martedì 13 dicembre 2011

BerlusMonti




Ma non era il governo Berlusconi quello inconcludente che cambiava di continuo le manovre senza trovare una soluzione?

Mi pare che anche il governo Monti non sfugga a questo modo confuso di governare. Prima l’indicizzazione delle pensioni era bloccato al di sopra dei 600 euro, ora si cambia idea, e si tassano al 25% le “pensioni d’oro” ed il limite per il blocco indicizzazione sale a 1400 euro. Ed inoltre si tassano i conti correnti con una tariffa fissa di 34 euro (dopo la benzina, un altro colpo d’ingenio!).

Anche l’Ici (o Imu) subisce un altro cambiamento con l’introduzione dello sconto famiglia. Probabilmente ci si è resi conto che un aumento del 60% delle rivalutazioni catastali porta a un valore immobiliare molto simile a quello di mercato. In certi casi particolari forse anche superiore. Molti si ritroveranno a pagare una rate del mutuo aggiuntiva o qualche sorpresa nell’affitto.

All’inizio i capitali scudati erano tassati all’1,5%, e i tecnici delle camera avevano avvertito della quasi impossibilità di tale prelievo. Ora si decide addirittura di alzare la tassazione al 2%. Misteri tecnici…

Poi si decide di limare lo stipendio ai parlamentari, ma si scopre che il governo non potrebbe farlo e deve farlo il parlamento stesso, che naturalmente tergiversa. Poi si devono abolire le Province, o almeno ridurne il peso, ed invece tutto viene rimandato al 2013. La stessa cosa avviene per le liberalizzazioni, che invece andrebbero fatte subito per rilanciare l’economia strozzata da una manovra recessiva…

Insomma è un continuo rimodulare, rivedere, rifare…

E il vero problema di tutto ciò è la situazione ingarbugliata in cui si trova la società italiana e le normative che la regolano. E’ difficile continuare con questo andazzo che prevede di “mettere una pezza” su una materia ogni volta che si interviene. Andrebbe tutto rifatto da capo. Tutto semplificato. E soprattutto per rilanciare il Pil, abolite tutte le “caste” e tutti i privilegi, non solo nella politica, ma anche nella così detta “società civile” che in realtà preferisce tenersi stretti i suoi privilegi, i suoi piccoli monopoli, i suoi nepotismi, le sue leggine ad persona…

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