mercoledì 9 maggio 2012

Le tasse sono bellissime



Così diceva qualche anno fa un ministro della Repubblica oggi scomparso. Ma sono anche un’arma a doppio taglio. Lo Stato ne ha bisogno, e oggi con il pareggio di bilancio come nuova fede, più che mai, ma c’è un limite da non valicare.

Non solo perché è eticamente sbagliato, ma anche perché è tecnicamente controproducente. Due articoli che trattavano questo tema, usciti ieri su Wall Street Italia e Rischio Calcolato, mi hanno colpito. Trattano di argomenti da un lato contingenti e dall’altra teorici, sullo stato della tassazione in Italia.

A quanto pare, il governo italiano è in qualche modo consapevole di aver calcato la mano, soprattutto sull’imposizione immobiliare. Non solo ieri Monti si è difeso (un po’ malamente) da chi lo accusava di strozzare l’economia e provocare tragedie umane con le tasse, ma secondo questo articolo:

“per raggiungere l’obiettivo di un rapporto deficit-Pil del’1,7%, indicato nel Documento di politica economica e promesso a Bruxelles, mancano un paio di decine di miliardi. Nessuno fa affidamento sulla "spending review", nonostante la buona volontà del soldato Bondi: i 4,2 miliardi di tagli di cui ha parlato il premier Mario Monti appaiono una meta non raggiungibile quest’anno.
La paura che il 16 giugno gli italiani scoprano di non avere in tasca i soldi per versare all’Erario la prima rata dell’Imu. Fra via XX Setembre, sede del Tesoro, e piazza Colonna, dove si trova palazzo Chigi, il tam tam si fa ogni giorno più forte: "Saranno in molti a non pagare". Dall’Imu il governo attende quest’anno almeno 21 miliardi di euro, e se la prima tranche fosse deludente, la legge consente un aumento delle aliquote in dicembre. Ma se gli italiani non ce la fanno in giugno, come potranno farcela a fine anno, per di più con aliquote aumentate?”

Quindi, se si concretizzerà un parziale non pagamento dell’Imu, significa che la ricchezza liquida degli italiani  in realtà è inferiore a quella stimata.

Inoltre a quanto pare già ora si comincerebbe a percepire l’errore strategico dell’austerità del governo Monti. Errore indotto dalla Germania, ma che era facile prevedere che prima o poi potesse provocare il problema di una diminuzione del gettito fiscale a causa della recessione indotta dal governo.

“Laffer era (è?) un economista di buon senso il quale faceva notare come ci fosse una relazione fra la pressione fiscale e la ricchezza prodotta (dunque tassabile) di un paese.
Più lo stato rapina…ooops volevo dire, tassa il frutto del lavoro e dell’ingegno di imprese e cittadini meno queste produrranno. E’ necessario dunque trovare un punto ottimale fra imposizione fiscale in modo da massimizzare le entrate dello stato tenendo conto degli effetti depressivi delle tasse.
Con un grafico possiamo vedere cosa accade in Italia:”

Vedi grafico all’inizio

La pressione fiscale è così alta in italia per cui ad ogni variazione positiva del livello di tassazione si ottengono effetti talmente depressivi sulla base imponibile da ottenere meno entrate fiscali.
Il Bollettino delle entrate Tributarie di Maggio (che riporta i dati fino a Marzo 2012)
Guardate qui:


a Marzo le entrate sono andate uno schifo nonostante i copiosi aumenti delle accise sulla benzina e dell’IVA. Per la verità anche a Febbraio le e entrate sono state una schifezza, l’unico motivo per cui appaiono meglio dello stesso mese dell’anno precedente è che questo è stato un mese bisestile dunque con un giorno in più.
Avete visto come funziona bene la curva di Laffer?
Proprio bravi “i tecnici”. Stavo giusto mettendo via i soldi per mandare i miei figli alla Bocconi… ma anche no.”

Quindi l’avvitamento delle finanze pubbliche sta avvenendo prima di quanto ci si aspettasse. Gli italiani dopo 15 anni di stagnazione economica non hanno più le risorse per il colpo di reni necessario per superare la crisi. Purtroppo i tecnici come i politici di professione sono troppo distanti dalle tasche delle persone comuni, della ex classe media, per potersene rendere conto.

Oggi il premier Monti ha corretto il tiro sul suo principale alleato, il Pdl, “lisciando il pelo” al precedente governo. Forse ha capito che è necessario mantenere le acque calme per non provocare una crisi apocalittica. Inoltre, è tornato a trasformarsi in Mago Monti, promettendo tre anni di investimenti per la crescita, senza però dichiarare in quale capitolo di bilancio troverà i fondi. Cerca di tenersi i suoi alleati tranquilli dopo la batosta elettorale.

Questa sera Passera intervistato a “Otto e mezzo” ha detto che li si deve lasciare lavorare, poiché il governo ha un compito molto complicato. In realtà si sbaglia. Ha un compito impossibile, perché questa è una crisi dell’euro (vedi Mmt), e lo Stato italiano può prendere qualsiasi misura, ma non avendo potere d’intervento monetario, si tratta di misure inutili (e spesso dannose).



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