domenica 20 maggio 2012

Brindisi: clima politico, emulazione, cani sciolti


L'attentato alla Scuola F. Morvillo, ha fatto immediatamente scattare il riflesso condizionato del terrorismo, della mafia, della criminalità organizzata. E ovvio, in Italia siamo stati abituati alle bombe del terrorismo, a quelle mafiose e forse anche a quelle di settori deviati dello Stato.

Eppure, fin dalle prime notizie, qualcosa non quadrava. Come ha scritto B. Grillo, "Cui prodest questo attentato? Alla criminalità brindisina il cui territorio sarà controllato da tutti corpi di Polizia per mesi? Alla mafia siciliana che si vendica così della commemorazione della morte di Falcone? Cui prodest la morte di una ragazza che andava a scuola?" (www.beppegrillo.it)

Ed in effetti ora si cominciano a scagionare i maggiori sospettati, dagli Anarchici alla Sacra Corona Unita.


Bomba di Brindisi: «Gesto di un uomo solo»



«In termini di probabilità, non in termini di certezza, ci è sembrato di poter escludere la matrice mafiosa. Un'analisi condivisa anche dal procuratore nazionale antimafia Piero Grasso. Potrebbe essere un gesto isolato, ma non escludiamo la matrice politica e non escludiamo che dietro il singolo attentatore materiale possano esserci altre persone» ha detto il procuratore di Brindisi Marco Dinapoli, nel corso di una conferenza stampa. Le indagini ha detto ancora Dinapoli «accreditano l'ipotesi di un ordigno azionato tramite un telecomando. Un congegno che aziona la bomba a una distanza tale da consentire di vedere la scena. La bomba sarebbe stata portata sulla scena del crimine nell'immediatezza dell'esplosione. Il telecomando, che controllava un sensore volumetrico che è stato attivato dal passaggio delle ragazze, è stato azionato poco prima» 


Io penso che sia il gesto di qualche folle emulatore, qualcuno che abbia dei suoi personali contrasti con l'istituto preso di mira, o che abbia qualche patologico odio per i giovani e la loro spensierata vitalità. I folli sono tra noi, e nel clima politico di crescente tensione, si attivano e danno corso alle loro follie distruttive.

Ricordo una storia che si raccontava nell'istituto che ho frequentato già diversi anni fa. Si diceva che un professore di chimica un pò eccentrico, avesse incautamente insegnato a un paio di studenti a fabbricare esplosivo. Qualche giorno dopo, in pieno periodo brigatista, i due fecero esplodere un pollaio. Naturalmente intervennero i Carabinieri e si avviarono le indagini, per fortuna era stato preso di mira solo un pollaio, e per fortuna il professore li scagionò. Si era trattato di una bravata, di un gesto di emulazione, di due ragazzi che vivevano in un clima da guerra civile: bombe, attentati, gambizzazioni, clima politico favorevole... ci stiamo avviando su questa strada? Oggi non ci sarebbe nemmeno bisogno della consulenza di un professore, è sufficiente fare ricerche in google...

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