sabato 7 gennaio 2012

Mago Monti (2)



Al Mago d'Italia stanno scarseggiando le magie, o forse quelle messe in campo (una manovra da 30 miliardi) non sono molto potenti. Adesso ci prova con l'immagine, visto che la sostanza non funziona. Un bel tour per l'Europa a dire cose esilaranti (in stile berlusconeide) tipo: le banche italiane sono solide... intanto Unicredit chiede un aumento di capitale per 7,5 miliardi di euro e perde il 37% in borsa in tre giorni (www.corriere.it). 

Bene. Molto bene anche lo spread Btp-Bund decennali, che in realtà non ha mai beneficiato del cambio di governo. Ieri ha raggiunto i 530 punti base, e si avvia verso i valori già toccati con il precedente governo. Monti deve stare attento, perchè è vero che lo spread alto è la sua assicurazione sulla "vita del governo", nel senso che se rimane alto nessuno vuole il suo posto. Ma è anche vero che se non ci sono miglioramenti, i politici penseranno di essere stati messi in disparte per niente e lo defenestreranno brutalmente.

Come si dice qui:
"Anche Mario Monti è un bravo venditore di tappeti, ovvero di illusioni"

"Che c’è di meglio di un professore, per toglierci dai guai in una situazione di incertezza finanziaria «condotta egregiamente per l’ennesima ristrutturazione ai danni del costo del lavoro e delle condizioni di vita di tutti?». Tesi sostenuta in modo militare dai media mainstream: o Monti o il diluvio, solo lui può salvarci. La politica? In macerie. Archiviato il guitto di Arcore, è crollata anche «l’aspettativa illusoria di un centrosinistra che ha “governato” la crisi gettando nella disoccupazione e nella miseria una larghissima fetta di popolazione»"

E si. Anche l'ex opposizione, ora parte della maggioranza ne esce piuttosto male. Va bene che anche i berluscones sono coinvolti nel sostegno del governo, ma lo hanno fatto sotto ricatto e pressione del Capo dello Stato. L'opposizione poteva chiedere le elezioni e vincerle.

E a proposito del Presidente della Repubblica:
"Napolitano soccorre Monti ma il premier è in difficoltà"

"Nelle dichiarazioni ufficiali le difficoltà non emergono ancora, Mario Monti sostiene che i nostri fondamentali sono in regola, ma i fatti e le crude cifre della crisi economica sono piuttosto eloquenti e rivelano una crisi di credibilità sui mercati internazionali che non accenna a diminuire
...
La crisi è dovuta al fatto che la comunità economica internazionale e i mercati finanziari ancora non si fidano della nuova compagine governativa guidata da Mario Monti. I punti di ricaduta di questa crisi vengono ben rappresentati da uno spread che non riesce a scendere sotto i 500 punti, un mercato borsistico che resta ondivago verso il basso, un sistema bancario che non riesce a ritrovare credibilità sui mercati e tra i risparmiatori, una disoccupazione in continua crescita e una previsione terrificante del Pil italiano che nel 2012 per la prima volta da decenni dovrebbe arretrare di quasi 2 punti. Perchè malgrado tutte le rassicurazioni il governo Monti ha il fiato corto? L'ipotesi più credibile è che la manovra di Mario Monti sia talmente recessiva da creare scetticismo negli stessi mercati, in genere piuttosto cinici. In effetti le uniche cose certe fino a questo momento sono un aumento inaudito della pressione fiscale, una diminuzione del salario reale, un taglio delle pensioni. In una parola. Una politica depressiva che non fa sperare granchè in termini di crescita economica. In queste condizioni, con una previsione di recessione così forte è difficile che l'Italia possa riacquistare la fiducia che gli serve. Da questo punto di vista il premier Mario Monti si gioca tutta la sua politica negli incontri che avrà a Bruxelles nelle prossime ore. Ma secondo molti osservatori è difficile che con liberalizzazioni dimezzate e qualche incentivo all'impresa la tempesta si plachi. Ci vorrebbe ben altro, qualcosa simile a un new deal che però non si intravvede"

Esatto. Per la seconda fase, Mago Monti dovrebbe mettere in campo una magia veramente dirompente: per esempio cominciare a contestare la politica economica imposta dai tedeschi, e pretendere da M. Draghi e dalla Bce interventi meno cervellotici e più efficaci del LTRO. E poi preparare il piano "B" di uscita dall'euro...

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