mercoledì 25 gennaio 2012

Spread giù, Tir fermi.



Anche ieri buone notizie per quanto riguarda lo spread che scendendo ha sfiorato quota 400. Continua quindi il trend positivo evidenziato nel precedente post ("Forconi e spread")

Meno buona è invece la capacità di governo del paese dell’attuale esecutivo tecnico

“Davanti a responsabilità di questo tipo un governo politico avrebbe agito diversamente - ha spiegato segretario generale della sigla sindacale Trasportounito - avrebbe pensato a mantenere gli equilibri sociali, non a farli esplodere". Longo ha accusato l'esecutivo di snobbare il problema e lasciare che "il Paese vada in emergenza" “

Evidentemente mancante della necessaria esperienza dei politici navigati. I tecnici hanno indubbiamente delle capacità gestionali ed amministrative, ma mancano di quella “cattiveria” buona del politico abituato alla grinta dei comizi, di quella passione rude di chi cerca di imporre il suo punto di vista. E rischiano di lasciarsi sfuggire di mano la guida del paese.

“Questa mattina sono rimasti chiusi tutti gli stabilimenti del gruppo Fiat a causa del mancato rifornimento di componenti provocato dallo sciopero degli autotrasportatori. Hanno sospeso l’attività produttiva del primo turno di lavoro dalle 6 alle 14 le fabbriche di Melfi, Cassino, Pomigliano, Mirafiori e Sevel Val di Sangro.”

La passività del governo tecnico, preoccupa anche i suoi “mandanti”, cioè i tecnocrati europei che quindi si son dovuti far sentire, per dargli la sveglia:

“La conferma arriva anche dalla Commissione Europea. «Il ministro italiano degli Interni, Anna Maria Cancellieri, ha assicurato al vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani, in una telefonata, che il governo italiano intraprenderà tutte le misure necessarie per porre fine ai blocchi» si legge in una nota della commissione. «Nella conversazione telefonica col ministro - si legge nella nota - Antonio Tajani ha espresso la sua preoccupazione per la possibile interferenza dei blocchi con la libera circolazione delle merci nell'Unione europea, dato che molti camion degli altri stati membri usano le strade italiane. Quando si verificano tali ostacoli, gli stati membri dovrebbero adottare misure necessarie e proporzionate in modo che la libera circolazione delle merci sia garantita nel territorio dello Stato membro».”

E’ necessario che il governo a questo punto agisca con molta attenzione, già c’è scappato un morto, benché a causa di un incidente stradale. Non sempre l’uso della forza è il modo migliore di risolvere queste problematiche. Il rischio è quello di ritrovarsi a confrontare con un movimento in stile “No tav”, ma esteso su tutte le strade d’Italia, e non in una ristrettissima area geografica.

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