lunedì 13 febbraio 2012

Grecia distrutta, mercati felici


Che dire, mentre la Grecia brucia e cova sotto la cenere un risentimento anti europeo, i mercati festeggiano. Lo spread btp-bund decennali scende verso quota 350 punti. Le borse sono spumeggianti. Questo è bene, ma è male che avvenga sulle spalle di un popolo.


Su Linkiesta (www.linkiesta.it) M. Boldrin scrive che gli italiani sono l'unico popolo a solidarizzare con i Greci. Che questi ultimi in pratica meritano queste misure perchè hanno chiesto a prestito un sacco di soldi senza prevedere se fossero stati in grado di restituirlo, e quando se ne sono resi conto hanno truccato i bilanci. Può essere, ma non bisogna dimenticare che è stato il mondo finanziario anglosassone ad insegnare ai greci ad accedere ai prestiti, a rassicurarli e poi ad insegnargli come truccare i conti.

Non so se il programma economico stabilito per la Grecia possa aver successo. Ho i miei dubbi. Papademos nel discorso al Parlamento di ieri sera ha affermato che tagliare stipendi, posti di lavoro, tagliare spese e aumentare le tasse sono tutti provvedimenti a favore dello sviluppo futuro della Grecia. Che ci sarà un'inevitabile recessione iniziale ma poi si apriranno le porte d'oro dello sviluppo economico. Mi chiedo come potrà risorgere l'economia greca dopo tale salasso. Non ci sarà più un mercato interno, la gente non troverà più lavoro e non consumerà più beni.

Inoltre c'è il rischio che la protesta di piazza continui con la stessa crudezza di questa notte.
"Ad Atene sono stati dati alle fiamme almeno 45 edifici. Sono almeno 120 le persone ferite. Tra loro ci sono 50 poliziotti e almeno 70 manifestanti. Il sindaco di Atene, Giorgos Kaminis, ha riferito che alcuni dei manifestanti hanno provato a fare irruzione nel palazzo del municipio, ma sono stati respinti. «Una volta ancora, la città è stata usata come leva per provare a destabilizzare il Paese», ha detto. Per poi aggiungere: «I danni sono irreparabili». Scontri si sono verificati anche in altre sei città; i peggiori nella città centrale di Volos, dove il palazzo del comune e una agenzia delle entrate sono stati danneggiati dalle fiamme."

Papademos spinge il suo governo ed il Parlamento verso la distruzione economica del paese, ma fra un mese non sarà più premier (mi ricorda una certa vicenda nazionale con termine 2013...).
"Intanto sono 43 i parlamentari espulsi dai partiti di governo dopo che hanno manifestato il dissenso sul piano votato nella notte."
...
"Un portavoce del governo Pantelis Kapsis ha annunciato elezioni anticipate. «Questo governo ha a disposizione un mese e mezzo di lavori (...) chiuderemo a marzo (il lavoro sul prestito e sul piano di disindebitamento) e le elezioni si terranno in aprile»."

Mi chiedo come usciranno i partiti responsabili di tutto questo, dopo il voto. Probabilmente non bene. Probabilmente la politica decisa questa notte non potrà essere messa in pratica, o a causa di un Parlamento frammentato, o di un Parlamento retto da una nuova maggioranza antieuropea.

Anche in Italia si vedono già gli effetti sulla politica dell'appoggio incondizionato al governo Monti.
Puglia, Milano e Genova: il “finto nuovo” del Pd perde ovunque

"A Genova sconfitte sono state sia la sindaca uscente Marta Vincenzi sia la deputata più televisiva della stagione veltroniana, Roberta Pinotti. La Pinotti è stata superata sia pur di poco dalla stessa Vincenzi. Che cosa hanno in comune i tre candidati sconfitti? Per l’appunto quello di rappresentare il “finto nuovo”. Gli elettori posti di fronte a una scelta cruciale hanno preferito il nuovo vero, cioè candidati di sostanza in grado di mostrare una biografia “tracciabile”. Sia Nichi, sia Pisapia, sia oggi Marco Doria hanno un profilo ben delineato, esprimono un’area della sinistra a confine fra radicalismo e riformismo, sono soprattutto prodotti non mediatici."

Ma soprattutto forse non riconosciuti come parte della casta, che dopo essere stata complice di ogni nefandezza, si è appiattita sulla politica austerica di Monti. Sperando che questi riesca a salvarla prima di essere travolta dall'antipolitica e dalla ribellione delle piazze.

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