lunedì 26 marzo 2012

MMT – Schema di funzionamento e variabili non considerate




Prendendo spunto dalla “Lettera a un imprenditore” di P. Barnard, provo a spiegare e spiegarmi, nel modo più semplice, il funzionamento dell’economia reale e i rimedi della MMT.
In particolare dal capitolo “Chi crea ricchezza per lei?”, Barnard fornisce delle spiegazioni particolarmente illuminanti che si possono riportare in schemi grafici.

I soggetti economici in una nazione secondo “Abba Lerner, con la sua Functional Finance… Wynne Godley, con i suoi Sectoral Balances…” e i “Circuitisti di Alain Parguez” sono “il settore governativo dello Stato con tutto l’apparato pubblico da esso gestito (GOV.), e il settore non-governativo di famiglie e aziende produttrici di beni e servizi (NON-GOV., cioè ‘il privato’). Non esistono altri soggetti.
Ciascuno di essi possiede come ovvio due tipi di ricchezze, quella finanziaria e quella dei beni.”

Legenda


I soggetti economici: i due contenitori prncipali:


1) Se esistesse solo il contenitore privato (Non-Gov), secondo l’analisi proposta da Barnard si avrebbe:

schema 1

La quantità di ricchezza che viene scambiata è sempre la stessa, questo circolo finanziario è statico. La ricchezza circola solo da un attore all'altro senza che ci sia un arricchimento vero. Un attore può arricchirsi momentaneamente a scapito degli altri, ma la ricchezza totale nel “contenitore” è sempre la stessa. 

Le banche investono denaro, ma lo pretendono indietro con gli interessi. L’interesse positivo è rimesso in circolo, ma non crea ricchezza aggiunta perché si annulla con l’interesse negativo del debitore. 

2) Per avere la crescita è necessario che qualcuno immetta ricchezza in questo circolo chiuso. Questo avviene nel caso si prenda in considerazione il “contenitore Stato” dotato di sovranità monetaria. Solo lo Stato può fare un’operazione del genere grazie al deficit di bilancio. In pratica lo Stato può “creare” ricchezza dal nulla ed immetterla in quella privata, attraverso lavori pubblici e servizi direttamente erogati.

schema 2

3) Cosa succede oggi agli Stati europei con il Fiscal Compact e l’euro? Con l’introduzione del pareggio di bilancio, e prima ancora con l’euro non controllato dagli Stati, questi si comportano come uno degli attori privati, anche se il maggiore di tutti:

schema 3


Lo Stato diventa un attore simili agli altri privati. Il circolo è chiuso come nel caso 1): non viene creata ricchezza. Lo Stato essendo l’attore più grande e potente, può arricchirsi a discapito degli altri, ma la ricchezza totale nel settore privato+pubblico rimane la stessa. La Bce, prima della Ltro di Draghi, si comportava come le altre banche senza aggiungere ricchezza. Con la Ltro la nuova ricchezza creata (1.000 miliardi) non ha ancora raggiunto l’economia reale (“Soldi regalati all’economia virtuale”) ma è andata a tamponare le falle generate dalla finanza creativa.

4) Cosa succede se invece lo Stato persegue l’obiettivo del surplus di bilancio? Cioè cerca di avere un bilancio in positivo (come è avvenuto per l’Italia negli ultimi anni) per ripagare il debito?
In questo caso lo stato drena ricchezza dal settore privato impoverendolo:

schema 4

Non può fare altrimenti, poiché gli è impedito di creare ricchezza, si deve procurare la stessa sul mercato quasi come un attore privato per finanziarsi, e se non è sufficiente può utilizzare il potere di imposizione fiscale. Questo è quello che sta avvenendo in Italia con un livello di tassazione in costante crescita. 

5) Giustamente Barnard afferma: “esiste a dire il vero un altro contenitore esterno a NON-GOV. e che in effetti può riversare beni finanziari al netto in esso. E’ il contenitore delle nazioni straniere, che se compra da noi più di quanto noi compriamo da loro, ci lascia nei libri contabili valuta al netto che ci arricchisce”:

schema 5

6) In questo caso, le “nazioni straniere” possono sostituirsi allo Stato con sovranità monetaria (schema 1) e immettere ricchezza nel sistema nazione, se si ha una bilancia commerciale positiva. E’ il caso della Germania oggi. Ma come è ovvio, per un gruppo di nazioni che si avvantaggiano, c’è un gruppo di nazioni che è in passivo. Il numero di nazioni non è infinito, le bilance commerciali si devono equilibrare:


7) E da dove prendono la ricchezza le nazioni con bilancia commerciale in passivo? La risposta è ovvia: si impoveriscono (caso di Italia, Spagna, Grecia, forse Francia ecc.) o creandola attraverso il deficit di bilancio (caso macroscopico degli Usa). Perché tutte le nazioni del mondo possano avere una bilancia commerciale attiva, dovrebbero esportare su Marte! Il deficit di bilancio è l’unico vero motore per produrre ricchezza.


