra psicologica, musicista di un rock band di skinhead razzisti e xenofobi, Wade Michael Page, fa irruzione nel tempio sikh di Oak Creek in Wisconsin, uccidendo 6 persone
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È poi la volta di Boston: una fine settimana, quello del 12 agosto, fatto di sparatorie che lasciano tre morti e diversi feriti. Il giorno successivo, il 13 agosto, un uomo apre il fuoco vicino all’università del Texas: il bilancio è di tre morti, fra cui l’aggressore.
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Il 2012 registra anche altri due episodi di violenza. Uno inCalifornia, quando un ex studente entra in una classe della Oykos University, una piccola università cristiana di Oakland, e apre il fuoco sui suoi ex colleghi. Il conto è di sei morti e tre feriti. L’altro in Ohio, dove nell’affollatissima caffetteria della Chardon High School, vicino Cleveland, un ragazzo spara cinque colpi: il bilancio è tre morti."

(www.ilsecoloxix.it)

Il 2012 non è ancora finito e non è detto che questi episodi non abbiano qualcosa di contagioso. Il disperato di turno si ispira al disperato di turno precedente (magari defunto) in una spirale di violenza continua.

La popolazione è indubbiamente spaventata. L'America sembra ritornata a periodi di violenza sociale simili a quelli degli '60 e '70, quando il dilagare di droghe e criminalità organizzata, producevano eventi delittuosi a catena e procuravano paure simili. La classe media era spaventata. Spaventata di perdere il suo benessere, il suo sogno americano.
E' basandosi su questi sentimenti che Hollywood sfornava in quegli anni le serie de "Una 44 magnum per l'ispettore Callaghan" di C. Eastwood o "Il giustiziere della notte" di C. Bronson.

Personaggi vincenti e vendicativi in cui il borghese americano si immedesimava, sognando di farsi giustizia delle grandi e piccole angherie con sguardo truce e pistolettate, o di cambiare le storture della società che rendevano meno brillante il suo sogno americano.

Credo che oggi non sia più così. L'ispettore Callaghan non abita più negli Stati Uniti, o forse è passato dall'altra parte. La popolazione continua ad aver paura, ma non più dell'immigrato portoricano, delle bande del Bronx, o dei mafiosi italiani. Ha paura di se stessa, della pazzia che si insinua nel borghese stesso. Nella classe media che ora non ha più paura di perdere il sogno americano, perchè semplicemente l'ha già perso. E non gliel'ha sottratto la criminalità organizzata, ma l'élite finanziaria e politica del suo stesso paese. Gli anglosassoni Wasp che in acrobazie furbesche e truffe stanno superando di gran lunga i vituperati latini e africani.

Per questo oggi l'ispettore Callaghan ha gettato via il distintivo, e si è dato alla macchia. Ogni tanto spunta in una strada travestendosi da disoccupato, o da studente senza prospettive e spara all'impazzata contro i presunti responsabili della sua situazione.
Non so a questo punto se la nazione tifi ancora per l'ispettore dai modi rudi: forse qualcuno lo fa segretamente (quelli che meditano di prendere in pugno la magnum per difendere il proprio benessere), la maggior parte invece teme che nel suo animo recondito alberghi un piccolo Callaghan ribelle e cerca di reprimerlo...

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