sabato 19 maggio 2012

Fate presto!



Ho come l'impressione che a distanza di sei mesi Berlusconi si stia prendendo una rivincita morale, il che è una contraddizione in termini, su tutta l'Europa che lo additava come causa prima del focolaio di crisi. Oggi il famoso titolo del Sole24ore, andrebbe rivolto all'Europa dei bacchettatori di allora (per cominciare alla Merkel).

Nella puntata del 17 maggio a Porta a Porta, il segretario Alfano ha detto che molti intellettuali ed economisti affermavano che con l'allontanamento di Berlusconi lo spread sarebbe sceso di 200-300 punti magicamente. Così non è stato, se non per merito di Draghi (Salvadebito Ltro, Forconi e spread) in un breve periodo, ed oggi la situazione con Monti ritorna quella di prima. Nessun giornalista ha avuto il coraggio di controbattere, del resto la situazione è proprio questa.

Si è utilizzata la crisi dello spread come pretesto di lotta politica, eliminando il premier e la sua maggioranza. Facendo anche un grave errore di valutazione della crisi: come se questa fosse nata nella camera da letto di Berlusconi e non nella costruzione sballata della moneta unica. Si è quindi insediato un tecnico grandemente sponsorizzato dal nord Europa, e si sono ottenuti più danni che con il precedente governo. Perchè il tecnico Monti ha dimostrato tutti i suoi limiti, utilizzando come unica politica di risanamento quella dell'inasprimento fiscale. Che ha generato solo più recessione e nessun beneficio.

Oggi Monti è il "rappresentante" del governo italiano. Crede di esserne ancora il Primo Ministro, ma in realtà non riuscirà più a fare nulla (Monti è finito, (2), (3), Monti è finito: quindi resta). Quindi occupa quella poltrona solo perchè i partiti non sanno che fare, e hanno paura delle elezioni. La sua stramba maggioranza è più litigiosa che mai. Anche perchè sono stati introdotti temi che sono da sempre motivo di contrasto tra Pd e Pdl. Non si capisce proprio perchè debbano discutere di "falso in bilancio" o di giustizia in questa fase critica. Si tratta di argomenti che andrebbero esaminati dopo le elezioni.

Sulla legge elettorale, che doveva essere il compito principale degli alleati di governo, è tutto fermo. Anche qui per causa indiretta del governo Monti. I partiti nelle ultime elezioni hanno avuto delle pessime sorprese (dovute al sostegno di Monti), e quindi la riforma in senso proporzionale non piace più. Ma non si sa cosa fare.


"...i numeri del primo turno segnalavano che il calo subito ha messo le due coalizioni in condizione di non rappresentare più la maggioranza, neppure se dovessero sommare i loro voti. A dimostrarlo, basta prendere in esame i due maggiori partiti, Pdl e Pd, che alle elezioni del 2008 rappresentavano più del 70 per cento dei voti e adesso rischiano di non arrivare al 50. Un rischio già diventato realtà in molte delle città in cui s’è votato e il Pdl è sceso sotto al 15 per cento. Ma nel Sud anche i numeri del Pd sono spesso sconfortanti."


Intanto il sostegno a Monti diventa sempre più indigesto, e per alcuni esponenti politici forse anche inutile, tanto che il Pdl rischia di dividersi.

"«Il Pdl è come il dentifricio, non riesci più a rimetterlo dentro...». Lo sfogo del Cavaliere ...

...piuttosto difficile sperare in un recupero, soprattutto finché il Pdl sarà comunque «costretto» ad appoggiare il governo Monti. Un esecutivo - dicono i sondaggi di Euromedia - che non piace al 70% dell’elettorato del Pdl

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un’idea che ronza in testa ad Ignazio La Russa ormai da un po’: riorganizzare i più critici verso il governo (e il Pdl ne è pieno) e creare alla Camera un gruppo parlamentare autonomo che sia il primo passo verso un movimento di destra «legalitario e identitario». Un partito che potrebbe dire liberamente la sua sul governo e guardare a quell’elettorato che in Francia è confluito nel Fronte nazionale di Marine Le Pen. 

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In questo schema il Pdl finirebbe per «dividersi» in due: le colombe «responsabili» nel sostegno al governo e i falchi «critici» verso Monti. Due «pezzi» destinati a confluire poi in quella federazione evocata da Berlusconi nei giorni scorsi raccogliendo però due fette di elettorato diverse."


Ma anche a sinistra, Bersani sta rilasciando più interviste del solito, come quella in cui afferma giustamente che l'unico vero problema è il lavoro. La recessione non è altro che una mancanza di lavoro. I contrasti con Equitaia e i rigurgiti di violenza terroristica e non, hanno la medesima causa: mancanza di lavoro. Bersani è anche lui intrappolato dal sostegno al governo. Il suo sogno è portare un "Hollande" in Italia, che non corrisponde esattamente all'identikit di Monti.

Cosa andrebbe fatto quindi? Tutto il contrario di ciò che afferma la Merkel (e Monti ripete a pappagallo): il rigore ci farà morire d'inedia. Invece la Bce non dovrebbe fare altro che stampare un fiume di denaro, per supportare la crescita di tutta la zona euro.

Quanto denaro? Ho fatto un piccolo e modesto calcolo. In Spagna c'è un tasso di disoccupazione al 20%, in Germania invece è circa al 7%. Ma si tratta di dati fasulli, poichè anche fra gli occupati c'è un alto numero di persone con reddito largamente insufficiente. In Germani ci sono 1 milione di precari e 8 milioni di lavoratori hanno paghe modeste. 
Senza eseguire conteggi particolarmente elaborati, estenderei il dato di disoccupazione (comprendendovi anche i sotto-occupati) spagnola (20%) a tutta l'Europa. Quindi se l'Europa ha una popolazione di circa 350 milioni di abitanti, di cui almeno la metà è potenziale forza lavoro, significa che complessivamente ci sono circa 35 milioni fra disoccupati e sotto-occupati. Questo significa che mancano redditi sufficienti per poter avere un'economia di crescita. Considerando una retribuzione media lorda annuale di 30.000 euro, mancano almeno 1.000 miliardi.

E' la stessa cifra che la Bce di Draghi ha elargito alle banche europee con il Ltro I e II. Con la differenza che tale massa monetaria è servita ad acquistare debiti, e quindi ad aggravarli. Mentre se si stampassero 1.000 mld di euro da elargire all'economia reale, genererebbero crescita economica e non nuovo debito.

Dell'inflazione non me ne preoccuperei più di tanto, anche se ne venisse generata un po' non sarebbe grave.
Ma credo che ci sia una tale arsura economica in Europa, che anche una pioggia di 1000 miliardi non riuscirebbe a toccare il suolo economico. Svaporerebbe in un attimo. Non c'è alcun pericolo di allagamenti finanziari.


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