lunedì 6 agosto 2012

A chi dobbiamo dichiarare guerra?



Non sono molto affascinato dalle tesi complottiste. Ma ultimamente gli strani segnali che giungono dal mondo della difesa italiana sono piuttosto inquietanti. Avevo già messo in relazione due articoli in apparenza privi di collegamento nel post "F35, alcune considerazioni".

In pratica un articolo di Mazzucco (luogocomune.net) sosteneva che stiamo vivendo un periodo di "falsa distensione" con l'Iran, per dare modo di svolgersi le elezioni americane e israeliane. E un articolo apparso su Rischio Calcolato che invece si occupava di economia: in un periodo di crisi nera per l'Italia, l'unico bilancio pubblico in crescita è quello della difesa: 18 miliardi per 90 nuovi caccia, il cui costo è però tutt'altro che chiaro. Come sono stati poco chiari gli acquisti di armamenti fatti dalla Grecia in pieno default.
Si ventilava quindi uno scambio, tra sostegno ai titoli di Stato italiani contro acquisto di armamenti americani.

E poi è apparso sul blog di Grillo un articolo del gen. Mini che mette in evidenza le incongruenze di un governo tutto orientato ad incassare più tasse e a tagliare il più possibile, ma si fa sfuggire le spese inutili più macroscopiche. Che sta accadendo?

Passaparola - La guerra di Nintendo - Generale Fabio Mini
( www.beppegrillo.it )

Il governo come è avvenuto in altri campi si appresta a varare dei provvedimenti volti al risparmio in ambio militare. Ma come sostiene Mini, si tratta di risparmi minimi (riduzione di personale, che poi transiterà in altre amministrazioni) o di facciata, ma nel complesso la spesa militare viene incrementata.

"Questo progetto [di legge] non è collegato alla spending review che nel frattempo è andata avanti, ma dovrebbe essere impostato su quei criteri di rigore, equità, sviluppo ribaditi dal Governo. Il Disegno di Legge è già passato in Commissione al Senato a una velocità così insolita che non è successo mai neanche nei periodi di emergenze anche di carattere della sicurezza. Le forze che sostengono il Governo Monti hanno così obbedito senza tante storie al indicazioni dei leader di partito, queste indicazioni sono state chiare, bisognava approvare in fretta e senza discutere.

Si è parlato di un iter talmente accelerato che doveva essere completato entro il 3 luglio e questa era stata la speranza del Ministro Di Paola, fare alla svelta "così almeno ho le mani libere per agire". Il Senato ha rispettato i tempi ... la Commissione della Camera questa discussione è stata rimandata dopo l’estate. Sfortunatamente i leader di partito, ... non hanno letto bene la proposta, magari si sono fidati del Ministro Tecnico
...
la proposta tecnica non indica quale modello di difesa vuole realizzare fra 12 anni. Non fa risparmiare un Euro e soprattutto disattende completamente sia l’indicazione del Presidente della Repubblica, sia le indicazioni del Presidente del Consiglio."

In pratica si sta votando a spron battuto un provvedimento che prevede più che risparmi, un vero riarmo.
E questo è dovuto anche alla scelta di far diventare ministro il gen. Di Paola:

"Da oltre 20 anni Di Paola è stato responsabile diretto, un valente suggeritore, compartecipe di tutte le scelte di politica militare e di politica industriale della difesa. Ha stilato direttive che hanno consegnato le nostre forze armate a una Nato che non pensa più alla difesa collettiva, ma che è stata trasformata in una specie di Spa appartenente a una holding americana dedicata a avventure di tipo mercenario in qualsiasi parte del globo, lui stesso ha firmato contratti che non esito a dire capestro per l’acquisto e la fornitura di navi e aerei che non ci servono e che smentiscono la nostra stessa Costituzione. Lui stesso ricordo che ha organizzato così una specie di marketing per conto di Finmeccanica costringendo i capi di Stato maggiore a fare i piazzisti all’estero
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Quando si parla di 90 aeroplani da qui a 10 anni, significa che si mette in piedi una capacità operativa che non avevamo neanche durante la guerra fredda. Adesso non si sa bene contro quale avversario potenziale debba essere rivolta questa forza e soprattutto non si sa bene perché nella Nato e in Europa debba ancora prevalere quel senso di avere forze armate pesanti, hard e separate se non per soddisfare così quegli appetiti industriali, oppure le velleità delle varie gerarchie nazionali.
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[in Europa] abbiamo più navi degli americani, più aerei da combattimento degli americani, molti di più di quelli dei russi, ma poi quando dobbiamo andare a fare le operazioni, ... per mandare 300 uomini in Macedonia, ... abbiamo dovuto fare i salti mortali. 300 in tutti i paesi dell’Europa. Le missioni europee sono simboliche, di pura presenza senza incidere sulla sicurezza."

