mercoledì 11 gennaio 2012

Ottime notizie




La Germania sta per sfiorare la recessione, è previsto per quest’anno una crescita del Pil dello 0,1%, in altri paesi del nord Europa si prevede addirittura un Pil in recessione. Per non parlare della Francia che è sempre in bilico tra crescita zero e decrescita.

Si tratta di pessime notizie per l’Europa, ma ottime per i paesi PIIGS e quindi anche per l’Italia, che sono stati sottoposti a una intensa cura di austerità. E la politica di correzione del bilancio con aumento della fiscalità e taglio delle spese, non solo sta incrudendo la crisi in paesi già falliti come Grecia e Portogallo, ma sta portando anche gli altri PIIGS verso lo stesso risultato.

Ma come era ovvio, prima o poi la crisi sarebbe salita anche ai piani alti del Titanic. In pratica, ora anche ai tedeschi diverrà evidente quello che non vogliono vedere, cioè che i debiti del sud Europa sono andati anche e soprattutto a beneficio dell’economia tedesca. Quindi i debiti fatti dai paesi del sud Europa sono in effetti anche in parte della Germania.

E’ grazie a questo maestoso indebitamento che le industrie tedesche hanno potuto “esportare” internamente all’Europa le loro merci, e fare grandi affari. Ora anche la Germania dovrà rendersi conto che l’economia capitalista, non è basata sui conti in regola, ma sul debito pubblico e privato (garantito dallo Stato). In pratica abbiamo vissuto in un’economia sovietica e non ce ne siamo mai resi conto.

L’Europa economica, di fatto già si comporta come un’unica nazione, con macro aree più produttive ed aree più depresse. L’Europa assomiglia sempre più a un’Italia in grande ("Germania leghista") con la Germania grande area manifatturiera per eccellenza, che fa la parte della pianura padana, la Francia e l’Italia stessa che sono un po’ come il centro Italia, e i Piigs che si comportano come le regioni meridionali italiane.

Se la crisi attanaglia il sud che si “rifiuta” di acquistare i prodotti realizzati al nord, alla fine anche questa parte più sviluppata e ricca viene contaminata dalla crisi.

La speranza è ora che il nord Europa riconosca l’errore della politica adottata finora: l’austerità è sicuramente eticamente giusta, ma economicamente dannosa, soprattutto in questo periodo di crisi profonda del capitalismo occidentale.
E’ auspicabile che almeno i fatti economici, visto che le teorie non sono state credute vere, facciano rinsavire la classe politica tedesca e si provveda ad interventi più incisivi della Bce, si allenti l’austerità nei paesi già sull’orlo del fallimento e si proceda all’emissione di Bond europei che permettano almeno di finanziare investimenti nelle infrastrutture e nelle opere pubbliche in generale.

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