8) Piccola critica. Rispetto allo schema semplificato proposto per il settore privato e le banche nella figura 1), è necessario valutare il reale funzionamento della “leva bancaria”. Questa permette agli istituti di credito di investire una quantità di denaro maggiore rispetto a quella effettivamente depositata. In pratica anche le banche private sono in grado di “creare” denaro, anche se poi dovrà essere restituito. Il capitale “C” e l’interesse “I” immessi e prelevati dalle banche si annullano come nello schema 1). Il valore “V” della ricchezza totale viene però moltiplicata; rimane comunque a disposizione nell'economia reale sotto forma di lavoro o valore dei beni.

Dati:

D1 = deposito dei privati;
n = leva bancaria;
C = capitale investito dalle banche = n x D1
I = interesse pagato per l’utilizzo di C
V = valore complessivo della ricchezza

schema 8

In teoria, le banche prestano più denaro di quanto ricevano in deposito. Questo denaro viene utilizzato per finanziare attività e beni, che rimanendo nell’economia reale, costituiscono un arricchimento della stessa (il valore V aumenta). In un’economia sana, in cui per ogni investimento c’è un sottostante fatto di beni e lavoro, questa moltiplicazione di “pani e pesci” funziona bene. L’unico problema in cui potrebbe incorrere un sistema siffatto è la mancanza di liquidità sufficiente per la restituzione di capitale più interesse. Credo che tale problema potrebbe essere controllato utilizzando un moltiplicatore della “leva bancaria” idoneo. Oggi questo sistema non funziona più, probabilmente si è inceppato per mancanza di fiducia. Sono stati concessi troppi prestiti facili in passato (per es. settore immobiliare, e ad aziende in crisi) che si sono rilevati inesigibili, ora per contrappasso le banche hanno chiuso i rubinetti del credito a tutti. Il credito facile ha danneggiato anche le banche. Quindi di fatto queste stanno bloccando il sistema.

9) Attualmente il sistema i circolazione della ricchezza nel settore privato è quasi uguale a quello appena descritto. Il sistema pubblico, almeno in Europa, si comporta come un attore privato. 
La differenza sostanziale, rispetto alla figura 8), è nel sistema di investimento che banche e speculatori finanziari si sono inventati negli ultimi 10 anni. E’ l’economia dei derivati che fa si che per ogni dollaro investito nell’economia reale, nove sono investiti nella finanza creativa. Si tratta di un sistema finanziario che attira investimenti (ricchezza) e li distrugge o li accantona, aspirandoli dall’economia reale che esiste per soddisfare i bisogni umani, verso un'economia virtuale basata sul nulla.

schema 9

In termini semplicistici ci sono più canali che drenano ricchezza dal settore privato verso un limbo bancario/finanziario:
·        Direttamente dalla ricchezza privata verso la finanza sgangherata e creativa;
·        Dal settore privato allo Stato che deve rincorrere il pareggio di bilancio e sanare il debito;
·      Lo Stato dirotta parte delle sue entrate verso le banche da salvare a causa della finanza creativa (in Usa salvataggi diretti di banche, in Europa per esempio attraverso il fondo salva Stati, oberati di debiti verso investitori istituzionali, fra cui le banche stesse);

L’aumento della ricchezza nell’economia reale con la “leva bancaria”, non è più in grado di tamponare le perdite dovute agli esoterici investimenti nella finanza creativa. La soluzione migliore sarebbe separare nettamente l’economia reale da quella virtuale finanziaria, lasciandola al suo destino. Ma ormai l’economia reale è gravemente danneggiata e non ha più la forza di auto rigenerarsi. E’ necessario un intervento come quello schematizzato nella figura 2):

creazione di ricchezza da parte dello Stato e abbattimento del debito pubblico attraverso il ricorso dell’emissione di moneta senza debito. Le banche ed il loro potere va ridimensionato, la crisi è dovuta proprio dall’aver lasciato carta bianca agli istituti di credito sovranazionali, che si sono inventati strumenti finanziari improbabili. Le banche vanno lasciate fallire e quindi nazionalizzate, il potere economico deve tornare in mano statale. La politica ha dimostrato spesso di saper gestire male questo potere, ma a quanto pare banchieri e finanzieri sanno fare di peggio!

Una volta ricostruita l’economia reale, sarà possibile farla marciare alternando i modelli dello schema della figura 2) con quello della figura 8), in modo da evitare di immettere eccessiva quantità di denaro pubblico nel ciclo economico. Pubblico e privato devono concorrere al progresso sociale e non alla distruzione della propria base socio-economica come sta avvenendo ora, dove uno o più degli attori economici (banche, Stato) sta sottraendo risorse agli altri.

Nessun commento:

Posta un commento