giovedì 16 febbraio 2012

Recessione tecnica



Complimenti al Mago Monti, le sue magie cominciano a funzionare. C'è solo un problema. Probabilmente il nostro mago ha impugnato la sua bacchetta al contrario, e gli effetti sono stati opposti.

Italia in recessione, Pil -07% a fine 2011

"Il prodotto interno lordo dell'Italia nel quarto trimestre 2011 è calato dello 0,7% sul trimestre precedente e dello 0,5% su base annua. Lo rileva l'Istat nella stima preliminare. Il Pil è in calo per il secondo trimestre consecutivo: si può dunque parlare di «recessione tecnica».

IL DEBITO NEL 2011 - Intanto la Banca d'Italia ha comunicato che a dicembre 2011 il debito pubblico italiano si è attestato a 1.897,9 miliardi, in aumento di 55,1 miliardi sui 1.842,9 miliardi di fine 2010 e in calo dai 1.904 miliardi del mese di novembre."

Per fortuna arriva il fido scudiero Passera, e probabilmente prossimo premier in pectore, a rassicurare gli italiani:

"...i dati sul Pil in profondo rosso nel quarto trimestre del 2011 non sono una sorpresa per il governo e anzi erano ampiamente attesi: «Sono una conferma di quanto ampiamente previsto e del fatto che proprio da lì dovevamo partire, come abbiamo fatto, con riforme e interventi strutturali»."

Anche se dall'estero ci fanno i conti in tasca deducendone che finiremo il 2012 con Pil a -2.2% (Fmi) non ci dobbiamo preoccupare. L'importante è non guardare i telegiornali o leggere i giornali soprattutto quando parlano della Grecia. Bisognerebbe far sintonizzare le tv solo su S. Remo.

"...tuttavia Passera resta fiducioso «un ottimismo che viene dal consenso del Parlamento e dell'opinione pubblica, questa è la grande spinta»."

Ma arriverà prima o poi il momento della crescita. Promesso. Giurin giuretta. ecco il programma passeriforme:

"IL PIANO PER LA CRESCITA - «Messi i conti in sicurezza» il rigore va ora accompagnato «da un'insieme di iniziative per la crescita». Un piano in parte già avviato e che, al netto di liberalizzazioni e riforma del Lavoro che, nell'ordine, prenderanno il largo entro marzo, prevede almeno sei-sette capitoli: «Infrastrutture, competitività e internazionalizzazione delle imprese, innovazione, costo e disponibilità del credito, costi dell' energia, semplificazione». Sulla modernizzazione delle infrastrutture è in corso una forte accelerazione con l'impegno a sbloccare opere per 60 miliardi entro quest'anno: «Una messa in moto oltre le aspettative, un passaggio fondamentale per la competitività del Paese»."

Il catalogo pubblicitario è invitante. Speriamo che poi la sostanza non sia insipida come le liberalizzazioni. Ma intanto la cura continua a non convincere. E soprattutto preoccupa quello che si vede e si sente arrivare dalla Grecia. L'Italia non è la Grecia, dice Mago Monti. Però intanto l'Italia soffre degli stessi mali: lo strozzinaggio imposto dall'euro, che non ci consente di gestire il debitone con la svalutazione e stampando moneta quando serve. Per fortuna abbiamo inventato S. Draghi da LTRO, ma sarà sufficiente? e soprattutto per quanto tempo ancora potrà tenere aperta la "copisteria"?

Se non interviene una magia vera, il rischio è quello prospettato da www.beppegrillo.it:
"Se in Italia ci sono 19 milioni di pensionati e quattro milioni di dipendenti pubblici su 60,7 milioni di abitanti, allora quanti italiani devono pagare le tasse per mantenere in vita il 38% della popolazione escludendo bambini, studenti e disoccupati?

Questo è il dilemma di Monti. Il problema è stato risolto dai precedenti governi con l'aumento del debito pubblico, ma il debito ora è bloccato. Monti sta spremendo come un limone la società produttiva, ogni categoria sociale, persino le tesorerie dei Comuni. L'Italia ha la tassazione più alta d'Europa, se Monti continuerà in questa direzione esploderà l'evasione. Infatti, meglio un evasore vivo di un contribuente morto e molti imprenditori stanchi di fare gli eroi stanno trasferendosi all'estero insieme ai loro capitali. Le tasse si possono solo diminuire, non aumentare. 

Gli aspiranti pensionati, in particolare i quaranta/cinquantenni, sanno che in pensione non ci andranno mai e si disputano i pochi posti di lavoro con i giovani, sempre più disoccupati. Ma questo Monti non lo sa... Le leve del debito e dell'aumento delle tasse non sono più utilizzabili mentre il gettito fiscale è destinato a diminuire drasticamente per il fallimento di decine di migliaia di imprese e per il mancato Irpef di un milione di disoccupati in arrivo. La spesa è in contrazione. 

L'unica alternativa per Monti è la rottura del Cerchio Magico dei pensionati e dei dipendenti pubblici che finora hanno sofferto la crisi meno dei privati. L'adozione della soluzione greca è inevitabile. Licenziamenti di decine di migliaia di dipendenti della Pubblica Amministrazione e taglio delle pensioni sopra a un certo tetto con l'introduzione della pensione massima che potrebbe essere di 2000 euro al mese.

Monti non ha scelta, ma preferisce non scegliere perché sarebbe subito defenestrato. Non gli è possibile neppure mettere mano alle Province. Ma il Cerchio Magico è destinato a rompersi. La clessidra non si può fermare. Intere aree del Centro Sud vivono di pubblica amministrazione e di pensioni. Non si lasceranno morire di fame per salvare le banche. I tesserati dei sindacati sono in prevalenza dipendenti pubblici e pensionati. La Confindustria rappresenta gli interessi di concessionari alla Marcecaglia e alla Benetton, incollati alla greppia dello Stato, i partiti responsabili del disastro vivono ormai solo negli annunci mortuari dei giornali camuffati da articoli. Il Paese è dentro una camicia di forza. Può succedere di tutto."

Soprattutto se si continuerà a comprimere la democrazia per impedire che i cittadini si pronuncino sui temi dell'economia. Ieri l'altro Diliberto in tv (Ballarò) ha prospettato l'eventualità che l'Europa stia facendo di tutto per non accontentarsi degli interventi del governo/parlamento greco, per un motivo molto semplice. Si vuole evitare che il popolo greco venga chiamato ad elezioni anticipate fra un mese. Se ciò fosse vero, ci troveremmo in una situazione molto grave e potenzialmente esplosiva.

Aggiornamento ore 15:30

La Grecia rende i mercati nervosi. Ancora una volta, l'andamento dello spread sta a dimostrare che la crisi arriva dall'esterno. Monti corre ai quattro cantoni dell'Europa per pubblicizzare il rinnovamento della politica italiana e farsi bello (con il lavoro di Draghi), ma è tutta fuffa. In realtà non ha combinato un bel nulla, anzi aumentando le tasse e i tagli alla spesa pubblica acuisce la crisi.



Infatti lo spread btp-bund è tornato a livelli di agosto 2011, dopo aver sfiorato quota 350. E la nuova risalita non dipende da cosa ha fatto o non ha fatto il governo italiano, ma dal clima generale dell'economia dell'area euro, in particolare dalle sorti della Grecia. Se la Grecia dovesse fare default ci sarebbero pesanti ripercussioni su tutti i paesi del Mediterraneo.

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