giovedì 17 maggio 2012

Indicatori di crisi


Lo spread tra titoli di stato e Bund decennali è sicuramente il più seguito indicatore della situazione delle economie europee. Si può quindi stilare una classifica delle nazioni europee più vicine al default. Dalla gafica è facile capire chi si salva e chi cammina sull'orlo del precipizio. In realtà è più facile stabilire quali nazioni non hanno problemi: Benelux, Francia (per ora), Austria e Finlandia oltre alla Germania naturalmente. L'altra metà d'Europa sta precipitando nell'inferno dell'euro-debito.

Poi c'è un'altro indicatore di crisi sociale specifico per l'Italia. E' il riapparire del terrorismo e dei suoi schemi politici paranoidi, tipico dei periodi critici:


Nuove Br in aula, "momento buono per lotta armata" 



"Un copione che ha rimandato ai vecchi processi degli anni '70. E' quello che e' andato in scena a Milano nell'aula del processo alle cosiddette Nuove Brigate Rosse. Gli imputati hanno revocato il mandato ai loro legali: "Non abbiamo nulla da giustificare e niente da cui difenderci - ha spiegato uno di loro, Vincenzo Sisi, parlando dalla gabbia degli imputati - e' una questione politica. Di fronte alla catastrofe del capitalismo, non c'e' altro sbocco che la lotta armata" 
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"Non amiamo la violenza, non abbiamo il gusto romantico della violenza - ha detto - ma e' inevitabile. Nessun gruppo di dominatori nella storia ha mai abbandonato pacificamente il potere". ... Molti gli applausi e gli incitamenti del pubblico, composto da una trentina di persona all'indirizzo dei detenuti."



Il Fai minaccia Monti: «È uno dei 7 rimasti»
Dubbi sull'attendibilità della lettera



"Ogni altro suicidio per la crisi «è ritenuto un omicidio di Stato» e sarà «punito con il marchio della vita sino ad elevare il livello a ricordo della vita»
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«Diciamo a Monti che lui è uno dei 7 rimasti - si legge in uno dei passaggi della lettera - e che il Popolo non ha nessun interesse a rimanere in Europa, a salvare le banche, a saldare i conti di uno Stato che ha sperperato per conto proprio. Il Popolo ci ha dato mandato e sacrificheremo anche le nostre vite per la causa giusta». 
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Il volantino viene però ritenuto «inattendibile» dagli esperti dell’Antiterrorismo recapitato al quotidiano “Calabria Ora” che annuncia nuove azioni e inserisce nella lista dei possibili obiettivi il presidente del Consiglio Mario Monti."


Probabilmente il volantino è falso, ma l'odio verso il premier è vero. Un altro incredibile record del nostro Mago Monti e della sua politica economica di successo: in sei mesi è riuscito a farsi odiare più che Berlusconi in 20 anni!


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