mercoledì 21 dicembre 2011

Liquidità



Le banche italiane andavano rifinanziate con almeno 15-20 miliardi di euro, si diceva giorni fa, invece ne hanno chiesti 50! Erano proprio messe male.

Si spera che questa nuova liquidità profusa dal buon M. Draghi serva anche a rimettere in moto l’economia e rifinanziare le aziende (a tassi umani) che oggi non trovano più fidi, o li trovano a costi da strozzinaggio.

Le banche dovrebbero poi avere il compito, non molto pubblicizzato, di acquistare titoli di Stato. Ma probabilmente la cifra messa in campo oggi è ancora troppo piccola per essere considerata sufficiente a mettere il debito pubblico italiano in sicurezza.
Un piccolo effetto c’è stato, lo spread è sceso fino a 450 per poi tornare a salire verso quota 480-490.

Anche gli analisti sono rimasti sorpresi, il bazooka di M. Draghi ha fatto cilecca? “«Non è escluso - dice Drusiani - che le banche impieghino i fondi Bce per rafforzare il proprio patrimonio in base ai nuovi requisiti»” (http://www.ilsole24ore.com), quindi tutta quella liquidità servirebbe soltanto per sistemare i bilanci bancari secondo i requisiti dell’EBA (Autorità Bancaria Europea).

E poi il meccanismo ha qualcosa di paradossale in se. Le banche emettono obbligazioni con garanzia statale, di una nazione altamente indebitata e a rischio solvibilità. Sulla base delle obbligazioni “garantite” le banche italiane accedono al LTRO ( longer-term refinancing operations ) della Bce. Quindi con quella liquidità al costo dell’1% rifinanziano lo Stato (che le garantisce), con titoli aventi rendimenti sicuramente superiori. Quindi con un guadagno per le banche che si comportano da intermediarie.

Non sarebbe costato meno l’acquisto diretto della Bce al tasso dell’1% di titoli dei paesi periferici? Va bè… meglio questo Ltro che niente, si potrebbe dire, però è un fatto che le autorità europee sono sempre propense ai ragionamenti contorti e ipocriti: pur di non affermare che l’Europa non si comporta come Usa, UK e Giappone si inventano giochetti complicati.

Oggi era l’inizio del meccanismo anticrisi Bce. Probabilmente non convince ancora i mercati, ma abbiamo tre anni di tempo per verificarne il funzionamento. Vedremo se alla prossima emissione di titoli italiani questa nuova liquidità (o altra in programmazione) riuscirà ad abbassare lo spread con i titoli tedeschi. Se avverrà, potremmo forse dire che Draghi ha salvato l’Italia e l’Europa, mentre Monti faceva il possibile per affossare il già risicato Pil italiano.

aggiornamento ore 18:00


A proposito di ipocrisia e strade tortuose, questo articolo è veramente chiarificatore:

Il Piano furtivo di Draghi
www.comedonchisciotte.org


"Il piano di Draghi è in effetti una sorta di alleggerimento quantitativo fatto entrare dalla porta di servizio, la principale differenza è che le banche vengono usate come intermediari dell’acquisto di bond. Ma, alla fine dei conti, è la stessa cosa, il che vuole dire che la BCE ha stampato soldi in cambio di collaterali rischiosi che stanno rapidamente perdendo di valore."


"Draghi deve anche nascondere il fatto che la nuova struttura elude “la clausola di non salvataggio” (Articolo 123) del Trattato di Funzionamento dell’Unione Europea. Alla banca centrale è strettamente proibito di fornire un finanziamento monetario agli stati membri. Ma, come abbiamo visto, il programma è destinato a spostare i capitali verso il debito sovrano, fornendo quindi un supporto fiscale ai governi. In altre parole, l’astuto Draghi sta eludendo le regole e sta furtivamente attuando operazioni da “prestatore di ultima istanza. Ce n’è abbastanza per mettere in agitazione parecchie persone a  Berlino."


"Il Presidente francese Nicolas Sarkozy ha detto che l’aumento di dotazione di fondi della BCE significa che i governi dei paesi come Italia e Spagna possono contare sulle proprie banche per acquistare le loro obbligazioni. “Ciò significa che ogni stato può affidarsi alle proprie banche, che avranno liquidità a loro disposizione”, ha riferito Sarkozy ai giornalisti alla riunione di Bruxelles."

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