E Rischio Calcolato ci ricorda che l'acquisto dei nuovi caccia "ci porterà ad essere tra i primi 10 paesi al mondo, con circa 200 esemplari, considerando che i 3/4 saranno nuovi di pacca e l’altro quarto composto da Tornado di tutto rispetto. Arriveremo al pari dell’Inghilterra ...". O l'ex Impero Britannico è parecchio decaduto, o ci stiamo montando un po' troppo la testa...
E malgrado non ci siamo mai distinti particolarmente per spirito militare, l'Italia sta assumendo un ruolo che non ha mai avuto:

"L’Unione Europea e la Nato si sono allargate, ma il carico maggiore di interventigrava sempre su 4 paesi. I primi 3: Gran Bretagna, Francia e Germania si sono già di fatto sganciati da buona parte delle avventure Nato e noi invece continuiamo e stabiliamo dei principi che ci legano a filo triplo con questo tipo di concezioni che vanno bene per gli americani, se vanno bene per gli americani. Non vanno certo bene per il mondo e soprattutto non vanno bene per noi e per la nostra politica, la nostra economia.
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ci stiamo sempre coinvolgendo in missioni all’estero che non hanno fine, secondo me non hanno neanche fini, degli scopi. Ci sono cose che lo strumento militare non potrà fare perché la politica non glielo chiederà più, è inutile che abbiamo 80 aeroplani, caccia bombardieri con un lungo raggio di azione, quando poi se si dovesse trattare di andare da qualche parte, in Georgia oppure in Bulgaria, un Parlamento o un governo dice no grazie!
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La Difesa è uno di quei comparti che spende una quota sostanziale di risorse pubbliche, ... tutto il bilancio dello Stato spende 30 miliardi di Euro nella difesa e nella sicurezza, è una cifra che non è adeguata al livello di rischio che si sta correndo. Ci sono dei rischi che non giustificano le spese, il rischio del terrorismo internazionale adesso è diminuito, noi abbiamo sempre paura, esiste sempre questa minaccia, ma dal punto di vista statistico, reale diminuita."

Ci stiamo attrezzando per non si sa quale "avventura" bellica in un periodo di spread fuori controllo, che richiederebbe ben altra politica economica di moderazione. Mi chiedo a questo punto perchè il governo che ha fatto la "riforma" delle pensioni, quella del lavoro, introdotto una tassazione soffocante, la revisione della spesa, il Fiscal Compact e altre amenità simili, permetta di Di Paola di scialacquare tanto denaro nella difesa in un periodo di relativa pace. C'è qualcosa che non torna, o esiste un'attività criminogena che neanche Monti può controllare, o c'è un piano che deve seguire un suo programma preciso che arriva da oltre oceano.

"Gli obiettivi del governo che anche questo "decreto delega" voleva perseguire, dovevano essere quelli di garantire i risparmi di cassa per contribuire al pareggio di bilancio" quindi si sarebbe dovuto effettuare delle ovvie  manovre economiche volte a ridurre i costi:

"1) l’immediata sospensione senza un termine di tempo, di ogni programma di acquisizione di materiale e sistemi d’arma, così si risparmiano i soldi, invece di andare a mettere 14 miliardi in aerei, fermiamoci ai nostri aerei. 2) Con l’individuazione di un modello di difesa da realizzare in un lasso di tempo determinato." 
E invece si fa esattamente il contrario.

Aggiungo che ultimamente mi è capitato casualmente di vedere un paio di servizi televisivi, in qualche tg speciale della Rai e al Tg5, inseriti nel contesto della scaletta giornalistica a casaccio, senza un senso logico, tra una dichiarazione di un sottopancia governativo e un servizio sul caldo incombente. Due servizi che parlavano di aerei militari e dell'ammodernamento delle nostre flotte, così simili nei contenuti a certi filmati patriottici dell'Istituto Luce degli anni '30. Mi chiedo se non ci sia una regia dietro, per cominciare ad abituarci a vedere più spesso questo genere di servizi giornalistici nei telegiornali, e non per propagandare l'efficienza dell'aeronautica, ma magari per decantarne le prodezze belliche.

Mi sto quindi ponendo delle domande e soprattutto cercando di fare delle opinioni in merito a questo strano andazzo in tempo di grande crisi economica. Per il momento queste sono le risposte che mi sono dato:

1) Proprio perchè siamo in un periodo tremendamente difficile, i politici, e tutte quelle forze oscure che agisco per nome e per conto di qualche potente innominabile, hanno deciso che attualmente le tangenti si possono incassare solo più dalle commesse militari. Pechè si tratta di spese spesso sottoposte a segreto, il cui costo non è molto verificabile, e quindi si prestano meglio a fare pastette e carte false. Del resto Finmeccaica è più che altro una fabbrica di continui scandali. E quindi il bilancio della difesa è diventato lo sfogatoio dei tangentari, dei politici, dei militari, dei partiti ecc.

2) E' vero il sospetto di scambio fra governi zoppi che paventava Rischio Calcolato e di cui ho scritto in un post precedente (F35, alcune considerazioni). Ci hanno costretti a comprare armamenti molto costosi e del tutto inutili per noi, dietro promessa da parte statunitense dell'impegno a sostenere in parte il nostro debito pubblico. Ma da come si impenna lo spread, ho paura che o lo scambio non è avvenuto, o c'è qualche fregatura nel contratto.

3) Oppure, e questa sarebbe la possibilità peggiore, si sta effettivamente programmando la prossima guerra in medio oriente. Del resto il focolaio è già acceso in Siria. Se ha ragione Mazzucco, dopo il voto in Usa e Israele potrebbe iniziare l'escalation bellica contro l'Iran. E noi italiani in particolare, potremmo essere chiamati a difendere la democrazia offesa dai Mujaheddin, e gli interessi petroliferi in pericolo dell'Eni. Allora si che ci serve avere una forza aerea pari a quella inglese...

4) Nella quarta ipotesi, quella più pessimistica, tutte le precedenti opzioni sono contemporaneamente valide.

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