mercoledì 16 maggio 2012

SOS Euro


Si mette male per gli "austerici" tedeschi. Dopo la batosta elettorale della Merkel, ultima tornata elettorale anti austerità, la Germania dovrà capitolare alle richieste del resto d'Europa. Il paladino del nuovo corso politico è naturalmente Hollande, il quale sta pensando ad una guida collegiale dell'Europa, archiviando definitivamente il duopolio franco-tedesco. 

Queste le parole di Hollande rivolte alla Germania e all'Europa:

"«vogliamo lavorare insieme per il bene dell’Ue», «mobilitando gli altri paesi dell’Europa», ha aggiunto parlando di una relazione, quella franco-tedesca, «equilibrata e rispettosa». 

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«Come Frau Merkel, voglio che la Grecia resti nell’eurozona. Dobbiamo fare in modo che questo sia possibile», ha detto il presidente francese durante la conferenza stampa. 
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soluzione (della crisi ndr) che per Hollande significa abbandonare la linea dura e esclusiva dell'austerità. «Crescita non è una parola vuota, ma il metodo migliore». Sulla riforma del patto di bilancio:«Ho detto in campagna elettorale che bisogna aggiungere la dimensione della crescita. Vediamo quali sono le formule giuridiche e le proposte per farlo». E il presidente francese ha aggiunto che ai vertici di Bruxelles, come quello straordinario del prossimo 23 maggio, bisogna «mettere tutto sul tavolo», compresi «gli eurobond». "


Il coinvolgimento di altri paesi, è sicuramente una soluzione auspicabile, anche se sarebbe ancor più democratico dare voce anche al Parlamento europeo coinvolgendolo nella ricerca di soluzioni alla crisi in atto.
Il problema dell'Europa, oltre alla moneta unica non governabile, è anche un grande deficit di democrazia. C'è sempre stato un ostacolo insormontabile tra organo legiferante, il Parlamento, e organo esecutivo, il Consiglio Europeo, formato dai capi di Stato. Quest'ultimo è assimilabile al gabinetto di governo italiano, ma la sua composizione e formazione è svincolata dai voleri del Parlamento. E' come se in Italia, il Governo non fosse emanazione del Parlamento e della sua maggioranza, ma formato dai presidenti delle 20 regioni.

L'incerta architettura istituzionale europea, permette in definitiva ai singoli Stati di continuare a considerarsi indipendenti. Quindi è apparso naturale che due nazioni importanti dell'Unione (unione solo sulla carta) si arrogassero il diritto di rappresentare tutta l'Europa. Questo è sicuramente sbagliato, per quanto grandi e potenti, Germania e Francia hanno commesso un sopruso verso gli altri europei. Che infatti hanno cominciato un pò alla volta a ribellarsi ed odiare soprattutto la Germania e le sue pretese di indirizzo economico.
Purtroppo tutto ciò è avvenuto poichè l'UE, non è una vera nazione federale, ma non è altro che una stretta alleanza economica fra nazioni. Che oltretutto, in questa crisi ha dimostrato di non funzionare.

Ora nella profonda crisi in cui si sta sprofondando l'euro e l'economia europea, credo che i tedeschi saranno obbligati, di riffa o di raffa, a mettere da parte le loro fisime sull'inflazione, sugli eurobond ecc. Tutto sta crollando molto velocemente, e c'è un solo sistema per tenere su la baracca. Mettere mano al portafoglio.

La Grecia torna al voto, rischia di uscire dall'euro, e fare un vero default, o meglio confermare quello che attualmente è stato mascherato come haircut del debito. La febbre dello spread è altissima. Se l'euro perde la Grecia, che sia o non sia colpevole dei suoi debiti insolvibili, sarà un disastro per tutti. Per primi verremo colpiti noi, gli spagnoli e i portoghesi. I nostri rispettivi spread arriveranno a quota 1000 in un baleno, e saremo costretti a dichiarare fallimento, tornare alle nostre monete e stamparne in grandi quantità per tamponare il debito. Queste nuove monete subirebbero una così forte svalutazione che sarà necessario mezzo stipendio per un pieno di benzina. Il ritorno alle monete nazionali fatto in un periodo di panico, sarebbe da pazzi. La cosa avrebbe un senso e un costo ben diverso se pianificata e ben governata in un arco temporale prestabilito senza l'assillo dei mercati.

Alla fine una crisi così grande colpirebbe anche il cuore forte dell'Europa. La Germania verrebbe anch'essa travolta dai crolli economici europei e si troverebbe circondata da nazioni con gravi instabilità sociali.
E quindi è necessario che l'Europa, le sue istituzioni economiche, in primis la Bce, salvi a tutti i costi l'euro. Anche stampandone miliardi in aperto dissenso con l'opinione pubblica tedesca. Perchè fra non molto, l'inflazione sarà il male minore, di gran lunga minore, rispetto ad una crisi epocale che può distruggere l'economia e la società europea.
Siamo ormai in una situazione di emergenza, dopo che il duo Merkosy non ha fatto altro che tergiversare ed evitare qualsiasi decisione. Si sono persi mesi preziosi.

Per questo in Europa sono tutti dalla parte di Hollande, meno i tedeschi della Cdu. In Italia sono hollandiani tutti i politici da Rifondazione al Pdl. Persino gli ex missini si augurano che Hollande spezzi l'asse dell'austerità. Del resto anche in Francia, il Fronte Nazionale di Le Pen non ha avuto il coraggio di appoggiare al ballottaggio Sarkozy. Sta diventando hollandiano, anche il nostro Monti, anche se si muove ancora in modo timido, per paura di indispettire troppo i suoi mandanti tecno-teutonici.


"Da un po' di tempo si diceva che per permettere una sopravvivenza all'Europa, la BCE avrebbe dovuto stampare più moneta di quanto si potesse immaginare. La sensazione è che i leader europei fossero già pronti per una mossa di questo tipo, tranne la Germania, minata dai timori di un ritorno iperinflazionistico a guisa della Repubblica di Weimar.

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Mario Draghi ha creato un fondo da mille miliardi di euro per aiutare le banche europee, che subitamente hanno acquistato titoli di stato delle rispettive nazioni. 

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E' stato un sospiro di sollievo per tutti, che si sono illusi di aver rimandato di un anno il problema; ma il sollievo è durato un mese. ... Dove andare a prendere i prossimi mille miliardi? Questa settimana la Bundesbank ha issato la bandiera bianca: alea iacta est. Con le buone o con le cattive, l'Europa deve avviare un piano da diverse migliaia di miliardi di moneta fresca, per mantenere l'area euro. I leader europei sono della stessa idea che l'alternativa sarebbe delle peggiori. 
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la Germania non vuole un aumento dell'inflazione, ma nemmeno abbandonare l'Europa. Vedremo però, che l'Europa non ha abbastanza denaro per stare insieme, salvo un massiccio intervento delle BCE." 


Cosa altro si può fare a questo punto, se non stampare migliardi di euro, per sostenere i debiti europei dei Piigs? Del resto la "magia" dell'austerità che doveva portare crescita (chissà come poi...) l'abbiamo provata. E ancora una volta abbiamo constatato che le magie sono solo invenzioni che funzionano nel mondo delle favole. Ma l'Europa "Alice nel paese delle meraviglie" dovrà prima o poi svegliarsi e darsi una regolata. Su due fronti: la moneta unica deve essere controllata da un governo europeo, come avviene in qualsiasi Stato moderno; l'Unione Europea deve diventare un unione democratica di fatto e non solo formale.


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