lunedì 28 novembre 2011

Ce la faremo? (4° parte)



Mentre l'FMI e tutte le "plutocrazie giudaico massone" da Metropolis a Paperopoli minacciano un default a catena dei PIIGS europei, la Germania continua per la sua strada indifferente. In realtà anche il punto di vista tedesco è meritevole di essere considerato. La verità è che nessuno sa cosa fare in questi frangenti, tutti gli esperti/responsabili dicono "vedremo come andrà a finire" ma nessuno osa una soluzione. 
Riporto alcune considerazioni "destrorse", ma a questo punto penso che analisi e proposte siano piuttosto trasversali.

Condivido in pieno l'analisi che fa (anzi riporta) N. Porro sul suo blog:

"guarda Nicola che Berlusconi è un disastro, ma su questa vicenda non c’entra un bel nulla. Vogliono fare fuori l’euro e partono dal confine più debole, anche per colpa delle mancate riforme del cav, che è l’Italia. Togliete di mezzo il cav e non avete risolto nulla. Venerdì i nostri titoli erano ancora alle stelle e a tassi superiori rispetto agli omologhi Bonos spagnoli."
...
"5. in questo scenario le manovre, quelle estive del Cav e quelle che si appresta a fare Monti, non serviranno a niente. Nulla. Sui mercati finanziari ma avranno un effetto depressivo sull’economia. Una botta da cui non ci riprendiamo. Occorre infatti calcolare che le manovre del Cav entreranno a regime del 2012 e 2013 e a queste si sommerà quela di Monti. Un disastro per l’economia.
6. L’unica via d’uscita è seguire quanto hanno fatto gli americani, che hanno tutto l’interesse a sfasciare l’euro. Stampare moneta come fanno loro. Insomma rendere la Bce come la Fed. Ciò non vuol dire mantenere la nostra attitudine spendacciona. Bisogna tagliare la spesa pubblica. Ma al punto a cui siamo arrivati non basta."

E ancora dal Giornale, una proposta di I. Magli che avevo già trovato su un blog di sinistra (di G. Chiesa www.giuliettochiesa.it) a rimarcare della trasversalità dei punti di vista:

"Si sente dire in questi giorni che alcune grandi banche americane stanno preparandosi al crollo della moneta unica: non è possibile che i capi dei governi europei, responsabili della vita e dei beni di centinaia di milioni di persone, si rifiutino di ammettere questa possibilità preparando una qualche via di fuga, un’estrema uscita d’emergenza. È un loro preciso dovere predisporre un ordinato ritorno alla moneta nazionale in caso di necessità, invece di aspettare il caos del crollo globale. Gli strumenti a disposizione non mancano. Faccio un solo esempio: la lira non è ancora andata fuori corso. Si può cominciare ad emettere una parte dei titoli di Stato in lire esclusivamente per il mercato italiano e a far circolare la doppia moneta, così come si è fatto nel primo periodo del passaggio all’euro.
Sappiamo bene quanto siano capaci di creatività i tecnici della finanza: la mettano all’opera."

Penso che la proposta di introdurre una doppia circolazione euro/nuove lire potrebbe funzionare nell'emergenza. Potrebbe essere considerata una specie di sospensione parziale dalla moneta unica, in attesa di provvedimenti comunitari che tutelino meglio l'euro. Un provvedimento a garanzia della stabilità economica dell'Italia, ma anche delle nazioni europee più forti.

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